Symphytum_officinale
Symphytum officinale o consolida, da cui ricavare un macerato contro le malattie fungine.
Per non usare chimica nel proprio spazio verde esistono accorgimenti e rimedi naturali utili a mantenere in forma le piante coltivate

Le sostanze chimiche vanno il più possibile limitate nel verde familiare, e d’altronde l’Ue ne ha da tempo ridotto la quantità in vendita. Al tempo stesso l’industria ha puntato sulle sostanze naturali come coadiuvanti alla difesa delle piante coltivate da malattie fungine e parassiti. Funzionano, così come funzionano anche alcuni rimedi preparati in casa. A una condizione però: poiché sono tutti preparati con funzione repellente, NON sono né insetticidi né fungicidi, cioè non uccidono i parassiti una volta insediati sulle piante. “Repellente” significa che li tengono lontani PRIMA che si insedino. Ergo: sono molto efficaci se utilizzati in prevenzione, con le modalità e i tempi giusti, mentre, una volta che il problema è già presente, soprattutto se è già molto diffuso, non riescono a eliminarlo e diventa indispensabile, per salvare la pianta, il ricorso alla chimica laddove esistono ancora prodotti chimici o autorizzati in agricoltura biologica.

Teniamolo ben presente: bio è ottimo, ma richiede tempo e regolarità. Anche perché, a monte dei prodotti bio, c’è la buona pratica di coltivazione. Tradotto: è inutile spargere quintali di aglio o di sapone di Marsiglia se abbiamo piantato i rosai a 50 cm di distanza, cioè senza lasciare loro lo spazio per respirare, oppure se annaffiamo quando ci ricordiamo e concimiamo una volta l’anno. Le piante saranno talmente sofferenti che si ammaleranno anche senza la presenza reale di parassiti (fisiopatia)…

Un AMBIENTE “naturale”

In natura, infatti, il problema non esiste perché per ogni parassita animale c’è un antagonista che se ne ciba e che ne limita naturalmente la proliferazione. Nel ridotto spazio del nostro giardino e ancor più del nostro terrazzo, la natura non riesce a esprimersi al meglio fornendo tutta la gamma di insetti e predatori di cui avremmo bisogno. Da qui la necessità di servirsi di prodotti chimici o bio, che però non sono in grado di distinguere tra insetto buono e cattivo con il risultato di eliminare o allontanare sia il parassita sia i suoi antagonisti, senza risolvere i problemi che sono alla base dell’insediamento e diffusione del “cattivo”.

La lotta bio si muove per questo su tre fronti diversi, ma ugualmente importanti.

1 Promuovere la più ampia varietà di specie vegetali in modo da creare un habitat naturale più variegato e dunque più “vivibile” anche per tante specie animali diverse fra cui il parassita abbia sempre un antagonista (biodiversità).

2 Utilizzare alcune piante che hanno proprietà repellenti nei confronti dei parassiti e che possono dunque difendere le altre piante da possibili attacchi.

3 Impiegare macerati e decotti a base vegetale come repellenti da usare in modo preventivo o per allontanare i parassiti quando sono già presenti in modica quantità.

Promuovere la biodiversità

Siamo portati a considerare il giardino una sorta di hortus conclusus dove devono esistere poche specie, ben posizionate e curate, una configurazione molto diversa da quanto avviene in natura dove invece molte specie convivono e si aiutano a vicenda. I giardini più “vissuti” (“all’inglese”) hanno un aspetto più disordinato, ma la molteplicità delle specie fa sì che siano il naturale habitat di tutti quegli insetti e uccelli che si cibano dei comuni parassiti. Un giardino che annovera tante specie diverse è un giardino più sano perché naturalmente protetto. Se vogliamo un giardino o un terrazzo sano, mettiamo tante piante diverse, che diano alloggio a molteplici forme di vita.

Rimedi naturali: le piante REPELLENTI

Ci sono piante che, nel corso della loro evoluzione, hanno sviluppato oli essenziali ed enzimi che fungono da naturale repellente contro alcuni parassiti comuni. Alcune di queste piante sono le cosiddette piante aromatiche (salvia e rosmarino, ad esempio), altre hanno solo un ruolo decorativo, ma, se abilmente utilizzate in giardino o in balcone, ne possiamo sfruttare la funzione difensiva per evitare di fare uso di insetticidi. L’elenco è in fondo.

Possiamo piantare qualche esemplare in giardino o in vaso accanto a esemplari coltivati solo per la bellezza, in modo da aggiungere una protezione naturale e diminuire l’irrorazione di sostanze difensive: un aglio, un aneto o un basilico non portano via spazio neanche in contenitore. E non stonano, perché sono comunque anche in parte ornamentali, oppure aromatiche che possiamo utilizzare anche in cucina. L’importante è cambiare mentalità: non più un balcone di soli pelargoni o surfinie o fucsie, o un roseto puro, bensì un’allegra mescolanza di specie, ciascuna con una sua bellezza e qualcuna con una grande utilità.

