Del porro, delizioso ortaggio da foglia, si utilizza la parte basale delle foglie, che formano un falso fusto di 20-30 cm di lunghezza e 3-5 cm di diametro. Viene coltivato per tutto l’anno in tutte le regioni italiane, ma soprattutto al Centro-Nord, e ha un ciclo di 110-130 giorni.
In luglio-agosto nel Centro Italia si effettuano le ultimissime raccolte delle varietà estive (seminate a dicembre-gennaio su letto caldo e trapiantate in febbraio-marzo a dimora), sulle Alpi si seguono le cultivar autunnali (seminate in seminiera calda in marzo-aprile e trapiantate in maggio-giugno), e in Pianura Padana si curano le varietà invernali (seminate a dimora in maggio-giugno).
Si raccoglie quando il diametro dei “fusti” ha raggiunto almeno 3-4 cm, dopo 3-4 mesi dal trapianto o 5-7 dalla semina. Con una paletta si toglie la terra di rincalzatura e si scava leggermente intorno alla pianta, a distanza di 5-7 cm, smuovendo bene il terreno. Quindi si afferra alla base la pianta e si tira, cercando di non sfogliare l’ortaggio: aiutatevi anche con la paletta per resecare le radici in modo da estrarre l’intera pianta. Accorciate le radici a 2-3 cm se l’ortaggio va consumato subito, ma a 10-12 cm per conservarlo a lungo, scuotete la terra rimasta attaccata, tagliate la parte verde e dura delle foglie rispettivamente a 8-10 cm sopra la parte bianca oppure a 20 cm senza sfogliare quelle più esterne. Si conserva per una decina di giorni a temperatura ambiente e un paio di settimane nello scomparto per l’ortofrutta del frigorifero, avvolto in uno strofinaccio appena inumidito. Per una lunga conservazione procedete come con le carote, lasciando emergere dalla sabbia la parte verde delle foglie.
Le varietà a raccolta autunnale (ottobre-novembre, prima delle gelate, ma anche dopo, perché l’ortaggio non riporta danni) ora vanno rincalzate man mano che crescono: ammucchiate progressivamente 3-4 cm di terra al piede di ogni pianta, in modo che le radici si approfondiscano sempre di più e l’ortaggio cresca al meglio, mantenendo tenera la parte basale.
Dove fa molto caldo, e le piantine sono ancora giovanissime, serve soprattutto un’irrigazione costante, che non bagni il fogliame ma penetri per infiltrazione, magari sfruttando il solco che si crea a lato delle file man mano che si rincalzano le piantine.
Il rincalzo deve cominciare a partire da 15 giorni dopo il trapianto a dimora (che si effettua con plantule alte 20 cm), o quando l’orticola nata da seme è alta 20 cm. È tanto più importante quanto più tardiva è la coltivazione, perché aiuta le piantine a resistere al freddo.
Il terreno deve rimanere il più possibile libero dalle malerbe. Per due volte nell’arco della coltura (a 30 e a 60 giorni dal trapianto) somministrate un concime granulare bilanciato, specifico per l'orto.
Attenzione: le cultivar autunnali e quelle invernali sono esposte alla mosca del porro, particolarmente attiva in ottobre. Le prime si salvano alternando a file di porri file di carote o di sedano; le seconde possono sfuggire solo se intervengono gelate precoci che uccidono uova e larve.