Attendiamo tutti con ansia l’arrivo della bella stagione, dopo le grigie e corte giornate invernali, ma già dal mese di maggio parte un’unanime lamentela: “Accidenti, ci sono già le zanzare!”. È vero: per una serie di cause, questi fastidiosissimi insetti compaiono sempre prima (e se ne vanno sempre più tardi nella stagione), e in quantità sempre maggiori.
Colpa del clima…
Sul banco degli imputati c’è in primo luogo il clima sempre più caldo: le temperature di qualche decennio fa a lungo sotto lo zero permettevano di abbattere la quota di adulti svernanti, responsabili poi in primavera della deposizione di nuove uova e del ripristino delle infestazioni. Inoltre, le attuali temperature, più elevate di un tempo già dalla metà di aprile, favoriscono questa riproduzione in anticipo, nonché la maggiore sopravvivenza di larve e adulti.
… e dei danni all’ambiente…
Al clima si aggiunge l’elemento ambientale. Da un lato, la crescente incuria verso l’ambiente e le cose ha moltiplicato la presenza di microhabitat favorevoli alla riproduzione e alla sopravvivenza: basti pensare che ogni rifiuto abbandonato può fungere da microraccolta d’acqua sufficiente alla deposizione delle uova e allo sviluppo delle larve; a questo si aggiungono l’abbondanza di vegetazione incolta dove gli adulti possono trovare rifugio diurno, e il riscaldamento degli ambienti urbani che consente una più facile sopravvivenza degli insetti soprattutto durante la stagione avversa.
Dall’altro lato, sono notevolmente diminuiti i nemici naturali delle zanzare: gli uccelli come le rondini, le libellule, i pipistrelli, le lucertole, le rane e i rospi, solo per citare i più noti, sono tutti numericamente in calo, e con essi diminuisce la quota dei predatori delle larve e degli adulti delle varie specie di zanzare. Dunque, possiamo affermare che da un ventennio si sia instaurato uno squilibrio fra predatori e prede, purtroppo (per noi) a favore di queste ultime…
… e anche delle nuove specie di zanzare
A proposito di specie: come terza causa dell’incremento del fastidio, si annovera l’arrivo negli ultimi 20 anni di zanzare esotiche, come la “tigre” (Aedes albopictus, nella foto) e l’egiziana (A. aegypti), che sono andate ad affiancare stabilmente le nostrane zanzare comuni (Culex pipiens) e pappataci (Phlebotomus pappataci). Tutte insieme vanno a costituire un vero esercito di insetti pungenti e succhianti, che nella migliore delle ipotesi causano solo un notevole fastidio, ma nella peggiore veicolano malattie di notevole gravità (chikungunya, febbre del Nilo, Dengue, filariosi e leishmaniosi che possono colpire anche l’uomo oltre che gli animali domestici).
Ognuno deve fare la propria parte
Conoscere le cause della moltiplicazione esponenziale delle zanzare non è inutile, perché è evidente che se non si agisce su di esse, a poco serve cercare di abbatterle: saranno sempre di più! È evidente che nessuno di noi può, con una bacchetta magica, risolvere cambiamenti climatici, incurie e squilibri ambientali, e importazioni indesiderate. Però ciascuno di noi può, e deve, fare ciò che è alla propria portata: se tutti lo facessimo, saremmo probabilmente già alla metà dell’opera di contenimento. Che sarebbe già sufficiente, perché il fine deve essere quello di ricreare un equilibrio fra la popolazione di tutte le zanzare, non certo quello dell’eliminazione totale: non dimentichiamo che questi insetti sono comunque utili all’ecosistema, proprio perché sono l’alimento di numerosi animali di maggiori dimensioni, e la loro scomparsa porterebbe alla dipartita anche di passeri, rondini, anfibi, rettili, ricci, pipistrelli ecc. I maschi di zanzara, inoltre, sono utili in quanto impollinatori di fiori, del cui nettare si nutrono.
Impegno a tutto campo contro le zanzare
Allora, cosa possiamo fare, ciascuno nel proprio piccolo, per ridurre il numero delle zanzare? Per contenere il surriscaldamento terrestre, risparmiamo energia, attraverso il riscaldamento domestico a temperatura contenuta, il condizionamento estivo non eccessivo, lo spegnimento delle luci non necessarie, l’acquisto di un’auto elettrica o ibrida, l’impiego dell’auto solo se necessario. Per preservare l’ambiente, conteniamo i nostri rifiuti e differenziamoli sempre, raccogliamo i materiali abbandonati, facciamo manutenzione sulla vegetazione, curiamo i nostri spazi esterni rendendoli inadatti a questi insetti, favoriamo la presenza e la riproduzione di animaletti insettivori.
Che poi, se ci pensiamo, sono azioni semplici che vanno a favore di tutta la comunità, di tutti gli abitanti del Pianeta presenti e futuri, figli e nipoti per primi. Ma che hanno anche una ricaduta immediata sulla nostra vita: per es., controllare da aprile a novembre di non possedere raccolte d’acqua morta (cioè non un laghetto con pesci e anfibi, ma un bidone d’acqua per annaffiare, o copertoni in disuso) nel nostro giardino è un’azione che di per sé abbatte almeno del 50% la quantità di zanzare che ci pungono durante la bella stagione!
Dai Comuni alle proprietà private
Premesso che sono i Comuni a dover operare un intenso programma di disinfestazione sul territorio di competenza, sta a noi prevenire il problema nei nostri giardini e terrazzi, agendo in primo luogo sulle raccolte d’acqua – pulita o sporca non fa più differenza –, luogo dove vengono deposte le uova e si sviluppano le larve (alla tigre bastano poche gocce…).
