L'orto in gennaio-febbraio nel Nord Italia vede gelo e neve a bloccare alcune delle attività, ma ci sono verdure invernali che aspettano proprio i mesi freddi per trovare il momento adatto al loro sviluppo. La programmazione dell'orto invernale avviene a fine settembre e in ottobre; in gennaio-febbraio si può pensare a seminare gli ortaggi destinati a diventare primizia primaverile.
Nel Sud, dove il gelo non dovrebbe arrivare, continuano invece le attività di coltivazione di radicchi, lattughe invernali, rucola e di altri sapori che hanno elevata qualità dal punto di vista gastronomico.
Che fare nell'orto in gennaio-febbraio?
Il raccolto di gennaio e febbraio è limitato ma nutriente: cardi, cavolfiori, broccoli e, al Sud o negli orti che godono di un clima protetto e soleggiato (il che accade talvolta anche in città al Nord, dove il microclima è più mite rispetto alle campagne aperte) anche i carciofi. Sotto tunnel continuano a crescere ortaggi semplici e saporiti come rucola, valeriana, spinaci e altre piccole lattughe invernali e radicchi amarognoli, ottimi sia crudi che cotti.
In questo periodo, con luna calante, il semenzaio riscaldato è in piena attività: si possono seminare la lattuga a cappuccio, le carote e i porri. Seminate anche il sedano in semenzaio riscaldato: la luna calante lo preserverà dalla “filatura". A dimora sotto serra si possono invece avviare nuovi filari di valerianella e di insalatine da taglio.
Invece, con luna crescente, chi dispone di un semenzaio riscaldato può seminare già in gennaio e febbraio melanzane, peperoni e pomodori; in serra o sotto tunnel lattuga, radicchio, rucola, ravanelli; all’aperto, se il clima lo permette, si possono mettere a dimora i bulbilli d’aglio e cipolla. In clima mite, a fine mese si possono già seminare legumi precoci come il pisello e la fava.
Cosa si raccoglie in gennaio-febbraio nel Nord
Tra gli ortaggi che si raccolgono nei mesi freddi, ci sono i cardi, un po’ esigenti perché hanno un ciclo di produzione lungo, occupando così aree che in estate potrebbero essere attribuite ad altre verdure di rapido sviluppo. Come altri ortaggi dei periodi freddi richiedono la procedura detta ‘imbianchimento’, ottenuta legando fra loro i fusti e coprendoli dalla luce solare con accumulo di terriccio o fogli di carta.
Insieme ai cardi, altri doni dell’orto invernale sono i cavoli, il cavolfiore, il porro. Nell’orto di casa, questi ortaggi si seminano in estate o si acquistano in autunno in zolla e vasetto per un trapianto che darà il raccolto da ottobre a gennaio, secondo le zone, il clima e il tipo di protezione disponibile. Nutrizionisti e dietologi, ad esempio, sono i primi a lodare i benefici della "dieta del cavolo", che è ricco di vitamine e sali minerali.
La neve non spaventa i cavolini di Bruxelles, fra i pochissimi ortaggi regalati dall'orto di febbraio; com'è noto, è molto più facile avere ortaggi a dicembre e gennaio che nel periodo compreso fra febbraio e marzo, quando l'azione prolungata del gelo e le nevicate provocano un inevitabile momento di produzione minore o assente. I cavolini di Bruxelles, protetti dal fogliame, si raccolgono persino quando le piante sono piegate dallo strato nevoso. Come tutti i cavoli, incluso quello Nero Toscano, apprezzano le basse temperature; in presenza di giornate troppo calde seguito da momenti di gelo è più facile assistere a un rapido appassimento.
Ci sono poi diversi ortaggi ‘antichi’ che sono ideali per la produzione a livello familiare: ad esempio scorzobianca e scorzonera, radici commestibili simili alle carote, ancora diffuse negli orti liguri. Di facile coltivazione, queste radici un tempo erano comuni sulla tavola invernale anche perché a esse si attribuivano poteri taumaturgici contro il veleno della vipera.
