I fiori doppi sono in genere mutazioni spontanee della consueta formazione del fiore a corolla semplice, che nel tempo sono state protette e incoraggiate dall’uomo per il valore ornamentale delle loro forme.
Fiori doppi: corolle ricche e profumate
La gamma di infiorescenze a petali multipli è molto vasta e comprende molte piante favorite dei nostri giardini, tra cui rose, camelie e peonie. Pur essendo le più note, però, rappresentano solo una minima parte delle scelte disponibili.
Senza dubbio i fiori doppi hanno molto da offrire: tendono ad essere più grandi e appariscenti, a sfoggiare colori più accesi e a durare più a lungo. Grazie al maggior numero di petali i fiori doppi sono spesso profumati, mentre le versioni singole sono prive di fragranza, come avviene nelle rose. Molti fiori doppi sono sterili: questa caratteristica, anche se complica la riproduzione commerciale, può rivelarsi vantaggiosa perché la pianta può riversare le sue energie nella crescita vegetativa ed è perfetta nei piccoli spazi.
Piccoli alberi a fiori doppi
Un genere arboreo che offre splendide fioriture doppie e fogliame ornamentale è il biancospino, in particolare le varietà di Crataegus laevigata (sinonimo oxyacantha), tra cui si segnalano ‘Paul’s Scarlet’, dai soffici boccioli rossi che lo ricoprono a metà primavera, C. l. ‘Candida Plena’, bianco e C. l. ‘Rosea Flore Pleno’, rosa pastello con bacche autunnali. Il biancospino ha in genere sviluppo piuttosto lento, apprezza i terreni calcarei ma condizioni troppo asciutte ne rallentano ulteriormente la crescita.
Molto validi nei climi freschi alcuni meli da fiore, come Malus ‘Pink Perfection’, con fiori rosa che producono frutti ornamentali rossi e gialli e M. ‘Snowcloud’, bianco puro.
Arbusti a fiori doppi
Gli arbusti doppi più comunemente utilizzati sono le camelie, i lillà e soprattutto le rose, di cui esistono innumerevoli varietà e ibridi con dimensioni e portamento che comprendono grandi esemplari a forma libera, ‘rampicanti’, cespugli di taglia media e piccola (HT e floribunda), con splendide corolle di diversa grandezza intensamente profumate.
Anche gli oleandri a fiore doppio sono molto profumati e questo fenomeno si intensifica in condizioni congeniali.
Tra le specie arbustive si distinguono anche alcune ortensie, come Hydrangea ‘Trophy’ e H. quercifolia ‘Snow Flake’, per l’eleganza dei panicoli di fiori semidoppi o doppi, bianchi con sfumature verdi al centro.
Piante erbacee a fiori doppi
La scelta più ampia viene offerta da erbacee perenni, annuali e bulbose. Tra i primi a fiorire alcuni ellebori (Helleborus x hybridus ‘Party Dress Group’), con singolari corolle sfrangiate semidoppie in sfumature di rosa.
Nel caso dei gerani rustici da bordura la sterilità che contraddistingue le forme più complesse (Geranium himalayense ‘Plenum’, G. pratense ‘Plenum Violaceum’) diventa un merito perché evita l’asportazione manuale delle infiorescenze. La riproduzione si può effettuare per divisione del cespo, che assicura tra l’altro una produzione fiorifera inalterata.
Molto romantiche alcune varietà di Campanula, come C. persicifolia ‘Boule de Neige’, con fiori simili a candide roselline in miniatura e C. p. ‘Pride of Exmouth’, semidoppia blu di buon vigore, entrambe per terreni freschi e ben drenati.
Molte varietà di Asteracee (Aster, Ageratum, Bellis, Dahlia, Rudbeckia, Leucanthemum, Calendula, Zinnia, Tanacetum) presentano interessanti corolle doppie o semidoppie con petali sovrapposti che si irradiano intorno al centro del fiore. Mutazioni spontanee della comune margheritina dei prati hanno portato alle forme più decorative di Bellis perennis, perenne a breve ciclo perfetta per contenitori primaverili e per delimitare aiuole.
Molto festose e di facile coltivazione le petunie doppie, dalle vesti vaporose e i pelargoni ricadenti. Vari ibridi di Tagetes e di Zinnia sono impreziositi da numerosi petali arrotondati o increspati disposti a sfera, nella tipica formazione ‘a pompon’.
Come utilizzarli
Per un buon utilizzo dei fiori doppi, soprattutto se voluminosi, è essenziale ricordare che queste fioriture esercitano un impatto visivo maggiore rispetto a quelle semplici e creano forti punti focali che catturano l’occhio e beneficiano quindi dell’associazione ad elementi più leggeri ed ariosi. Dal punto di vista pratico l’esperienza insegna che le più voluminose necessitano di supporti artificiali, in particolare quando lo stelo non è molto robusto.