Le cocciniglie le notiamo a uno sguardo attento: minuscole protuberanze bianchicce o grigiastre o beige attaccate alle foglie, oppure piccoli fiocchetti bianchi tondeggianti o allungati, a volte con sottili filamenti che spuntano dall’insetto. Misurano pochi millimetri e quindi, se non dedichiamo sufficiente tempo all’osservazione almeno settimanale delle nostre piante ci possono sfuggire. Magari, però, notiamo che la nostra amica verde prende un aspetto “triste”, spento, poco vivace, che imputiamo ad altre cause, come la mancanza d’acqua o di concime. E invece no, la colpa è loro, delle cocciniglie!
Carta d’IDENTITÀ delle cocciniglie
Sono almeno una ventina le specie (Coccus hesperidum, Icerya purchasi, Planococcus citri, Saissetia oleae, Diaspis, Phenacoccus, Pseudococcus e molti altri) che attaccano i vegetali, tutte accomunate da un corpo ben protetto, o sotto uno scudetto rigido di forma e colore variabili (tondo, ovale, allungato, bianco, grigio, marrone o scuro), o mediante secrezioni cerose o filamentose che lo isolano dall’esterno. Possono somigliare a un minuscolo bottoncino, ben attaccato ai tessuti vegetali, oppure portare appendici spinulose o filiformi, o fiocchi che le fanno rassomigliare a infinitesimi (a partire da 2 mm) batuffoli di cotone. Esiste una certa specificità di ogni specie nei confronti dei tipi di piante, che però non è rigida: ciò significa che una cocciniglia degli agrumi, per esempio, può installarsi anche su un pittosforo o una brugmansia.
Quando e quali PIANTE attaccano
Troviamo le cocciniglie tutto l’anno: in esterni si vedono a partire dai mesi di aprile-maggio fino a ottobre (soprattutto se è tiepido); in interni il riscaldamento acceso fa sì che proliferino anche d’inverno, quindi per 365 giorni l’anno. E purtroppo non hanno preferenze: spaziano dalle piante d’appartamento alle erbacee da fiore, dalle succulente alle orchidee, dagli arbusti agli alberi, dalle rose al pittosforo, dai pini agli agrumi ecc. Forse solo le piante annuali da fiore da balcone possono dirsi meno interessate da questo flagello…
Come si MANIFESTANO le cocciniglie
Questi insetti parassiti sono ben visibili, se non abbiamo lo sguardo distratto. Le cocciniglie a scudetto in genere formano ampie colonie intorno ai germogli, sulle foglie (pagina superiore e inferiore) e sui rami; quelle farinose e cotonose sono meno numerose, ma ugualmente localizzate nei germogli, all’ascella delle foglie, sui rametti o alla base nel punto di uscita dal terriccio ed, essendo candide e mobili, si notano molto bene.
Essendo dotate di apparato boccale pungente-succhiatore, tutte le cocciniglie infiggono lo stiletto nei tessuti per succhiarne la linfa elaborata e, in caso di infestazioni abbondanti, indeboliscono progressivamente la pianta, che tende a deperire. Oltre al notevole danno estetico, possono seccarsi le foglie e addirittura interi rami. Difficilmente però il soggetto muore, se si tratta di una pianta legnosa, mentre nel caso di piante erbacee o succulente, in mancanza di cure, si perde l’esemplare. Inoltre possono trasmettere da una pianta all’altra virus e batteri, causa di virosi e batteriosi anche pericolose. Infine, emettono la melata, liquido zuccherino appiccicoso che imbratta le parti sottostanti la colonia, sul quale in genere si insediano funghi di colore scuro come la fumaggine.
Come prevenirle e come eliminarle
- Prevenzione. Evitiamo gli stress idrici, in particolare la carenza d’acqua e di umidità che ne favorisce la comparsa. In giardino le cocciniglie sono avvantaggiate anche dalla scarsa aerazione fra una pianta e l’altra: spaziamole bene le nostre amiche verdi fin dal momento dell’impianto.
- Eliminazione. Se l’infestazione è agli inizi, composta da pochi individui, si possono staccare con il manico di un pennello sottile o la punta di un tagliacarte e schiacciare fra le dita guantate, oppure rimuovere con una spazzola a setole dure strofinando i rami legnosi di alberi e arbusti. Su colonie numerose si interviene con prodotti a base di olio minerale, ripetendo il trattamento ogni 10-15 giorni per 3 volte, oppure con olio di pino ripetendo l’irrorazione per 4 volte a distanza di 7 giorni, oppure con propoli (efficace anche come prevenzione) o olio di Neem da distribuire per 3 volte a distanza di 10 giorni, oppure con sapone di Marsiglia (3 trattamenti a distanza di 7 giorni). Nei casi più gravi, di solito su piante legnose, bisogna procedere al taglio delle foglie e dei rami particolarmente coperti di scudetti. È possibile anche la lotta biologica effettuata con lanci di specifici predatori (le coccinelle predano le cocciniglie cotonose) all’aperto oppure in serra o in veranda.