Rape, rapanelli e sedano da radice sono un'altra importante risorsa per l'orto invernale, perché sotto terra la radice non è esposta alla brina; se il terreno non gela, e perché accada ciò occorre che le temperature siano sotto i 10 gradi per diversi giorni, le radici rimangono ben conservate e sono un ingrediente eccellente per zuppe e contorni invernali, portando in tavola sapori spesso poco conosciuti. Il sedano da radice, per esempio, ha un sapore molto gradevole ed è stato riscoperto dagli chef nel quadro di una nuova valorizzazione dei sapori stagionali a km zero. Il sedano da radice è parente stretto del comune sedano, ma la parte commestibile è proprio la sua grossa radice carnosa, che emerge parzialmente dal terreno. Si consuma bollita, in zuppe e minestre, oppure stufata in padella con un poco di burro e di prezzemolo, come contorno. Il sedano da radice ha un'alta resistenza al gelo, anche sotto la neve, meglio se coperto con un telo per proteggere un poco la parte aerea.
Se certe radici invernali stanno scomparendo dagli orti e dai mercati e supermercati, altri ortaggi a ciclo invernale sembrano essere diventati protagonisti. Fra tutti primeggia il radicchio rosso di Treviso, precoce e soprattutto tardivo, quello dalle foglie strette e amarognole. Non facile da ottenere a livello domestico perché richiede un trattamento particolare di imbianchimento, per garantire l'interno del cespo croccante e bianco, particolarmente saporito.
Sono invece molto facili, e resistenti al gelo, gli altri tipi di radicchio rosso, come il Chioggia, e soprattutto il radicchietto selvatico che aspetta un timido raggio di sole per crescere incurante del freddo.
E ci sono altri protagonisti che maturano in inverno, anche con l’aiuto di teli e tunnel: finocchi, valeriana, rucola, le ultimissime carote, l’indivia belga. Un tesoro di salute, in attesa che torni il tempo dei sapori mediterranei scaldati dal sole dell’estate.
Cosa si raccoglie in gennaio-febbraio nel Sud
E al Sud? Il nostro bellissimo Paese riserva agli orticoltori del Meridione e delle coste la possibilità di godersi un ventaglio di ortaggi molto ampio, a partire dai carciofi, veri re dell'inverno e della cucina di stagione. In terreno sabbioso e soleggiato preparano i boccioli che racchiudono un sapore straordinario!
Il carciofo è una tipica pianta italiana per l'orto invernale nelle zone fredde ma non troppo gelide e soprattutto senza rischio di terreno costantemente umido; proprio per la sua esigenza di drenaggio, viene coltivata bene nelle zone costiere, in terreni sabbiosi. Occupa molto spazio ed è quindi riservato a chi ha un orto ampio o a chi desidera sacrificare altri ortaggi a favore di questo campione di sapore e di qualità nutritiva, pronto da dicembre a marzo negli orti del nostro Sud e lungo le zone costiere.
Le aromatiche di gennaio-febbraio
Alcune erbe aromatiche continuano a produrre foglie utilizzabili in cucina anche nei mesi freddo. Campione di resistenza al gelo è il rosmarino, che può superare un inverno particolarmente freddo e nevoso; questa prestazione avviene solo in piante non giovani e ben radicate e ambientate da tempo; gli esemplari piantati da poco non ce la fanno. Per migliorare le possibilità di sopravvivenza alle basse temperature, piantate il rosmarino in posizione soleggiata e riparata. Se è coltivato in vaso, proteggete il contenitore avvolgendolo in plastica a bolle e spostando la pianta contro un muro soleggiato, meglio se protetta da una tettoia o sotto un portico, ma non in posizione ombreggiata.
