Coltivare l’aglio dalla semina al raccolto

Come coltivare l'aglio, dal Sud al Nord Italia, a partire dalla semina fino al raccolto e alla conservazione dei bulbi sia per il consumo sia per la successiva semina

L'aglio è una bulbosa proveniente dalle zone desertiche dell’Asia centrale, dov'è apprezzato dalla notte dei secoli.

Com’è fatto l'aglio

L’aglio (Allium sativum) è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Amarillidacee (ex Alliacee), caratterizzata dal bulbo sotterraneo ricoperto da tuniche e suddiviso in bulbilli (6-15) a forma di spicchi. L’alto fusto che raggiunge anche gli 80 cm di altezza, porta fino a metà delle larghe foglie lineari appuntite e termina con un’ombrella fiorale avvolta in una brattea; i fiori sono biancastri, verdognoli o, talvolta, anche rossastri e compaiono tra aprile e luglio.

La parte utilizzata dell’aglio è il bulbo, chiamato anche capo o testa, che si trova racchiuso tra tuniche sterili, foglie che hanno solamente una funzione protettiva. Ogni bulbo è composto da 6 a 14 bulbilli o spicchi ricoperti da scaglie membranose. Lo spicchio è l’organo di moltiplicazione.

Dell'aglio esistono molte cultivar, che vengono distinte in aglio a tunica bianca e aglio a tunica rossa. Al primo gruppo appartengono l’aglio Bianco Piacentino, il Bianco del Fucino, il Bianco di Napoli, il Bianco Calabrese e il Bianco polesano, mentre il secondo include il Rosso di Sulmona e il Rosso napoletano.

Gli agli a tunica rossa si differenziano da quelli bianchi anche per il ciclo di coltivazione più breve di circa un mese e per i bulbi molto grossi, ma poco duraturi. Sono quindi più indicati alla consumazione immediata che alla conservazione.

La semina dell'aglio

Normalmente si parte dai bulbilli (singoli spicchi con la “buccia” o tunica) perché il seme raramente si forma. Dopo aver preparato il letto di semina colmando eventuali avvallamenti delle prode, in modo da impedire i ristagni idrici, scegliete i bulbilli più esterni del bulbo, cioè quelli di forma più arcuata.

Se l’anno precedente sulla parcella destinata all’aglio avete avuto problemi di malattie fungine, è consigliabile spolverare (“conciare”) i bulbilli con un prodotto rameico in polvere, autorizzato per la concia dei bulbi, per prevenire eventuali marciumi.

Tracciate sul terreno file distanti 25-30 cm l’una dall’altra e posizionate i bulbilli sulla fila a 10-15 cm uno dall’altro interrandoli a una profondità di 3-5 cm, sempre con l’apice verso l’alto. Irrigate leggermente a pioggia subito dopo.

La semina si effettua nel periodo primaverile (febbraio-aprile) nelle regioni settentrionali, in autunno (ottobre-dicembre) nel Sud Italia. La semina autunnale produce bulbi di maggiori dimensioni.

L'aglio ha bisogno di un suolo drenato, anche sabbioso o sassoso, non necessariamente molto fertile: se troppo concimato, può provocare bruciature e marcescenze dei bulbilli.

Come si coltiva l'aglio

  • Si alleva facilmente in tutta Italia escluso l’arco alpino. Predilige un clima temperato e asciutto, ma sopporta anche temperature intorno ai 10-15 °C: l’esposizione deve essere ben soleggiata anche d’inverno.
  • Non ha preferenze in fatto di terreno, che naturalmente non deve essere sassoso o troppo compatto, né umido. Infatti, considerando che, nel Sud ma anche nel Nord con semina precoce, si sviluppa durante mesi generalmente piovosi, evitate terreni poco drenati, prediligendo invece quelli sciolti e soleggiati, orientati a sud, con una percentuale sabbiosa.
  • Mantenete il terreno ben sarchiato per frantumare la crosta superficiale, oltre che per facilitare lo scolo dell’acqua ed evitare il rischio di marcescenze al colletto; irrigate il meno possibile (solo in casi di siccità prolungata), e man mano che i bulbi maturano e le foglie si piegano e si seccano, bisogna evitare le innaffiature che in questo periodo favoriscono lo sviluppo di marciumi; asportate regolarmente le erbe infestanti.
  • In caso di fioritura precoce tagliate alla base lo scapo fiorale per non sottrarre sostanze nutritive allo sviluppo dei bulbi.
  • L’unico apporto nutritivo richiesto è la normale concimazione minerale (non organica) di fondo effettuata durante la preparazione del terreno prima dell’impianto. Non bisogna somministrare concimi organici perché potrebbero provocare marciumi radicali alla pianta. Fosforo e potassio vanno usati prima della semina, mentre l’azoto va somministrato in copertura due o tre volte durante la coltivazione.
  • La rotazione rigida con famiglie diverse, come le Cucurbitacee (melone, anguria, zucca e zucchino) e le Leguminose, è consigliata per riportare poi al suolo un elevato contenuto di azoto, il che eviterà di dover effettuare consistenti apporti di concime, non graditi ai bulbilli in germinazione.

Coltivare l'aglio in vaso

L'aglio si può coltivare in vasche, aventi dimensioni 50 x 50 x 50 cm per 4 piante, in fondo alle quali bisogna porre uno spessore di palline d'argilla per favorire un drenaggio perfetto. Bagnate senza eccedere solo in caso di siccità con segni di sofferenza da parte delle foglie.

Malattie e parassiti dell'aglio

Può essere attaccato da parassiti animali (criocera, nottua, tignola e mosca) e malattie (peronospora e soprattutto ruggine). Si consiglia di non ripiantarlo nello stesso sito dell’anno precedente; evitare inoltre eccessive concimazioni di fondo e l’utilizzo di compost o letame.

La raccolta dell'aglio

Quando le foglie incominciano a ingiallire e a piegarsi, la pianta, che è perenne (ma viene coltivata come annuale) sta per andare a riposo. Questo è il momento di raccogliere i bulbi o “teste” d'aglio: in giugno-luglio nel Nord e in marzo-maggio in Meridione.

Estraete l’intera pianta afferrandola al colletto e tirando, eventualmente aiutandovi con una piccola forca, delicatamente per non ferire i bulbi.

Lasciate le piante per una settimana (di più se dovesse piovere) sul campo, oppure raccoglietele e stendetele su un bancone di legno in luogo aerato e coperto (ideale un portico) a seccare e poi pulite i bulbi dalle tuniche esterne piene di terra, dalle foglie e dalle radici.

Se la temperatura prima e dopo la raccolta è molto alta o molto bassa, i bulbi possono assumere una colorazione giallastra e possono diventare umidi.

Particolarmente apprezzati dagli intenditori sono gli aglietti primaverili, cioè le teste d’aglio ancora giovani, poco sviluppate e dal sapore molto delicato.

Conservare le teste appese in trecce o mazzi, in cassette di legno o in vasi di terracotta, in luoghi bui, asciutti e arieggiati.

I bulbi destinati invece alla semina dell’anno seguente andranno suddivisi in spicchi e conservati in un ambiente umido a circa 7 °C così da favorirne la germogliazione.

Per approfondire

ORTO FACILE
per tutti, tutto l'anno
27523 - Ultima modifica: 2019-06-04T16:28:23+02:00 da Elena Tibiletti
Coltivare l’aglio dalla semina al raccolto - Ultima modifica: 2014-02-07T14:53:58+01:00 da Redazione Passione In Verde