Sapevate che il giardino per api e farfalle si può creare con poche e semplici scelte, nel rispetto dell'ambiente? Mentre il paesaggio che ci circonda si fa via via più cementificato, aumenta il numero di coloro che sentono l’esigenza di ritrovare l’armonia con la natura, che hanno il desiderio di riveder volare api e farfalle, di accogliere coccinelle e lucertole, di sentire il cinguettio degli uccellini. Prendono così piede tecniche di coltivazione biologiche e biodinamiche, che evitano prodotti chimici; si cerca di favorire la biodiversità; si recuperano antiche varietà di alberi e arbusti; si utilizzano piante spontanee per decorare. Se anche voi pensate a un giardino che rappresenti un concreto contributo al futuro del nostro pianeta, ecco alcuni consigli.
Un giardino naturale
Il giardino naturalistico è quello che prende ispirazione dall'ambiente che lo circonda: boschi, stagni, campi, ruscelli, siepi. Alberi e arbusti sono quelli più diffusi nel paesaggio spontaneo, senza cultivar dalle fioriture vistose né fogliami variegati, sostituiti dalle specie originarie, che si possono riprodurre per seme.
Se la scelta delle specie d'impianto è fatta secondo natura, e se si lasciano le piante libere di svilupparsi, la manutenzione può essere basata esclusivamente sul controllo, sulla concimazione, sull’eventuale ricarica del terreno con sostanze acidificanti e sull'irrigazione.
La creazione di un giardino tutto naturale è più facile in un grande spazio di campagna, dove per esempio si possono lasciare libere le siepi di svilupparsi secondo natura. Più difficile in uno spazio ridotto, ma con un po’ di pazienza è possibile stabilire un equilibrio che permetta al verde di svilupparsi riducendo al minimo gli interventi del giardiniere e azzerando l’uso di concimi.
La parola d’ordine è biodiversità. Per incentivare la componente faunistica, si deve incrementare quella floristica: alberi e arbusti sono i tipi vegetali che offrono il maggior rifugio e alimento agli animaletti. Se avete poco spazio, inserite almeno qualche nido, sia per uccelli (che vengono attirati anche dalle mangiatoie in inverno) sia per insetti; e lasciate un mazzo di fascine (rami potati) per dare riparo ai ricci.
Solo piante indigene
L’ossatura del giardino va formata con siepi miste di alberi e arbusti, che dividono lo spazio in ambienti più piccoli e li proteggono dai venti, dal freddo, dal calore estivo. Nel caso, molto frequente, di un piccolo spazio a disposizione, i rampicanti sempreverdi come edera e rincospermo, che salgono in altezza e non occupano spazio orizzontale, possono mascherare i confini con altre proprietà.
Nella scelta delle piante arboree o arbustive, è importante prediligere specie autoctone, che saranno in armonia con il paesaggio circostante e si adatteranno all’ambiente (clima e terreno). Un consiglio in più: se abitate in un centro urbano molto inquinato date la preferenza a specie resistenti allo smog: carpino (Carpinus betulus) e carpino nero (Ostrya carpinifolia), nocciolo (Corylus avellana), leccio (Quercus ilex) e roverella (Quercus pubescens), Chamaecyparis lawsoniana, cipresso (Cupressus sempervirens) e cipresso di Leyland (Cupressocyparis leylandii), abete rosso (Picea excelsa) e tasso (Taxus baccata).
Ogni strato della vegetazione deve essere rappresentato; oltre ad alberi e arbusti, sono importanti le tappezzanti e le erbacee perenni, ricche di fioriture e aromi. Un prato fiorito dove possano crescere e disseminarsi i fiori selvatici, per esempio, è molto decorativo, ed è la soluzione migliore per invitare le farfalle: basterà seminarvi crescione dei prati, ginestrino, papavero, nigella, gipsofila, alliaria, fiordaliso, malva, viole, potentilla.
Le bulbose sono perfette per uno spazio verde gestito con criteri attenti all'ambiente. Si tratta di piante eccezionali, la cui energia vitale è racchiusa in bulbi o tuberi che si prestano perfettamente al giardinaggio ecosostenibile. I bulbi da fiore primaverili riescono infatti a risparmiare fino al 70% di acqua durante il periodo di coltivazione rispetto ad altre annuali da fiore più esigenti. Un esperimento condotto a Milano presso l'Orto Botanico di Brera ha accertato che diverse bulbose primaverili sono in grado di fiorire per almeno 3 anni dalla piantagione, senza neppure una goccia d'acqua supplementare rispetto a quella caduta dal cielo tra ottobre e aprile. Il segreto di questa capacità è racchiuso nel DNA di queste specie, originarie di zone con inverni freddi e asciutti: altipiani della Turchia per i tulipani, bacino del Mediterraneo per narcisi e crochi, Medio Oriente per muscari e giacinti. Queste prestazioni di risparmio idrico sono offerte soprattutto dalle bulbose di piccola dimensione, capaci di fiorire con pochissima terra a disposizione, ideali per la naturalizzazione (diventano spontanee e si riproducono da sole per anni e anni, moltiplicandosi senza alcun intervento del giardiniere). A ciò si aggiunge la scarsa o assente necessità di fertilizzanti chimici e il fatto che praticamente mai si rende necessario usare antiparassitari.
Fitofarmaci addio
E se le piante si ammalano? In un giardino naturale le specie viventi interagiscono per creare un ecosistema equilibrato. Ma può capitare che l'equilibrio venga alterato e che alcuni organismi prendano il sopravvento e diventino dannosi per le piante. Si sviluppano allora malattie o compaiono infestazioni di parassiti animali quali acari, afidi e cocciniglie. L’alternativa più naturale all’uso di insetticidi è la lotta biologica, basata cioè su insetti predatori dei parassiti (che si acquistano vivi in piccole confezioni).
