Soprattutto a inizio anno è tempo di oroscopi per tutto lo zodiaco: allora vi raccontiamo quali sono le piante legate a ciascun periodo zodiacale, quelle di cui circondarsi perché più vicine alle caratteristiche del segno, a cui regalano le maggiori soddisfazioni o, viceversa, in grado di mitigare i difetti e le asprezze che lo connoterebbero secondo lo zodiaco.
Naturalmente si tratta di un’indicazione astrologica: ci si può credere o meno, ma… e se poi scopriste che si tratta proprio della vostra pianta preferita?
Zodiaco: i segni di primavera
Ariete. Attivi, dinamici e impulsivi, i nati sotto il segno dell’Ariete, governato dal bellicoso Marte, difficilmente si fermano, portati come sono a impegnarsi sempre al massimo, e poco importa se questo continuo movimento comporta rischi fisici o battibecchi sociali: l’Ariete non si tira mai indietro, da buon segno di fuoco, uscendone peraltro spesso vincente.
Per placarne il carattere, per l’appunto, focoso, si deve circondare di piante di lavanda, il cui aroma intenso ha un potere calmante, smussando gli spigoli più vivi dell’Arietino e riconducendolo alla ragione anche quando sta per perderla, sull’onda dell’entusiasmo o dell’indignazione.
La grande personalità e il coraggio dell’Ariete sono ben simboleggiati anche dal solido stelo del Lilium, che porta una corolla brillante, vivace e luminosa, dal profumo irresistibile come il desiderio di seduzione dei nati nel segno.
Lavande e lilium si coltivano anche in vaso, in pieno sole, la prima su terriccio ben drenato, annaffiata solo in estate, il secondo in un grande vaso ben irrigato. Ambedue offriranno il massimo aiuto ai nativi durante l’epoca di fioritura, tra giugno e agosto.
Toro. Solido e dotato di profondo buonsenso, il Toro è incline al gusto materiale della vita, di cui assapora tutti i piaceri. Resistente, riflessivo ed equilibrato, è serio e scrupoloso sul lavoro come in amore, nonché perseverante, il che spesso lo porta ad avere successo, perlomeno finanziario: il denaro è un mezzo per circondarsi di cose belle, sulla scia di Venere, il pianeta dominante.
Per addolcire il pragmatismo del segno, niente di meglio di una bella rosa, il fiore di Venere, dea della bellezza e dell’amore, che regala ai nativi una spruzzata di sogni e un paio di ali, utili per vedere anche il lato leggero della vita e dell’amore.
Poco incline agli aspetti romantici, il Toro deve anche circondarsi dei fiori teneri e delicati del muscari, dalle deliziose tonalità azzurre, che crescono a gruppi simboleggiando la necessità di tenerezza, discrezione e compagnia di cui il segno ha bisogno e che fatica a esprimere.
Oltre che in giardino, ambedue le specie possono vivere anche in vaso, scegliendo le varietà di rosa specifiche per il balcone, di dimensioni ed esigenze contenute, e piantando in autunno i bulbi di muscari molto fitti in una bella ciotola.
Gemelli. Gli imprevedibili e incostanti Gemelli, governati dal volubile Mercurio, sfornano sorprese dal cappello a cilindro: in perpetuo movimento, fisico o virtuale, si appassionano continuamente a nuove avventure su tutti i fronti della vita, spendendo grandi energie sia intellettuali sia fisiche, ma non sempre concludendo ciò che hanno iniziato.
Per ricostituire le energie spese, ma anche per calmare una mente che una ne fa e cento ne pensa, ci vuole la menta, pianta la cui essenza è tonificante e rinvigorente, e al tempo stesso rasserenante e antiansia, e il cui colore verde brillante dona un senso di tranquillità e stabilità, di cui il Gemelli, almeno a un dato momento della propria vita, ha bisogno.
Il carattere eclettico, con umore variabile ma anche molto sensibile e simpatico, porta i nativi ad assaporare diverse emozioni contemporaneamente, che possono scaturire, in ambiente domestico, dalle iris, le cui varietà floricole portano numerosi colori in una stessa corolla, in un continuo inseguirsi di sensazioni che soddisfa i Gemellini.
La menta vive senza problemi sia in giardino, dove però va delimitata per impedirle di diventare infestante, sia un capiente vaso, da mantenere sempre ben irrigato. Le iris danno invece il meglio di sé solo in piena terra, ben drenata e non particolarmente bagnata.