Altre aromatiche che resistono al gelo: il timo se in angolo soleggiato e soprattutto se non esposto a costante umidità del terreno; la salvia, anch'essa in zona possibilmente un poco protetta (cede in caso di gelo intenso).
I lavori nell'orto in gennaio-febbraio
In gennaio le parcelle nelle quali sono cresciuti gli ortaggi estivi e autunnali possono essere vuote se non occupate da produzioni invernali e di inizio primavera. Occorre prevedere un intervento di riordino e pulizia dell'orto e del terreno per metterlo in condizione di accogliere, a fine inverno, il nuovo ciclo produttivo.
Asportate tutti i detriti grossolani con il rastrello (pezzi di vegetazione, sassi, blocchi di terreno solidificati). Zappettate superficialmente se il terreno è morbido e leggero; agite più in profondità in presenza di suolo con elevata componente argillosa e tendente a diventare colloso a seguito delle piogge invernali. Durante questa operazione aggiungete letame in polvere o pellett oppure terriccio da compost, per migliorare la quantità di natura organica presente nel suolo. Aggiungete uno strato di nuovo terriccio da orto (oggi esistono anche sacchi di terriccio bio, consigliabili per effettuare una coltivazione con metodi biologici integrali), e rastrellate o zappettate superficialmente per farlo aderire al terreno. Se le parcelle non sono destinate ad accogliere produzioni tardo invernali o semine anticipate, copritele con un doppio velo di non tessuto, fissato con sassi; contribuisce a proteggere il terreno evitandone l'impoverimento soprattutto in caso di vento.
I progetti per l'orto di primavera
Partire con il piede giusto significa anche portarsi avanti con il reperimento di sementi per avere un orto ricco di cose insolite e particolari. Acquistando in gennaio-febbraio, avete il tempo di effettuare anche ordini sul web per trovare qualcosa di "mai visto", per esempio le zucchine con buccia giallo oro, i fagioli 'Aquadulce' di origine messicana, lunghissimi e grossi, con produzione molto precoce; oppure le mini-melanzane con buccia variegata, che crescono bene anche in vaso sul terrazzo. Anche i cavolfiori sono a colori... Si trovano sementi di varietà bianche classiche, verdi, violette e arancioni (spettacolari e eccellenti). Se poi vi interessa questo tema del colore, cercate le carote 'Rainbow' (rosse, arancioni, gialle e bianche) e i pomodori neri, striati, gialli e persino verdi e neri. Ordinate le sementi insolite sui cataloghi o sul web per averle a portata di mano già a fine gennaio, per le semine in semenzaio.
Nel cuore dell'inverno l'orto è in riposo e non richiede un grande impegno quotidiano: approfittatene per pensare alla progettazione delle parcelle per le colture primaverili ed estive. Preparate un piano disegnando l'orto su un foglio e attribuendo alle varie parcelle il contenuto che dovranno avere. Un orto comodo e insolito può avere le parcelle rialzate e rifinite con mattoni, assi di legno o bordure di salice intrecciato.
Insieme agli ortaggi, prevedete un bordo di frutti di bosco, da scegliere in base al tipo di clima: se siete in collina, ribes, lamponi e mirtilli giganti; in pianura, fragole e more insieme alla graziosa e gustosa uvaspina, reperibile con frutto verde o violetto. Quanto ai fiori, programmate le piantagioni di specie che svolgono un'azione di tutela nei confronti dei parassiti: il tagete allontana gli afidi dai pomodori e la fritillaria gigante è di supporto nella lotta contro le talpe.
Infine, approfittate del momento anche per scelte organizzative: valutate se è il caso di inserire o di cambiare il capanno degli attrezzi, controllate tutto l'assortimento dei materali necessari all'orto (attrezzi, concimi ecc.) per fare un rifornimento e valutate se rinnovare le pavimentazioni fra le parcelle, utilizzando anche qualche idea di carattere ornamentale oltre che utile: mattonelle o assi colorate o grezze, ghiaia bianca ecc.