Il mais o granoturco continuò per secoli a sfamare le popolazioni italiane ed europee; oggi rimane uno dei più importanti cereali nel mondo. Oltre alla coltivazione industriale, anche in Europa si sta diffondendo l'autoproduzione sia a scopi alimentari sia ornamentali.
Le pannocchiette ornamentali non possono essere mangiate per via dei chicchi duri, fibrosi e insapori, ma i semi colorati hanno grande valore estetico e sono presenti nei cataloghi delle aziende sementiere anche per la facilità nella coltivazione. Facile da coltivare è naturalmente anche il mais commestibile, sempre più diffuso come pianta annuale nei numerosi orti urbani sparsi nella città.
I colori del mais
Nonostante il mais giallo sia quello che ha la maggiore diffusione nelle campagne e in giardino, è possibile trovare spazio anche per altre varietà caratterizzate da chicchi coloratissimi.
Il mais nero, per esempio, oltre a essere di grande bontà, è il fulcro di una serie di attività educative, ludiche e culturali per il recupero delle tradizioni della penisola galiziana.
Il mais rosso viene coltivato in antiche varietà da amatori e collezionisti soprattutto in California e Florida.
Il mais bianco viene ancora prodotto su larga scala in Veneto.
Il mais multicolore è di origine ibrida e viene utilizzato per ottenere pannocchie a uso ornamentale; non ha interesse gastronomico (i chicchi sono duri e fibrosi) ma è davvero molto bello.
Ancora oggi in Perù, Bolivia, Colombia e altri paesi dell'America Meridionale e centrale (in particolare Messico) sopravvivono antichissime varietà di mais, utilizzate nell'alimentazione locale, dai particolari colori delle cariossidi, costituendo un patrimonio inestimabile in fatto di biodiversità, minacciato dal "mais industriale" coltivato soprattutto negli States, in Europa, in Russia per soddisfare i fabbisogni mondiali. Oggi sono attive associazioni che si propongono di contrastare questo fenomeno, sostenendo la produzione delle varietà antiche e commercializzandole anche presso gli amatori.
Come coltivarlo
Il mais, Zea mays, svolge spesso un ruolo protettivo nei confronti di altre colture. Per questa ragione lo si trova ai bordi di campi coltivati o utilizzato come siepe annuale in aree molto ventose.
Da non confondere con il mais da foraggio, il mais zuccherino produce pannocchie dorate, bianche o bianche e gialle, dal tipico sapore dolciastro, da raccogliere in agosto-settembre e seminare dalla prima metà di maggio.
Si tratta di una pianta che cresce bene su terreni fertili, drenati, con un contenuto medio di azoto, ma bisogna fare attenzione alle temperature. I semi del mais infatti non crescono a temperature inferiori ai 10°. Questi dovranno essere interrati a una profondità di circa 2-4 cm e a una distanza di circa 30 cm fra un seme e l’altro, che dovrà essere di 40 cm per le piantine più vigorose.
Per una corretta impollinazione è necessario piantare il mais in gruppi di almeno 4 piante. Il mais infatti si impollina con il vento e ha bisogno che piante delle stessa specie siano molto vicine.
Nelle zone più fredde, dopo la semina e l’impianto sarà necessario proteggere le piantine con una pacciamatura o una campana, almeno fino a quando non saranno sviluppate le prime 5 foglie di ogni esemplare.
Il mais in miniatura si ottiene invece piantando cultivar precoci a una distanza di circa 15 cm per poi raccogliere la pannocchia quando è lunga circa 7 cm.
Un’attenzione speciale è da riservare al terreno quando si effettuerà il diserbo. Infatti il mais sviluppa un apparato radicale superficiale e zappando si corre il rischio di danneggiarlo.
Per aumentare la stabilità della pianta occorrerà inoltre rincalzare il fusto fino a circa 12-13 cm di altezza.
Il mais si abbina bene alla coltivazione nelle vicinanze di zucchini, cetrioli, fagioli, pomodori ma anche patate.
La raccolta
Le pannocchie devono essere tagliate non ancora completamente mature, quando cioè le “barbe” acquistano un colore leggermente marrone sulle punte, mentre le cariossidi dovranno essere ancora molli. Per avere la conferma che la maturazione sia a un livello giusto sarà sufficiente premere con l’unghia su un chicco: se uscirà del liquido lattiginoso sono perfette, se il liquido è acquoso vuol dire che è ancora acerba, se è denso la pannocchia è troppo matura.
Dopo la raccolta non bisogna aspettare troppo tempo prima di mangiare le pannocchie, perché perdono velocemente il caratteristico sapore.
(di Sebastian Matta)