Zodiaco: i segni del solleone
Cancro. All’insegna del romanticismo (che a volte sconfina nell’utopia), la vita del Cancro può farsi molto difficile quando lo scontro con la realtà scatena una sensazione incontenibile di ansia, che il Cancerino cerca di arginare rinchiudendosi nel proprio guscio. Se giustamente apprezzato, però, si scioglie nella dolcezza e nell’altruismo di cui solo lui è capace.
L’ipersensibilità dettata dalla Luna che lo governa può venire attenuata dalla presenza di un cespuglio di lillà, il cui profumo contribuisce a ricondurre l’intuito, forse un po’ troppo spinto, entro i binari della realtà. Non frena la vena sognatrice, ma la incanala più correttamente verso il flusso dei ricordi e la ricerca di nuove speranze, che lo portano ad aprirsi nuovamente verso il mondo (perlomeno quello fidato di familiari e amici).
Lo spiccato carattere dei nativi abbina due aspetti apparentemente contrastanti: tenerezza e volontà, proprio come le grandi corolle tondeggianti e durature dell’Allium che, anche sfiorite e disseccate, permangono armoniose e indomite al loro posto facendo ancora bella mostra di sé.
Il lillà richiede lo spazio che solo la piena terra gli può dare: un posto al sole in giardino, su terreno fresco e ben drenato e concimato, un po’ d’acqua in estate sono tutto ciò di cui ha bisogno. Anche l’allium dà la migliore resa nel terreno, ma le varietà più piccole vivono bene anche in vaso, al sole, dove producono le caratteristiche infiorescenze per alcuni anni.
Leone. Il re Leone è convinto di essere al centro dell’universo (come del resto il Sole che lo domina) e in tal modo si comporta, ma si fa perdonare con la simpatia, la generosità, la lealtà, la nobiltà d’animo e il coraggio. Facile a infiammarsi se qualcosa non va come desidera, per fortuna dimentica in fretta, non senza aver sprecato grandi energie durante l’arrabbiatura.
Poiché riportare un Leone fra i comuni mortali è impresa impossibile, l’unica pianta degna di tanto splendore è altrettanto regale: il Plectranthus, dalle foglie intensamente odorose d’incenso, esprime con il suo aroma la nobiltà di cui è intriso il nativo. Ed è proprio questo profumo a rafforzare l’identità del Leoncino, permettendogli di raggiungere le massime vette del prestigio e del successo.
La straordinaria energia vitale del segno, che riflette quella della stagione, si esprime appieno con la forza e la seduzione della Canna indica, i cui fiori, che sbocciano proprio tra luglio e agosto, hanno i colori caldi e solari, che ben rispecchiano lo spirito dei nativi. Eretto e barocco, appariscente e quasi sfacciato, il fiore di canna segue la falsariga dell’accondiscendenza verso i tratti distintivi del segno: se è impossibile contenerlo, non resta altro che assecondarlo!
Tipica pianta da vaso, l’incenso vive in appartamento in inverno, all’aperto durante la bella stagione: chiede solo annaffiature regolari, anche se non troppo abbondanti e in cambio regala una scia di profumo al minimo sfioramento. La canna dà il meglio di sé in giardino, dove si utilizza per fitte bordure assai vistose; mentre in vaso offrono buoni risultati solo le varietà di taglia bassa.
Vergine. Precisione e affidabilità sono i tratti distintivi del segno della Vergine, che non lascia nulla al caso, ma pianifica con meticolosità (una sfaccettatura di Mercurio, il pianeta dominante) ogni aspetto della vita, sia sul lavoro sia in amore. Ordinato e razionale, il Vergine vive all’insegna della concretezza, senza lasciarsi andare sull’onda di facili entusiasmi, ma ponderando con attenzione ogni singola vicenda dell’esistenza.
Il problema dei nativi consiste nell’impossibilità di sognare, attaccati come sono alle responsabilità quotidiane: una bella pianta di gardenia li può aiutare a recuperare la dimensione fantasiosa e giocosa, grazie al profumo sensuale che può indurre anche un pizzico di seduzione e di romanticismo nella loro vita.
Anche la calla, la cui forma lineare, slanciata ed elegante, rappresenta la sobrietà e la perfezione, tratti frequenti nei nati in questo segno, solletica la loro personalità, puntigliosa e riflessiva, ma modesta e duratura negli impegni, proprio come una calla che sboccia tra il fitto fogliame, quasi a non volersi far notare fino all’ultimo.
La gardenia vive solo in vaso, dove necessita di terriccio acido, concimazioni con prodotti specifici e annaffiature con acqua decalcificata. La calla invece fa miglior figura in giardino, magari al bordo del laghetto o come bordura di un’aiuola, a patto di darle un buon terreno ricco e soffice, sempre leggermente umido.
