Il nome "salvia" deriva dal latino salvus, cioè “salvo”. “Perché dovrebbe morire l’uomo nel cui orto cresce la salvia? La salvia è salvatrice e rimedio naturale”, così nel tardo Medioevo la Scuola Medica Salernitana definiva questa utile pianta.
Nel Rinascimento serviva ad allontanare la peste, perché era uno dei componenti (assieme a timo, rosmarino, lavanda, aglio, ruta e canfora) dell'aceto dei quattro ladroni, una mistura con cui si disinfettavano coloro che depredavano le case degli appestati e gli stessi cadaveri, risultando, grazie a essa, immuni dal contagio.
Originaria del bacino del Mediterraneo, era talmente apprezzata anche in Asia che, nel XVII secolo, i commercianti olandesi in cerca di foglie di tè cinese ne ottenevano ben quattro libbre in cambio di una sola libbra di foglie di salvia.
Com’è fatta la salvia
La salvia (Salvia officinalis) è una Lamiacea o Labiata semiarbustiva (“suffrutice”), con base legnosa e parte superiore erbacea, alta fino a 50 cm, dall’aroma penetrante. Ha caratteristici fusti quadrangolari, pelosi come le foglie grigie, che sono disposte a coppie, ciascuna delle quali è sfasata di 90° lungo lo stelo. La parte alta dei fusti, tra aprile e agosto, si riempie di fiori lilla piuttosto vistosi, che attirano le api.
Come e dove si coltiva
Vive bene in tutta Italia indifferentemente in vaso o in piena terra; rustica e robusta, non teme né il gelo (se è in posizione riparata) né il caldo torrido.
Si coltiva in vaso di plastica (nel Nord Italia) o di terracotta (nel Centro-Sud), di diametro min 20 cm. Desidera un terreno calcareo, se è argilloso si aggiunge un po’ di sabbia prima di piantarla, mentre in vaso è bene aggiungere a un terriccio universale una manciata di terra da giardino e una di lapillo. La posizione deve essere soleggiata, al massimo a mezz’ombra. Va concimata e ben innaffiata al momento dell'impianto, dopodiché sopporta anche periodi di siccità (non in vaso, dove va bagnata nelle estati secche) ed è molto longeva. Si riproduce tramite semina o talea, da staccare alla fine dell'estate, dopo la fioritura, e da inserire in un vasetto con torba e sabbia. In inverno nelle zone più fredde va pacciamata alla base o ricoverata in cantina. Non ha nemici particolari.
Come si usa in cucina
Le odorose foglioline di salvia sono intrise di olio essenziale dalle proprietà digestive e stimolanti dei succhi gastrici, così da rendere digeribili anche i cibi normalmente "pesanti". Nelle fredde sere d’inverno, in passato ci si scaldava bevendo vino bollito con quattro foglie secche di salvia, o latte caldo con due foglie fresche. Nei caffè della Grecia si può ancora trovare come bevanda comune il tè alla salvia, molto rinfrescante e adatto ai Paesi caldi.
Come si usa in cosmesi
- Per arginare la caduta dei capelli bollite per 10 minuti in 1 litro d'acqua 80 g di foglie, intiepidite e frizionate il cuoio capelluto.
- Per ravvivare il colore scuro dei capelli, a una tazza d'acqua bollente aggiungete fuori dal fuoco una tazza di tè cinese, 10 g di foglie fresche e 10 g di foglie secche, fate riposare per 2 ore e filtrate; con i guanti frizionate l'infuso sui capelli lavati, l'effetto svanisce dopo qualche lavaggio.
- Per un bagno tonificante appendete sotto il getto dell'acqua bollente un sacchetto di cotone con 100 g di foglie fresche.
L'intenso aroma tiene lontani gli insetti, basta circondarsi di piantine o mazzetti di salvia fresca, o spalmarsi con l'olio essenziale.