Le erbe infestanti, o anche malerbe, sono piante spontanee non benvenute nel tuo giardino. Scopri cosa sono e come impedire che germoglino nelle aiuole.

Le erbe infestanti, conosciute anche come malerbe, sono ospiti indesiderati in un prato o in un orto. Secondo il Terminology Committee of the Weed Science Society of America (1956), le malerbe sono “tutte quelle specie vegetali che sono presenti là dove non sono desiderate”. Cioè nessuna specie nasce per sé infestante o ornamentale, ma il suo ruolo dipende dal luogo dove si manifesta. Per esempio: un girasole nato in un campo di erba medica diventa una malerba, così come un tagete in mezzo a un’aiuola di begoniette, mentre è ovvio che un campo di soli girasoli o un’aiuola di soli tageti rappresentano un obiettivo desiderato. Nessuna delle due è in assoluto un’infestante: il girasole è pianta alimentare o ornamentale, il tagete è un’annuale da fiore. Ma la singola pianta “diversa” diviene erbaccia perché “stona” con il contesto: nasce da un seme che è un evidente rimasuglio dell’anno precedente oppure è arrivato in volo per puro caso.

Tenendo quindi presente la notevole elasticità soggettiva nel giudicare il ruolo gradito o insopportabile di ogni pianta, è necessario valutare il da farsi in ciascuna delle diverse zone del proprio spazio verde.

In questa prima parte vediamo perché la malerba “non muore mai” e come prevenirla. Nella seconda parte approfondiamo le malerbe nel prato. Nella terza esaminiamo le malerbe nel giardino, nei vialetti e sentieri, e una malerba particolare, il muschio. Nella quarta analizziamo le malerbe nell’orto e nel frutteto. Nella quinta come fare il diserbo con erbicidi e nella sesta quello manuale attraverso la scerbatura. Infine nella settima presentiamo le malerbe più comuni.

Piante infestanti: perché la malerba “non muore mai”?

Nel senso comune del termine, le malerbe sono in genere piante spontanee, di scarso o nessun valore decorativo, e anzi forti competitori nei confronti delle piante coltivate: “rubano” acqua e nutrimento, aria e luce, riducendo sovente a una crescita stentata le vostre predilette.

A volte sembra che le erbe infestanti si materializzino dal nulla, merito di un’efficace strategia riproduttiva, volta a ottimizzare le energie, all’insegna di “nasco, cresco, mi riproduco, muoio”. In genere si tratta di piante con semi piccoli, facilmente trasportabili dal vento, che hanno scarse esigenze in fatto di temperatura, terreno, acqua, nutrimento, ecc.: sono l’esatto contrario della pianta ornamentale.

Esse si intrufolano laddove trovano un granello di terra: in aiuole e bordure, le loro preferite per l’abbondanza di nutrienti, nel tappeto erboso diradato, nelle fessure fra le lastre del vialetto o tra gli scalini, perfino nei muretti. Impiegano poco tempo per germogliare, accrescersi, andare a fiore (a volte bastano solo 40 giorni) e soprattutto a seme: una sola malerba può produrre migliaia di semi.

Come prevenire ed eliminare le erbe infestanti

Per prevenire la comparsa di erbe infestanti, cercate di non lasciare mai il terreno nudo, invitando a nozze i semini vaganti. Se non volete piantare nulla, pacciamatelo con teli di plastica o cartoni, così le piantine nasceranno e verranno lessate dal calore del sole sotto la plastica, mentre si ridurrà il numero di semi dormienti nel terreno, lasciandovi sperare in una stagione a basso tasso di piante “estranee”.

La pacciamatura è sempre un buon sistema per ridurre le nascite nelle aiuole e nell’orto: fatela con materiali naturali, come corteccia in giardino e paglia o plastica biodegradabile nell’orto.

Attenzione al letame fresco, perché oltre a bruciare le piante, in quanto deve ancora fermentare, contiene un’enorme carica di semi infestanti, derivanti dalla lettiera delle mucche. Per utilizzarlo, scegliete quello ben maturo (almeno 6 mesi), che non brucia più e in cui i semi sono stati inattivati dalle temperature di fermentazione.

Fate attenzione anche alla terra di riporto: che si tratti di camion necessari a ricostituire il substrato dopo i lavori di ristrutturazione, o di un solo sacco preso in campagna, conterrà tutta la banca-semi d’infestanti del luogo di provenienza e dovrà essere “sorvegliato speciale” per almeno un paio d’anni.

Infine, siate tempestivi nell’eliminazione delle erbe infestanti, chimica o manuale che sia: una malerba estirpata prima che vada a seme è una in meno, mentre un’erbaccia lasciata fino a disperdere i semi vale almeno un centinaio di infestanti in più per l’anno a venire! Scerbate (cioè sradicate, le infestanti) una volta a settimana a mano o con l’apposito attrezzo; ricorrete a un diserbante (sempre che abbiate il "patentino") solo in caso di piccoli alberi o arbusti che abbiano già sviluppato radici profonde: basterà pennellare le foglie con la miscela di prodotto per vederli seccare nel giro di una o due settimane.

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