Si possono poi mettere in campo consociazioni virtuose di specie: gli afidi, per esempio, si possono tenere lontani dalle rose interrando al loro piede spicchi d’aglio (10 per rosaio) oppure piante di aglio, di prezzemolo o di piretro (almeno 5). O, ancora, irrorare alcuni preparati casalinghi con sapone di Marsiglia (10 g in scaglie in 10 l d’acqua), ortica (1 kg macerato in 10 l d’acqua per 3 giorni e filtrato), aglio (una testa bollita in mezzo litro d’acqua e filtrata). Le cocciniglie si possono combattere con silicato di sodio e olio di pino in parti uguali (intervenendo ogni 15 giorni), e i ragnetti rossi e verdi con una mistura di silicato di sodio e sapone molle (ogni 10 giorni). Il rimedio più efficace ammesso in agricoltura biologica è il piretro, sostanza insetticida estratta dalla margherita Tanacetum cinerariifolium: attivo contro numerosi insetti (quali afidi, coleotteri, cicaline, mosca bianca, larve di lepidotteri ecc.) è naturale, ma non innocuo perché può intossicare anche gli insetti utili e i pesci.
Nel giardino per le api
Negli ultimi anni il numero di api è calato drammaticamente, creando allarme sia nei produttori di miele che, più in generale, nel mondo dell'agricoltura: le api visitano i fiori per fare scorta di polline e nettare, e grazie a questo incessante lavoro provocano il fenomeno dell'impollinazione, che dà luogo alla formazione dei frutti e dei semi, per garantire il ciclo della riproduzione vegetale.
Per collaborare al mantenimento di condizioni ambientali opportune per le api, è importante collocare in giardino e in terrazzo specie che vengono dette "mellifere". Le api visiteranno di preferenza piante che crescono in posizioni soleggiate e riparate piuttosto che quelle ubicate in siti ombrosi o esposti ai venti. Le annuali e le erbacee perenni che rimangono basse sono più invitanti se vengono coltivate in grandi gruppi, anziché disperse e mescolate ad altre piante.
Alcuni alberi e arbusti normalmente frequentati dalle api in certi anni non producono nettare a sufficienza per attirare l’attenzione degli insetti. La produzione di nettare, infatti, dipende dalla temperatura, dall’umidità e dalla ricchezza del suolo. È quindi importante prevedere una ricca biodiversità affiancando annuali (borragine, escolzia, eliotropio, nigella, zinnia), perenni (cardi, monarda, papaveri...), bulbose primaverili ed estive, alberi e arbusti (mahonia, ginestre, catalpa, buddleia, pruni...) ed erbe selvatiche come senape, ranuncolo, trifoglio... Durante l'inverno e all'inizio della primavera escono alcune api, vere e proprie sentinelle per l'alveare. Lasciate a loro disposizione un angolo tranquillo con fiori autunnali e invernali profumati. Le vedrete ronzare sui piccoli fiori dell'abelia, sui profumatissimi fiorellini autunnali dell'eleagno e su quelli precoci della mahonia, del Poncirus e della dafne.
Nel giardino per le farfalle
Per avere molte farfalle è importante fornire cibo ai loro bruchi, per favorirne la riproduzione. I bruchi si nutrono di foglie; tra le specie preferite ve ne sono alcune che talvolta crescono spontanee in giardino o che sono considerate infestanti.
- Ortica: attira molte farfalle Vanessa. Piantatela al sole per incoraggiare la deposizione delle uova. Evitate che vada a seme tagliando le piante a metà estate, dopo la prima nidiata di Vanessa dell’ortica.
- Cardo selvatico: la Vanessa del cardo depone le uova soprattutto su Carduus crispus e Cirsium arvense.
- Cavolo, altre brassicacee e nasturzi: attirano le graziose cavolaie dalle ali bianche; i bruchi sono temuti dall'orticoltore perché grandi divoratori di foglie.
- Alliaria comune (Alliaria petiolata) e Cardamine pratensis: per la Navoncella, dalle ali bianche striate di verde, e l’Aurora, con le punte delle ali arancio.
- Agrifoglio ed edera: l’azzurra Celastrina argiolus depone le uova sui fiori dell’agrifoglio in primavera e su quelli dell’edera a fine estate.
- Frangola (Rhamnus frangula) e spinocervino (Rhamnus cathartica): attirano la Cedronella, dalle ali gialle nei maschi e bianche nelle femmine.
- Ginestrino (Lotus corniculatus): amato dalla farfalla Icaro, con le ali celesti nei maschi e marroni nelle femmine.
Quattro arbusti per il terrazzo
Il giardiniere attento sa che la scelta delle piante è determinante per creare un ambiente lungamente interessante e a bassa manutenzione. Ecco quattro arbusti da piantare in contenitori profondi, scelti per le api e le farfalle.
- L'abelia produce una grande quantità di piccoli fiori che hanno una notevole durata; in condizioni di ombra parziale e di terreno fertile la fioritura appare in estate e prosegue fino all'autunno. Pianta molto facile, resiste discretamente al gelo e non ha bisogno di potature, è sufficiente un riordino della chioma a inizio primavera.
- Il mediterraneo corbezzolo produce frutti commestibili tra il fogliame persistente. Pianta mediterranea con esigenze davvero minime, resiste al sole, al vento e alla siccità.
- Il calicanto dalla profumata fioritura invernale è molto longevo e facile ma poco interessante in estate, piantatelo se avete una serie di vasi grandi con arbusti diversi.
- La kerria dalla fioritura gialla è una sarmentosa poco esigente; piantatela vicino a un muro o un grigliato al quale fissare i tralci. Spesso rifiorisce un poco a fine estate.