Non è vero che i rosai tengono lontane le malattie fungine, e in particolare la peronospora, dalle viti. È vero invece che, ammalandosi il rosaio di ticchiolatura appena le condizioni ambientali sono favorevoli al fungo, mettere una rosa all’inizio del filare di viti ci segnala che è il momento giusto per distribuire il rame sui vitigni e salvarli dalla peronospora.

MACERATI e decotti, rimedi naturali

Oltre a piantare specie repellenti, alcune si possono utilizzare per ricavarne prodotti da irrorare direttamente sulle piante coltivate, con quattro avvertenze:

  1. non essendo prodotti chimici, sono efficaci solo se li irroriamo ogni 2-3 giorni per parecchio tempo di fila;
  2. non avendo additivi, non si conservano e vanno preparati ogni volta che li usiamo;
  3. esistono anche già pronti in vendita nei garden center;
  4. non fanno distinzione fra insetti buoni come le api e insetti cattivi come gli afidi, repellendoli tutti (il che sulle piante da orto, che necessitano di impollinazione per ottenere pomodori e zucchini, non è esattamente il massimo).
  • Decotto d’aglio. Contro i parassiti animali (ragnetto rosso, afidi, psille, cocciniglie cotonose, aleurodidi, tripidi ecc.), da irrorare sulle piante da fiore, senza però spruzzare i fiori. Togliamo la pellicina agli spicchi di un’intera testa d’aglio e facciamoli bollire a fuoco lento in un litro d’acqua finché si spappolano. Filtriamo il liquido con una tela (non con il colino, perché rimarrebbe una sospensione tale da intasare subito l’ugello) e spruzziamolo con il nebulizzatore a giorni alterni fino a che gli insetti se ne vanno. Attenzione: puzza!
  • Decotto di equiseto. Si mettono 500 g di equiseto fresco (oppure 150 g di pianta essiccata) in 5 l di acqua e si lasciano macerare per 24 ore. Si mette quindi sul fuoco e si lascia sobbollire per circa mezz’ora; si fa raffreddare e si filtra. Il preparato si usa puro, non diluito, contro il mal bianco (oidio): va spruzzato sull’intera pianta. Si ripete l’operazione dopo 3-4 giorni. Puzza abbastanza.
  • Macerato di cipolla. Contro gli afidi tagliuzziamo 500 g di cipolla e maceriamola per 5-7 giorni in 10 l d’acqua. Impieghiamo diluito 1:10 per irrorazioni ogni 2-3 giorni fino a scomparsa totale degli insetti sulle piante da fiore. Puzza meno del macerato d’aglio, ma non è inodore.
  • Macerato di consolida (Symphytum). Si raccoglie 1 kg di foglie da mettere a macerare in 10 l d’acqua, in un contenitore non metallico. Ogni giorno bisogna mescolare, e dopo 15 giorni si filtra il liquido, da conservare in recipienti chiusi, al fresco e al buio. Si usa diluito 3 volte per irrigare le piante ai primi stadi di sviluppo: ne stimola la crescita e fornisce loro il potassio, indispensabile per la fioritura e la fruttificazione. Diluito 5 volte serve invece per irrorazioni che difendono i vegetali coltivati dalle malattie fungine. Puzza molto.
  • Macerato di ortica. Servono 100 g di pianta fresca intera per ogni litro di acqua, oppure 50 g/l di pianta essiccata. È preferibile usare acqua piovana o di fonte. Le piante intere si mettono a macerare in un secchio pieno d’acqua, mescolando almeno una volta al giorno. Attenzione: puzza molto. Il macerato si può usare in diversi modi, puro o diluito: macerato 12 ore, si usa concentrato sulle foglie per combattere gli afidi all’inizio dell’attacco; macerato 4 giorni, si usa diluito (1:50) sulle foglie per combattere afidi e ragnetto rosso; macerato 15 giorni, si usa diluito (1:10) sul terreno per stimolare la crescita delle piante perché apporta Ca-K-N.
  • Macerato di peperoncino. Mettiamo un cucchiaio da minestra di peperoncino secco spezzettato in mezzo litro d’acqua tiepida e lasciamo macerare per 24 ore. Filtriamo, aggiungiamo un altro mezzo litro d’acqua fredda e irroriamo contro i parassiti animali. Efficace anche sulle scie delle formiche. Non puzza.
  • Macerato di pomodoro. Tritiamo 100 g di foglie verdi di pomodoro e mettiamole a macerare in 1 l d’acqua per 24 ore. Filtriamo e aggiungiamo un altro litro d’acqua. Irroriamo contro ogni genere di insetto. Praticamente inodore.
  • Saponi. Contro afidi e cocciniglie sciogliamo 10 g di sapone di Marsiglia in scaglie in 10 l d’acqua; contro i ragnetti, sciogliamo 200 g di silicato di sodio e 200 g di sapone molle in 10 l d’acqua. Filtriamo entrambi i preparati con una tela fitta, altrimenti si intasa l’ugello della pompa o dello spruzzino. Ripetiamo i trattamenti ogni 10 giorni fino a scomparsa dei parassiti. Profuma di sapone.
  • Tè contro gli insetti. Si mette 1 cucchiaio di foglioline di tè nero in 1 l d’acqua e si fa sobbollire finché il liquido si dimezza. Si lascia raffreddare, si filtra e si irrora su piante attaccate da afidi, coleotteri, tortricidi (tignole), tentredini; oppure sulle scie delle formiche, verso le quali è repellente. Non puzza.

