Gelsomino giallo, fiori d’inverno

Il gelsomino giallo può incominciare a fiorire a novembre per terminare a marzo, sui lunghi rami nudi e verdi, ricadenti ma guidabili come rampicanti

Il gelsomino d’inverno (Jasminum nudiflorum) o gelsomino di S. Giuseppe o gelsomino giallo appartiene alla famiglia delle Oleacee, la stessa per intenderci a cui appartiene l’olivo o la profumatissima Olea fragrans (Osmanthus). E quando si sente parlare di gelsomino, immediatamente viene alla mente il delizioso profumo di questi arbusti: in realtà le specie a portamento eretto hanno generalmente fiori gialli non profumati, mentre sono le specie rampicanti, di solito meno rustiche, ad avere fiori veramente profumati, tanto che alcune specie vengono coltivate proprio per l’estrazione e la commercializzazione dell’essenza, utilizzata poi diffusamente per la aromatizzazione di prodotti cosmetici o per l’igiene personale.

Al genere Jasminum dunque appartengono circa 200 specie, quasi tutte originarie del continente asiatico, in particolare Cina, India, Asia Minore, o dell’Europa mediterranea; una sola è invece originaria del continente americano. Tra tutte se ne trovano a portamento arbustivo o rampicante, a foglia caduca o sempreverde; ne esistono di rustiche - e sono la gran parte - e di più sensibili al freddo, che possono essere coltivate all’aperto solo nei climi temperati.

Erroneamente si tende a confondere il rincospermo classificandolo come un gelsomino. Si tratta in realtà di un’altra specie appartenente persino ad un’altra famiglia: è il Rincospermum (Trachelospermum) jasminoides della famiglia delle Apocinacee, e ha solo nel fiore, bianco e deliziosamente profumato, una certa somiglianza. La foglia invece è spessa, di colore verde scuro, con forma ovata e margine liscio.

Gelsomino giallo: non chiamatelo rampicante

Il gelsomino d’inverno è un arbusto a foglia caduca, originario della Cina occidentale, ma introdotto verso la metà dell’800 in Europa, Raggiunge l’altezza massima di 2-2,5 m ma può arrivare a produrre rami lunghi sino a 4-4,5 m se collocato come ricadente alla sommità di un muro in pieno sole. Si tratta infatti di una specie che non è corretto definire rampicante, dato che per utilizzarla in questo modo occorre guidarla e legarla periodicamente alla struttura sulla quale viene fatta crescere. Le foglie sono di colore verde scuro, trifogliate e lisce, quella centrale generalmente più grande; compaiono su vigorosi e lunghi fusti lisci, a sezione angolosa, color verde scuro, il che fa apparire la pianta sempreverde anche se di fatto non lo è.

Le gemme, piccole e appuntite, di colore chiaro, appaiono all’ascella delle foglie. I fiori, isolati e tubulosi alla base, sono a forma di imbuto, con una corolla formata da 5 petali di un bel colore giallo brillante. Attenzione: compaiono sui rami formatisi l’anno precedente (che non vanno potati), sono lunghi 1-2 cm e, nonostante non siano profumati, si fanno notare perché appaiono prima delle foglie. La fioritura può iniziare già a novembre se l’arbusto è piantato contro un muro ben esposto o in zone tiepide, e alla fine dell’inverno in climi continentali o in esposizioni poco soleggiate. Se la pianta è in piena fioritura e subisce una gelata non troppo intensa, le corolle resistono abbastanza bene. I primi a sbocciare sono i fiori alla base dei rami, seguiti man mano da quelli distribuiti verso gli apici.

Le migliori scelte per voi

Tra i gelsomini d’inverno, caldeggiamo Jasminum nudiflorum Aureum, con fogliame giallo dorato, e J. n. Nanum, dalle dimensioni ridotte, con portamento più compatto e a crescita lenta, adatto anche al vaso.

