Alcune specie perenni da fiore, come delfinium, rudbeckia, campanule, malvoni, lupini, digitali, dalie e molte altre, hanno un notevole sviluppo in altezza: fornite loro i tutori adeguati per evitare che una giornata di vento o un acquazzone le porti a sdraiarsi o, ancora peggio, a spezzarsi.
Per i tutori per piante da orto vi rimandiamo a questo post dedicato.
Quando e come mettere i tutori
I tutori vanno collocati in primavera, appena la pianta emette i primi getti ma prima che gli steli si sviluppino: se attendete troppo, rischiate di vedere gli steli già atterrati dal vento o spezzati.
La distanza dei tutori dal fusto della pianta e fra loro deve essere equilibrata, altrimenti la pianta assume un portamento sgradevole, inclinato dalla distanza eccessiva, oppure corre il rischio di vedere ferite le radici quando l'inserimento è troppo ravvicinato alla base.
Se la pianta è da cespo, i tutori si dispongono a cerchio intorno al cespo, creando una struttura con 4-5 canne sulle quali legare del filo metallico che sosterrà gli steli. Qualche tutore può essere necessario anche al centro del cespuglio. Gli steli verranno fissati a questa sorta di gabbia. I tutori non dovrebbero essere più alti del punto in cui inizia il fiore, in modo da essere invisibili quando la pianta è in piena vegetazione.
Se la pianta invece ha un singolo stelo alto o molto alto, si dispongono uno o due tutori a fianco allo stelo, a distanza di almeno 5 cm, legando il fusto in più punti ai tutori.
Quali tutori scegliere
Esistono vari sistemi di sostegno: potete scegliere il fai-da-te, utilizzare semplici bastoni o avvalervi di tutori reperibili nei garden center; in ogni caso i materiali prescelti devono essere stabili e sicuri.
Le canne di bambù sono i tutori più classici, economici e resistenti. Devono essere ben diritte e solide; vengono vendute in diverse pezzature e dimensioni, a mazzi di 10 o singole. Meglio non comprare canne alte pensando poi di tagliarle: l’operazione non è semplice soprattutto se lo spessore è grosso, perché sono pressoché indistruttibili (non si segano!) e nell'operazione si rischia di fessurarle. Sistematele in vicinanza degli steli. Inserendole nel suolo, cercate di fare attenzione alle radici; se il terreno è molto compatto conviene creare un foro usando un picchetto metallico e procedendo poi all’impianto della canna per circa un quarto della sua lunghezza, allo scopo di assicurare la massima stabilità. Ovviamente, nell'inserimento rispettate la polarità: la parte più grossa è la base, e quella più sottile l'apice.
I tutori in materiali sintetici sono comodi, pratici e riutilizzabili. Sono disponibili presso i garden center in diverse tipologie, tutte con un anima in ferro e un rivestimento in materiale plastico resistente alle intemperie. Possono essere semplici bastoni lisci oppure imitare la nodosità e l’aspetto del bambù; in questo caso sono robusti, indicati per piante di grande crescita e anche arbusti. La superficie rugosa facilita l’adesione dei legacci e la presa dei viticci in caso di utilizzo per piante rampicanti.
Per le perenni da fiore come Delphinium e Rudbeckia si utilizzano anche i tutori con cerchi: tre o più aste in acciaio plastificato collegate con cerchi orizzontali sui quali gli steli trovano appoggio. Alcuni modelli sono dotabili di cerchi intermedi formati da un grigliato a maglia larga: gli steli, crescendo, si infilano nei fori e rimangono ben saldi. I cerchi sono regolabili in altezza per assecondare la crescita della pianta. Questi modelli sono molto utili per le perenni di taglia alta: la vegetazione, crescendo, li rende pressoché invisibili.
Esistono anche modelli a forma di traliccio piccolo o medio; i picchetti verticali hanno la base appuntita in modo da facilitarne l’inserimento nella terra. Sono indicati in particolare per sostenere piante dal portamento aperto o sarmentoso e si utilizzano soprattutto in vasi e fioriere.
Aster, Phlox e achillee in varietà di taglia alta possono essere sostenuti anche con un pezzo di rete metallica tesa intorno a una struttura composta da quattro picchetti. Si tratta di un metodo pratico ed economico, indicato per bordure estese e non troppo in primo piano, perché la struttura rimane abbastanza visibile (a meno che non sia di colore verde) anche quando le piante sono in piena fioritura.
Tutore a vista o nascosto?
Vedere o non vedere il tutore? In genere si cerca di mascherare e rendere il più possibile invisibili i tutori, ma questi possono anche essere decorativi e far parte del progetto.
Si stanno diffondendo i tutori a spirale in acciaio cromato (molto in auge per i fagioli e fagiolini rampicanti), così come modelli artigianali decorativi. Si tratta di supporti per rampicanti, ma utilizzabili anche per le erbacee, trattando l’oggetto come una componente estetica dell’insieme: rimangono visibili e ciò diventa un pregio.
Altre idee? Le piante possono essere accompagnate da vistosi pali in legno, naturale o dipinto in colori vivaci. A scopo decorativo si possono usare anche steli robusti e molto ramificati di noccioli e betulle, che diventano ottimi tutori per piante dalla vegetazione erbacea folta e sottile (es. Gaillardia, achillea, rudbeckia, echinacea ecc.).
Legature: come farle
Gli steli, soprattutto se singoli (es. malvone, digitale, lupino ecc.), vanno legati ai tutori. Si possono impiegare legacci in materiali diversi: rafia, plastica, tubetto o spago cavo, materiali elastici, spago biodegradabile, filo metallico sottile rivestito in plastica o carta ecc., tutti reperibili presso garden center, rivendite agrarie, brico center e supermercati ben forniti. Così come gli anelli e le clip in plastica: sono molto pratici per unire le piante al tutore evitando la legatura e senza stringere.
Esistono anche i legacci "fai-da-te", con materiali di recupero, es. strisce di cellophane che avvolge le riviste, strisce di collant e gambaletti smagliati, avanzi di gomitoli di lana, avanzi di stoffe, strisce di vecchie federe o fazzoletti ecc. Chiaramente l'effetto estetico potrà essere, a seconda del materiale, eccentrico oppure decisamente orrendo...
Infine, le legature degli steli al supporto devono essere salde per resistere all’azione del vento, ma non troppo strette per evitare di strozzare i fusti. Periodicamente occorre verificare lo stato della legatura, se necessario rifacendola, e procedendo in altezza con nuovi legacci man mano che gli steli crescono.
Cosa fare a fine stagione
Quando la fioritura sarà terminata e gli steli staranno appassendo, è il momento per recuperare tutti i materiali ancora riutilizzabili.
Si rimuovono i legacci, fra i quali il tubetto e il filo metallico possono essere recuperati.
Poi si tolgono i tutori, liberandoli dalla terra rimasta appiccicata passandoli con uno straccio. Quindi si lavano con acqua e si pongono ad asciugare in un locale aerato, distanti fra loro. Quando saranno asciutti, si potranno legare in un fascio e riporre per la stagione successiva.