Zodiaco: i segni autunnali
Bilancia. La costante ricerca dell’equilibrio e dell’armonia è al centro dei pensieri dei Bilancia: eleganti e aggraziati, i nativi cercano e creano attorno a sé un’atmosfera delicata e piacevole, al centro della quale si pone il Bilancino, amante delle luci della ribalta. Maestro di seduzione, sotto l’influsso di Venere, e grande diplomatico, spesso si blocca nell’indecisione sulla maniera migliore di agire, per rispettare anche il vivo senso di giustizia che possiede.
La verbena, il cui fiore è dedicato a Venere, asseconda i pregi e mitiga i difetti dei Bilancia: il profumo delicato solletica il potere seduttivo del segno e favorisce il raggiungimento dell’armonia; al tempo stesso ne concilia le prese di posizione e ridimensiona la voglia di protagonismo.
Assorto nella ricerca dell’equilibrio, a volte il Bilancia diventa incostante o appare volubile: è la dalia, fiore solido e robusto, ma al tempo stesso multiforme e multicolore, e sempre bellissimo e appariscente, a compensare questi difetti, riportando il nativo nella dimensione terrena.
Non tutte le verbene moderne, cioè le varietà floricole, possiedono il profumo delicato che caratterizza la specie selvatica (Verbena officinalis); in compenso sono facili e versatili, adattandosi alla piena terra in aiuole dense e colorate come alla cassetta o al basket, dove pochi esemplari fanno una gran figura, se ben bagnati. Le dalie offrono il massimo in giardino, dove è possibile coltivare anche le varietà più alte, mentre quelle nane sono adatte alla vita in vaso.
Scorpione. Acuto e perseverante, lo Scorpione è un ottimo osservatore della realtà, che elabora con lucidità e fermezza per raggiungere il proprio scopo, sul lavoro e in amore. Senza farsi pubblicità, trae costante insegnamento da quanto accade attorno a lui e raramente dimentica, nel bene e nel male, ciò che gli viene fatto: per questo motivo ha fama di essere vendicativo, come del resto il dio degli Inferi, Plutone, il cui pianeta lo guida.
Il giusto contrappeso alla spigolosità dello Scorpione è dato dalle aloe, un genere di piante succulente dotate di aculei più o meno pungenti, portati però da foglie grasse e morbide che ne mitigano l’aspetto minaccioso. Se tagliate, all’interno le foglie nascondono un cuore tenero e gelatinoso, dolce ed emolliente: proprio quello che ci vuole per ammorbidire gli Scorpioncini, spesso troppo tesi a raggiungere ciò che desiderano anziché dispensare dolcezza.
Ugualmente, anche il gladiolo simboleggia bene il carattere del segno, con le sue foglie lanceolate e appuntite, a mo’ di spada, dalle quali si schiudono boccioli inizialmente acuminati, che poi però si aprono in gentili “corolle”, la cui lunga durata è pari alla tenacia dello Scorpione.
Tipica pianta da vaso (in piena terra resiste solo nelle zone costiere più miti), l’aloe dà grandi soddisfazioni se sverna al fresco: nel tardo inverno-inizio primavera regala appariscenti spighe di fiori nei toni del giallo e del rosso. Il gladiolo invece è un bulbo che dà il meglio di sé in giardino (in vaso rendono bene solo le varietà più basse), producendo cospicue fioriture da luglio a settembre.
Sagittario. Amante della libertà e della lealtà, il nativo è sempre pronto a lanciarsi in nuove imprese nelle quali mettersi alla prova, anche a favore di chi ha bisogno. Ottimista per natura, a volte l’impulsività può metterlo nei guai, soprattutto quando viene sollecitato il suo vivissimo senso della giustizia, sostenuto da Giove.
La pianta che lo calma e lo rilassa è la timida violetta che occhieggia nei boschi: il suo aspetto gentile ma saldo dimostra al Sagittario che non sempre è necessario compiere grandi opere per affermarsi; al tempo stesso la naturalità di questa piantina lo riporta nel mondo della natura, con cui il nativo ha bisogno di uno stretto contatto.
La simpatia del segno, che scaturisce dall’aperta visione della vita, si esprime al massimo circondandosi di giacinti, bulbose che regalano dense e robuste pannocchie di fiori variopinti e allegri, alla cui gioiosa bellezza si aggiunge l’intenso profumo dolce ed espansivo.
Le viole botaniche amano vivere in giardino, magari al piede di arbusti o alberi caducifogli che le possano ombreggiare durante l’estate; possono però prosperare anche in vaso, in luoghi non troppo caldi. In piena terra o in contenitore, i giacinti danno sempre grandi soddisfazioni, proponendo spettacolari fioriture soprattutto nei primi due anni di coltivazione, dopodiché bisognerà accontentarsi di pannocchie più sgranate o sostituire i bulbi.
