Prezzemolo, ricchissimo di vitamina C

Il prezzemolo ha grandi qualità terapeutiche. Ecco tutti i consigli utili per la fitoterapia

Il prezzemolo, comunissima erba aromatica, è in realtà un potentissimo scrigno di virtù, che lo rendono meritevole di essere aggiunto a ogni piatto in cucina, proprio per beneficiare il più possibile dei suoi “superpoteri”.

Benefici e controindicazioni

Innanzitutto contiene minerali: ricco del diuretico potassio (670 mg/hg) e di calcio (220 mg) mattone osseo, è anche antianemico per l'elevato contenuto in ferro (4,2 mg/hg), ed è interessante la presenza di iodio e manganese.

Poi ha tante vitamine: i 943 mcg/hg di vitamina A lo rendono utilissimo per l'integrità dei vasi sanguigni, la salute degli occhi e la bellezza della pelle (bastano 5 g al giorno di prezzemolo fresco). Con 162 mg/hg di vitamina C, batte gli agrumi nel prevenire le malattie da raffreddamento.

Quindi c’è il potente olio essenziale a base di apiolo, che favorisce la circolazione sanguigna, pinene e miristicina. L'essenza agisce sull'apparato digerente come disinfettante, stimolante dei succhi gastrici e calmante degli spasmi gastrointestinali. Ha anche effetto sedativo sul sistema nervoso, ed espettorante su gola e bronchi.

Infine sono presenti i tannini, sostanze astringenti con proprietà aperitive, digestive e battericide, che favoriscono l'azione dell'olio essenziale.

Ci sono però anche alcune controindicazioni: non esagerate con la pianta fresca, perché l'olio essenziale può causare forme di intossicazione. È anche da evitare in caso di minaccia di aborto in gravidanza: l'apiolo in forti dosi provoca emorragie, incentiva le contrazioni uterine e causa irritazioni nei neonati allattati al seno. Infine è poco adatto, se non nocivo, a chi soffre di nefrite, perché causa un sovraffaticamento dei reni.

Com'è fatto il prezzemolo

  • Il prezzemolo (Petroselinum crispum, P. hortense, della famiglia delle Ombrellifere o Apiacee), originario del Mediterraneo orientale, è un’erbacea annuale o biennale cespitosa con radici a fittone, ingrossate e carnose. Le foglie picciolate sono disposte a rosetta o erette, di colore scuro lucente, variamente dentate a seconda delle specie coltivate.
  • I fiori, piccoli e di colore giallo-verdastro, spuntano solo nella seconda annata, in primavera-estate, ma spesso nelle coltivazioni familiari la pianta viene coltivata come annuale (anche perché, nel secondo anno, le foglie risultano piccole e poco profumate).
  • Ne esistono in commercio una quindicina di specie e varietà, che si differenziano per la forma delle foglie e l’aroma più o meno intenso.
  • Esistono anche varietà con grossi fittoni che hanno le stesse proprietà aromatiche delle foglie e che, facilmente conservabili, possono essere utilizzati al loro posto, specialmente in quelle zone dove il clima rigido non permette la coltivazione dell’erba fresca durante l’inverno.

La coltivazione

Facile, adattabile e di poche esigenze, il prezzemolo si può coltivare veramente ovunque: trattato da annuale, com’è meglio che sia, vive bene dalle Alpi alla Sicilia, in piena terra come in vaso, al sole o a mezz’ombra.

Si semina direttamente in piena terra da febbraio a settembre, a spaglio, ricoprendo poi la semente con un leggero strato di terra. Data la lentezza di germinazione (anche 40 giorni), nell’antichità si pensava che “si inchinasse sette volte al diavolo prima di fiorire”. La terra deve essere ricca di humus, ben drenata ma annaffiata regolarmente, soprattutto in vaso. Nell’orto fate attenzione alle malerbe, che risultano più forti delle piantine del prezzemolo; in contenitore alle annaffiature estive, costanti e abbondanti. La concimazione non è necessaria.

