eriche vaso
Le eriche si coltivano ovunque purché con substrato acido.
Le eriche, tipiche piante autunnali, si coltivano in vaso o in giardino, con le accortezze da dedicare alle piante acidofile

Dalla metà di settembre hanno fatto la loro comparsa nei negozi di fiori, nei vivai ma anche nella grande distribuzione: si tratta delle eriche cosiddette “ibride”, ma non fatevi ingannare dal nome, perché sono molto facili da coltivare sia sul davanzale che sul balcone di casa, ma pure in giardino, amano stare al fresco e danno il meglio alla mezz’ombra!

Mille varietà di eriche

Le eriche comprendono un numero molto grande di specie per non parlare delle varietà: si differenziano per dimensione, forme e colore dei fiori e del fogliame, che talvolta è dorato, verde più o meno scuro, grigio-azzurro. Sono sicuro però, che quest’autunno troverete anche voi la varietà giusta per creare uno scenario molto naturale e romantico nel vostro giardino o terrazzo. Protagoniste della campagna autunnale inglese (la brughiera britannica è salita alla ribalta grazie a svariati film o libri “best-seller”, ambientati proprio in quei paesaggi avvolti dalla nebbia), dovete sapere che anche qui da noi esistono zone dove le eriche selvatiche sono assai frequenti e bellissime.

La più diffusa e la più curiosa

Una delle specie più diffusa è la Calluna vulgaris, da cui provengono centinaia di varietà dai fiori semplici o doppi, che virano dal bianco al viola intenso. Tendenzialmente si tratta di piante basse (10-15 cm), che necessitano di pH acido. Vi suggerisco di munirvi di terriccio per acidofile (quello delle ortensie, per intenderci) e concimi specifici, così da prolungare la bellezza di questi fiori. Ma ci sono anche l’E. x darleyensis (a crescita più lenta, sta benissimo in consociazione con azalee, camelie, pieris, rododendri) e l’E. carnea ‘Vivellii’, con vegetazione un po' più rada rispetto alle sue sorelle, ma che permette di coltivare anche altre piantine tra il suo fogliame, come le fritillarie e i magici bucaneve. Vi voglio anche citare una stretta parente delle eriche: la Daboecia mi ha sempre incuriosito molto per i suoi fiori simili a delle piccole lanternine cinesi, pendule, portate su uno stelo leggermente curvo, neanche fosse il bastone di un qualche pellegrino del Medioevo. Da noi si usa la D. cantabrica, dal momento che è la più rustica e resistente al freddo.

Nel caso in cui disponiate di un suolo a pH > 7, vi consiglio di ammendarlo con torba di sfagno; ma se volete per le vostre beniamine il meglio, fate per loro un’aiuola sopraelevata, per garantire un buon drenaggio.

Tra le poche piante che sbocciano in autunno-inverno, formano tappeti romantici di minuscole corolle: sono ideali nel giardino naturale e per chi desidera aiuole graziose e a zero manutenzione! E poi, la Calluna è adattissima ad essere conservata ed essiccata: coglietela quando è fresca/appena sbocciata e fatela seccare a testa in giù, potrete godere di questi colori tutto l’anno anche dentro casa.

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