Zodiaco: i segni d’inverno
Capricorno. Tenacia e ambizione sono le armi vincenti nella vita del Capricorno che, sotto l’egida dei severi Saturno e Urano, spesso risulta proteso al massimo per raggiungere i propri scopi, perdendo però per strada l’altruismo e l’attenzione verso gli altri. Razionale e (auto)critico, sfiora l’intransigenza anche nella ricerca dell’essenza della realtà e della vita, attraverso un lungo percorso di riflessione che lo può portare a isolarsi.
Per sciogliere un segno così (apparentemente) freddo ci vuole un profumo dolce ma fresco, sensuale ma non sfacciato, penetrante ma non invadente: il caprifoglio aiuta i nativi a esprimere le proprie emozioni, normalmente tenute serrate nell’animo, a lasciarsi un pochino andare ai sentimenti, a vincere quella timidezza di fondo che agli occhi esterni viene scambiata per alterigia o freddezza.
Il senso di pessimismo che pervade spesso i Capricorno, nati nel periodo più buio e freddo dell’anno, viene alleviato da un fiore che sboccia proprio negli stessi mesi, anche in mezzo alla neve: il bucaneve dà ai nativi la speranza della primavera che verrà, e del futuro in senso più ampio. I cromatismi candidi dei fiori rispettano peraltro la serietà del segno, che predilige i toni pastello o i non-colori. Anche la durata negli anni dei minuscoli bulbi (che possono fiorire per più di un decennio, se lasciati indisturbati nel terreno) viene molto apprezzata.
Ambedue le piante possono essere coltivate in contenitore (molto grande nel caso del caprifoglio), ma offrono il maggior successo se posizionate in piena terra, a mezz’ombra o pieno sole il rampicante, in ombra o mezz’ombra i bulbi.
Acquario. La fantasia e l’altruismo sono i tratti distintivi del segno, che lo portano, a volte, a levitare dalla terraferma, librandosi in un mondo aereo fatto di sogni. Originale e indipendente, è spesso circondato dalla simpatia degli amici, anche grazie all’ampiezza di vedute che lo contraddistingue.
Rimanere con i piedi per terra: questo è il problema dell’Acquario, alla cui soluzione può contribuire la felce, pianta verde del sottobosco strettamente ancorata al terreno, dal quale si eleva al massimo di un metro. Il portamento libero e talvolta disordinato soddisfa l’esigenza di libertà. La necessità di cure che hanno le piante coltivate in vaso sollecita poi il desiderio di fornire attenzioni che hanno i nativi.
Aderenti alla Madre Terra sono anche i mughetti, che aggiungono la delicatezza e la sensibilità a completare la personalità del segno: celati in mezzo al fogliame, i fiorellini ispirano opere artistiche; al tempo stesso, solitari tra le foglie, solleticano la necessità d’indipendenza dei nativi.
Entrambe le categorie di piante chiedono ombra, meglio se nella piena terra del sottobosco caducifoglio, fresco e umido, dove non avranno bisogno di altre cure. Viceversa, in vaso soprattutto le felci necessitano di un ambiente umido e di annaffiature costanti, mentre il mughetto si accontenta di un contenitore piccolo per poter fiorire.
Pesci. La sensibilità nettuniana contraddistingue il segno dei Pesci, desideroso di aiutare il mondo e compiacere gli altri, nell’intento di riceverne in cambio l’amore di cui ha tanto bisogno. Accomodante e talora ingenuo, può però diventare freddo e sfuggente se viene maltrattato o criticato, anche con giusta causa.
L’algido ma sensuale glicine soddisfa l’anima doppia dei Pesci: con la forma puntuta e perfetta li richiama all’ordine quando eccedono nell’accontentare il prossimo, con il profumo dolcissimo e inebriante li scioglie quando invece si arroccano su posizioni di estrema intransigenza.
L’emotività e il romanticismo dei nativi, che li portano a rimuginare sulla caducità della vita, vengono accontentati dal fuggevole narciso, la cui architettura fiorale sfiora, soprattutto nelle nuove varietà, le forme barocche, ma la cui vita è breve, lo spazio di pochi giorni, soprattutto se battuto dal pieno sole.
Rampicante robusto e longevo, il glicine preferisce la piena terra, a meno di non scegliere le varietà a sviluppo contenuto specifiche per la vita in vaso. I narcisi invece si adattano bene al giardino come al contenitore: nel primo caso, se regolarmente concimati dopo la fioritura, risultano perenni e fioriscono per decine d’anni.
