glicine
Il glicine regala pannocchie di fiori lilla in aprile.
Il glicine è una rampicante generosa che va però giudata per evitare che prenda il sopravvento, ricoprendo ogni superficie verticale

Nell’antica Cina, l’attitudine del glicine a saldarsi strettamente con il suo supporto veniva considerata un simbolo di amicizia che niente e nessuno poteva spezzare. Ancora oggi nel linguaggio internazionale dei fiori, il glicine è considerato ambasciatore di affinità elettive e di amicizia.
Sono numerosi i glicini plurisecolari presenti sul nostro territorio. A Santa Margherita Ligure, nel giardino della Cervara (Abbazia di San Gerolamo), il pergolato è coperto da un immenso, vecchissimo glicine. Spettacolare la collezione di oltre 60 varietà di glicini a Villa della Pergola ad Alassio (Ge). Glicini di impressionante bellezza ed età sono visibili a Villa Carlotta, sul lago di Como, e in quasi tutti i parchi e giardini della zona prealpina, perché in passato non c’era villa senza glicine.
Esistono molti modi per fare crescere il glicine, versatile e con una spiccata attitudine a sopportare le potature, vediamone alcuni.

La forma di allevamento del glicine

Per ottenere la rapida copertura di un muro, si possono usare dei cavi d’acciaio fissati in orizzontale o in verticale, distanziandoli circa 30 cm: serviranno come base per la legatura dei getti. Wisteria sinensis è la specie più idonea per la copertura delle superfici verticali come muri e ringhiere, in quanto la vegetazione è folta e i grappoli di fiori sono corti e compatti.

Wisteria floribunda e le altre specie o varietà con grappoli di fiori lunghi sono invece suggerite per archi e pergole: l’effetto “festone” risulta spettacolare, in quanto le infiorescenze pendono oscillando alla brezza, non ostacolate dal fogliame.

La specie di origine cinese, particolarmente vigorosa, può arrivare a coprire molti metri quadrati: non è raro che un esemplare riesca ad allungarsi in orizzontale per 30, 40 o persino 50 metri, crescendo in altezza fino al quarto o quinto piano di un palazzo.

È possibile ottenere anche un glicine "autoportante", in forma di alberello, senza bisogno di supporto. Questa forma, molto decorativa, richiede però interventi regolari di potatura e mantenimento, altrimenti prevale l’attitudine della specie a ricadere o arrampicarsi su un supporto.

Il glicine non trova difficoltà ad arrampicarsi su alberi e conifere, e l’accoppiata risulta spettacolare al momento della fioritura, ma alla lunga la vigoria del glicine può mettere in difficoltà la sua pianta ospite, sia per il maggiore assorbimento di elementi nutritivi dal suolo, sia perché il fogliame folto arriva a soffocare l’ospite togliendo aria e luce.

Come coltivarlo    

Questa Leguminosa è uno splendido rampicante deciduo dalla crescita velocissima, ha fusti robusti lunghi fino a 6 m (nelle varietà apposite per il vaso, di dimensioni più contenute) che si avvinghiano al sostegno: attenzione, è in grado di piegare il ferro e l’acciaio (ma non il legno). Ideale per pergole, recinzioni, porticati, tettoie, purché tutti robusti, in legno o mattoni o addossati a muri (con sostegni) o a gazebo in legno.

Ha foglie composte, medie, ovali, color verde tenero. In aprile-maggio produce lunghi grappoli di fiori medi di colore viola (bianchi o rosa in alcune varietà floricole), numerosi e profumatissimi, molto amati dalle api. Ha una seconda fioritura, modesta, in giugno-agosto.

Resiste fino a –12 °C; tollera il caldo intenso, il vento e la salsedine. Vive all’aperto tutto l’anno fino alla Val Padana, da proteggere con pacciamatura alla base in montagna entro gli 800 m di quota. Si trova molto meglio al sole, dove la fioritura è senz’altro più ricca, rispetto alla mezz’ombra.

Si adatta bene a qualsiasi tipo di terreno, anche compatto o povero e sassoso, purché non acido, ma preferisce una terra fertile e ben drenata. Gradisce una concimazione autunnale e primaverile con letame maturo o un prodotto granulare a lenta cessione.

Dopo il primo anno, quando l’acqua deve essere abbondante in primavera-estate, non ha più bisogno di essere bagnato. Va potato in maggio dopo la fioritura, accorciando leggermente i tralci, e poi più severamente in settembre per contenerlo.

Glicine, come coltivarlo e farlo arrampicare - Ultima modifica: 2020-05-05T07:24:00+02:00 da Redazione Passione In Verde