Quanto ai “fratelli” profumati, è sempre eccezionale J. officinale (gelsomino bianco), un vigoroso arbusto rampicante originario della Cina e dell’India, in grado crescere sino all’altezza di 15 m, con foglie caduche composte da 5-9 foglioline, lanceolate e acuminate all’apice. I fiori profumatissimi sono riuniti in mazzetti all’ascella delle foglie e si aprono da giugno a ottobre, bianchi, o soffusi di rosa nella varietà Affine. Utilizzatelo anche nei climi continentali, piantandolo a ridosso di muri esposti a mezzogiorno in modo da proteggerlo da intense gelate. Tollera bene prolungate siccità.

Poi c’è J. grandiflorum (gelsomino di Spagna), originario dell’India, un arbusto rampicante sempreverde, da impiegare solo nelle zone mediterranee più protette. Si allunga sino a 2 m di altezza e porta fiori molto grandi e profumati, di colore dapprima rosa che poi sfuma al bianco, raggruppati in infiorescenze a grappolo; la fioritura si prolunga per tutta l’estate.

Preferite il giallo? Ecco J. humile (J. farreri), proveniente da Cina occidentale e Afghanistan, semiprostato ma di media vigoria, a foglia caduca nei climi freddi, sempreverde in quelli temperati, e con foglie trifogliate. Ha fiori giallo vivo riuniti in grappoli terminali, che sbocciano in giugno e luglio. Oppure J. mesnyi (J. primulinum), dal portamento rampicante anche se è utilizzato anche come pianta ricadente. È un sempreverde dalle foglie trifogliate verde scuro. Il fiore - in aprile-maggio - è giallo, semidoppio, largo 5 cm: assomiglia proprio a una corolla di primula.

Gelsomino giallo, come coltivarlo

Di facile coltivazione, non ha particolari esigenze di terreno, che deve solo essere profondo. Per le specie sensibili al freddo curate al meglio il drenaggio per aumentare la resistenza. Per una più abbondante fioritura collocatelo in pieno sole o parzialmente in ombra.

Attenzione agli attacchi primaverili di afidi sulle nuove vegetazioni e, occasionalmente, alla presenza di cocciniglie sui fusti. A volte si osservano anche virosi che provocano appiattimento dei fusti (la cosiddetta “fasciazione dei fusti”) e accorciamento degli internodi con una generale depressione della vigoria. La virosi è incurabile: al termine della potatura di piante infette, disinfettate bene la lama della forbice con una fiamma libera, per evitare di trasmettere la malattia a piante sane. Anche gli afidi possono trasmettere l’infezione, con le loro punture, ad altri esemplari.

Moltiplicatelo con facilità mediante talea, prelevando in estate piccole porzioni di rami semilegnosi e facendoli radicare in terriccio sciolto, all’ombra di una siepe, spruzzandole di tanto in tanto per evitarne l’essiccamento. Si può anche moltiplicare per propaggine interrando i rami più bassi nel terreno: è un sistema che la pianta adotta spontaneamente se piantata su scarpate o terrapieni, tendendo a una rapida e incontrollata diffusione a scapito delle piante vicine.

Come impiegarlo

Questo arbusto si può utilizzare come rampicante (può raggiungere i 3 m) per coprire muri, pergole oppure come pianta ricadente per la copertura di muri, scarpate o anche nei giardini rocciosi. Data la sua elevata rusticità si può utilizzare anche su balconi, giardini pensili allevato in contenitori o vasi.

Per la potatura bisogna ricordare che i fiori si aprono sui rami dell’anno precedente e pertanto la potatura si esegue dopo la fioritura, a fine inverno tagliando alla base alcuni dei rami più vecchi che si riconoscono dal colore grigiastro o brunastro, oppure solo accorciandoli al di sopra di una nuova ramificazione vigorosa, nel caso in cui la pianta sia giovane o non abbia raggiunto le dimensioni volute.

(di Virgilio Piatti, Fondazione Minoprio)

Gelsomino giallo, fiori d’inverno - Ultima modifica: 2020-12-08T07:30:32+01:00 da Redazione Passione In Verde