Pur essendo pianta biennale, non conviene tenerla per il secondo anno, perché essa concentra le energie nella produzione dei fiori a scapito delle foglie.

Come raccogliere il prezzemolo

La raccolta si svolge a scalare nel corso della stagione, prelevando le foglie più grosse recidendo il gambo alla base o tagliando la pianta a pochi centimetri dalla base. Si lasciano poi ricacciare nuovi germogli per nuove raccolte.

I rametti fogliosi si conservano per 4-5 giorni ponendoli in acqua da cambiare ogni giorno, oppure in frigo, avvolti in un panno umido.

In alternativa, le foglie si possono essiccare in locali bui e asciutti e conservare in vasi di vetro, oppure congelare ancora fresche, in modo che mantengano meglio l’aroma (si utilizzeranno però solo in cucina).

 Rimedi naturali con il prezzemolo

  • Per tonificare l’organismo: utilizzate in cucina ogni giorno 20 g di foglie fresche, aggiungendole a fine preparazione (senza cottura).
  • Contro le malattie da raffreddamento: spargete sulle pietanze 30 g di foglie fresche ogni giorno.
  • Per interrompere la produzione di latte: applicate sui seni per 10 minuti un cataplasma di 50 g di foglie fresche pestate, 2 volte al giorno per una settimana.
  • Contro l’alitosi: masticate 2-3 foglie fresche.
  • In caso di contusioni: applicate un cataplasma di foglie fresche pestate, per 15 minuti.
  • Contro le punture d'insetto: strofinatele con foglie fresche stropicciate.

Prezzemolo a uso cosmetico

  • Per calmare la pelle irritata: mescolate una manciata di trito fresco con 2 cucchiai di yogurt magro naturale, applicate per 30 minuti, sciacquate con acqua di rose.
  • Per schiarire la pelle: infondete 30 g di foglie fresche in mezzo litro d'acqua bollente per 10 minuti, filtrate e applicate per 15 minuti delle compresse imbevute, per almeno 2 settimane.
  • Per lucidare capelli scuri: dopo lo shampoo risciacquate con acqua a cui avrete aggiunto un decotto (fatto intiepidire) preparato con 30 g di foglie fresche bollite per 10 minuti in mezzo litro d'acqua e filtrato; non fatelo colare negli occhi.

Fra realtà, storia e leggenda

  • I testi antichi ne testimoniano la diffusione ai tempi di Greci e Romani, che ne apprezzavano l’aroma delle foglie impiegandolo per le sue virtù condimentarie. Galeno condiva la lattuga (allontanando così l’influenza), mentre Plinio insaporiva bolliti e salse (favorendo la digestione), e all’occorrenza medicava le contusioni; in ghirlande sul capo serviva invece contro l’ubriachezza.
  • Nella Magna Grecia, oltre a essere il simbolo della città greca di Selinunte (Tp), era considerato un simbolo di gioia e felicità e veniva utilizzato per ornare il capo di nobili e sovrani durante le sfarzose cerimonie dell’epoca o, insieme al sedano, per incoronare gli atleti vincitori delle competizioni olimpiche. Al tempo stesso, per i Greci portava sfortuna ed era simbolo di morte, tanto da usarlo nelle celebrazioni funebri.
  • Caldeggiato da Carlo Magno nel Medioevo, tanto da renderne obbligatoria la coltivazione, e dall’abbadessa Ildegarda nel suo Codice delle Piante Medicinali, cadde in disuso con il Rinascimento, a causa dell’impiego in magia nera: divenne l’erba del diavolo. Bisogna attendere la metà del secolo scorso per vederne la riabilitazione.
  • In passato era ritenuto abortivo: per lungo tempo veniva mangiato in quantità dalle ragazze che, alla mancata comparsa delle mestruazioni, temevano di essere rimaste incinte, nell'intento di abortire spontaneamente. In realtà, nella maggioranza dei casi il prezzemolo semplicemente favorisce l'arrivo del flusso in caso di ritardo, e solo in caso di predisposizione può provocare l'aborto.

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