Tra la fine di agosto e quella di settembre vengono pronte le susine europee, caratterizzate da una forma generalmente allungata, a oliva, o tonda, a palla, di dimensioni più o meno grandi, a buccia viola, porpora, verde o gialla.
Raccoglietele scalarmente quando i frutti hanno raggiunto dimensione e colore giusto e risultano morbidi al tatto, roteandoli lateralmente. Se la maturazione avanza, cadono spontaneamente. Quando allungate la mano, fate attenzione ad api e vespe sui frutti, in genere appoggiate sulla metà opposta a quella visibile…
Nell’attesa della raccolta, se serve, continuate a fornire 20-25 l d’acqua a ogni albero, sospendendo solo 10 giorni prima del presunto inizio dello stacco.
In questa stagione dovete proseguire a stroncare ed eliminare i polloni, che il susino europeo – soprattutto se innestato su franco o mirabolano – produce in abbondanza dal colletto anche a decine di centimetri di distanza e lungo il tronco.
Al termine della raccolta, effettuate un’ultima passata per staccare gli eventuali frutti mummificati o malformati rimasti sulla pianta, e raccogliete con cura tutti quelli già caduti a terra, smaltendoli nel cassonetto dei rifiuti organici.
Costituiscono infatti un pericolosissimo serbatoio di moniliosi o di bozzacchioni, due malattie fungine che, se trascurate, provocano un cospicuo deperimento dell’albero, anche fino alla morte. Si combattono attivamente irrorando sali di rame solo sul bruno, a partire dalla caduta foglie e fino all’ingrossamento gemme in marzo-aprile.
E se pensate di piantare un nuovo susino europeo, cercate online i vivai che coltivano varietà antiche: non ve ne pentirete!