Contro parassiti SOTTERRANEI

Soprattutto in giardino e nell’orto, ma a volte anche nel terriccio dei vasi, possono albergare parassiti ipogei, come le larve di maggiolini e oziorrinchi che divorano le radici, oppure i nematodi, vermi invisibili che provocano galle sugli apparati radicali.

Per proteggere le piante coltivate, possiamo aggiungere, sui terreni infestati, piantine di tagete, calendola, garofani; nell’orto invece sono consigliati rucola, rafano e senape indiana (Brassica juncea), interrandole quando sono in fioritura (si chiama “sovescio”): le sostanze repellenti che contengono allontanano questa microfauna e nutrono le radici.

Trattamenti PREVENTIVI con i rimedi naturali

Più in generale, abituiamoci a trattare preventivamente le nostre piante, non con sostanze chimiche di sintesi e nemmeno con quelle “chimiche naturali” ammesse in agricoltura biologica, bensì con i nuovi prodotti che le grandi aziende ultimamente ci offrono: olio di soia, bicarbonato di sodio, lecitina, olio di colza, olio di lino, ortica, zeolite, sapone molle, olio di Neem, olio di pino, propoli, calcio, litotamnio e molte altre sostanze naturali. Per la normativa europea, questi nuovi prodotti non possono definirsi “Insetticida” o “Fungicida”, proprio perché non contengono sostanze codificate come tali. Tuttavia, nella pratica svolgono questi effetti, anche grazie alle formulazioni elaborate dall’industria. Questo spiega perché non avrebbe senso utilizzare un olio di lino a uso alimentare, per risparmiare: la formulazione alimentare non è in grado di svolgere l’effetto insetticida dell’olio di lino a formulazione agraria!

Tutti questi prodotti fortificano la pianta, oltre a repellere le avversità. L’importante è svolgere i trattamenti a cadenza ravvicinata: per mantenere alta la funzione repellente o isolante, il prodotto deve essere spruzzato molto spesso sulle piante, anche ogni 3-4 giorni; e sempre bisogna ripetere il trattamento dopo una pioggia.

11 Piante ANTI-PARASSITI

  1. Aglio. Scaccia gli afidi.
  2. Aneto. Repelle gli afidi e attira i sirfidi, predatori naturali degli afidi.
  3. Borragine. Attira api e impollinatori vari, tra cui i sirfidi che si cibano di afidi.
  4. Calendola. Allontana gli afidi e richiama i sirfidi.
  5. Dragoncello (estragon, Artemisia dracunculus). Scaccia afidi e cocciniglie.
  6. Nasturzio. Allontana afidi e peronospora.
  7. Nicotiana (tabacco ornamentale). Velenosa, crea una cortina franca verso tutti gli insetti, api comprese (non adatta all’orto).
  8. Rosmarino. Richiama le api e gli altri impollinatori, fra cui i sirfidi.
  9. Salvia. È sgradita alla cavolaia (bruco divoratore dei cavoli), alla mosca della carota e alla mosca del cavolo.
  10. Tagete. Le radici emettono sostanze repellenti verso i nematodi, vermi delle radici.
  11. Timo. Scoraggia le lumache, può quindi recintare l’orto.

Un BIOTOPO favorevole agli uccellini

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Adulto e larva di coccinella arlecchino intenti a predare gli afidi su rosaio.

Oltre a favorire la diversità vegetale, dobbiamo incentivare nel nostro giardino, orto, frutteto (ma anche balcone e terrazzo, per quanto possibile) la presenza di animali “utili”, perché divoratori di insetti: in primo luogo tutti gli uccellini, dal merlo alla cornacchia grigia, dallo storno al passero, sono nostri amici perché si cibano proprio di insetti. Per creare un Birdgarden possiamo seguire i consigli validi per l'aiuto invernale.

Poi dobbiamo favorire la presenza dei pipistrelli, per esempio installando le bat-box, gli appositi nidi reperibili nei migliori garden center e online, e dei ricci, lasciando per loro piccoli angoli incolti dove possano rifugiarsi. Se abbiamo uno specchio d’acqua, rendiamolo ospitale per rane, rospi e libellule (nonché per i pesci che si cibano di larve di zanzara) inserendo molte piante da riva. Non scacciamo mai lucertole, ramarri, gechi e salamandre: anche loro sono grandi divoratori di insetti nocivi. Infine c’è l’esercito degli insetti utili, dalle coccinelle alle crisope, da favorire mediante gli hotel per insetti, anch’essi in vendita nei centri di giardinaggio, oppure assemblabili facilmente con il fai-da-te.

Per approfondire

38862 - Ultima modifica: 2023-07-04T18:37:37+02:00 da Elena Tibiletti
Rimedi naturali contro i parassiti delle piante - Ultima modifica: 2023-08-19T06:07:51+02:00 da Elena Tibiletti