Le raccolte d’acqua, culla di zanzare
Svuotiamo in terra ogni 2-3 giorni tutti i contenitori (sottovasi, annaffiatoi, secchi, grondaie, vasi di fiori recisi, vecchi pneumatici usati come altalena o gioco ecc.). Nei collettori perenni (pozzetti, bocche di lupo, tombini di scolo, caditoie, fosse settiche, bidoni di raccolta, vasche da giardino e minipiscine, tinozze e laghetti, stagni, fossati ecc.) distribuiamo a cadenza settimanale il prodotto a base di Bacillus thuringiensis var. israelensis. Se la vasca o il laghetto ospitano pesci, scegliamo quelli rossi, le carpe koi, le alborelle e le gambusie, tutti alacri divoratori di larve, e favoriamo l’arrivo di libellule, rane e rospi evitando l’uso di fitofarmaci. Chiudiamo ermeticamente con un coperchio o una zanzariera i bidoni di raccolta dell’acqua piovana da riutilizzare per l’annaffiatura del giardino. Ripuliamo più volte l’anno le grondaie e i tombini di scolo, in modo che non risultino intasati; mettiamo una retina fitta attorno agli sfiati delle fosse biologiche.
Un ambiente inospitale
Creiamo un ambiente il più inospitale possibile per gli sgraditi insetti: orniamo il giardino, il terrazzo e i davanzali con piantine e le stanze con mazzolini (rinnovandoli appena appassiscono) – in vaso con acqua o appesi alle pareti – di geranio (meglio se aromatico), rosmarino, lavanda, timo, basilico, menta, tagete, nasturzio, cedrina (Lippia citriodora), citronella o lemongrass (Cymbopogon citratus), camara (Lantana camara), pomodoro, sambuco. Piantiamo la Martynia proboscidea ‘Fragrans’, arbusto con fiori rosa e foglie dall’odore dolciastro che attirano le zanzare che vi restano invischiate, oppure la Catambra®, arbusto o alberello che contiene, nelle grandi ed eleganti foglie, una sostanza inodore, il catalpolo, che esercita un effetto repellente nei confronti delle zanzare e delle mosche. Nelle serate in giardino, oltre a sparpagliare candele alla citronella, bruciamo nel falò, nel barbecue o in un braciere una manciata di foglie di salvia, ruta, rosmarino, alloro o eucalipto, buccia di arancia o limone, chiodi di garofano. Incentiviamo la presenza dei nemici naturali.
10 piante anti-zanzare
- Fusti di citronella, Cymbopogon citratus (lemongrass): una graminacea dalla quale si ricava la nota essenza anti-zanzara dalla fragranza che ricorda il limone.
- Lavanda: il suo odore, a noi gradito, ha una certa efficacia nell’allontanare le nemiche.
- Gerani a foglia profumata (Pelargonium graveolens e altre specie e varietà): ottimi per scoraggiare le visite sgradite, la loro fragranza è abbastanza efficace.
- Salvia: come tutte le aromatiche aiuta a tenere lontano le zanzare con il suo odore intenso.
- Menta: è d’aiuto anche contro le formiche. Utilizziamo le foglie per preparare olio e lozioni. Strofiniamo una foglia di menta sulle punture: calma subito il prurito sulla pelle.
- Piantaggine (Plantago lanceolata): erba spontanea infestante, che possiamo stropicciare e applicare sulla puntura per evitare che si sviluppi il ponfo.
- Elicriso: bella pianta mediterranea poco esigente, da usare per preparare un infuso che, spalmato sulla pelle, la protegge dalle punture.
- Andiroba: albero tropicale noto per le proprietà insettifughe. Usato per preparare candele e olio per torce.
- Pongamia: altro albero tropicale noto come faggio indiano, usato come biocombustibile e anche per estrarre un principio attivo contro le zanzare.
- Catambra®: pianta simile alla catalpa, emana un odore (inavvertibile da noi umani) che allontana i nefasti insetti.
Gli animali anti-zanzare
Per liberarci da mosche e zanzare, vespe, ragni e scorpioni, incentiviamo la presenza dei loro nemici naturali: libellule, rospi, ramarri e lucertole, uccelli, pipistrelli, ricci. Un solo pipistrello può divorare in una sola notte fino a 5mila zanzare!
Le libellule hanno bisogno di uno specchio d’acqua più naturale possibile, così come i rospi, che gradiscono anche una fitta vegetazione sulle rive per poter salire, scendere e nascondersi.
Ramarri, lucertole e ricci gradiscono fessure fra le pietre dei muretti, interstizi al sole e cataste di legna e pietre indisturbate.
Gli uccelli (e le rondini in particolare) vanno attirati con mangiatoie in inverno, abbeveratoi e nidi, oppure lasciando la possibilità di nidificare in cantine, magazzini, portici, capanni semiaperti.
I pipistrelli si aiutano, oltre che con le stesse strutture elencate per le rondini da lasciare semiaperte, con le apposite cassette nido (bat-box, in vendita nei migliori garden center) seguendo bene le istruzioni per l’uso.
6 ricette anti-zanzare
- L’olio essenziale: in 150 ml di acqua aggiungiamo una ventina di gocce di oli essenziali di lavanda, geranio, limone, melissa, eucalipto o piretro: spalmato sulla pelle, questo liquido tiene lontano le zanzare.
- La lozione casalinga: poniamo in una bottiglia da mezzo litro a chiusura ermetica una manciata di fiori e/o foglie di una pianta aromatica a scelta, 4 dl di olio extravergine d’oliva non troppo profumato e un cucchiaio di aceto di vino bianco; agitiamo forte e poniamola al sole per almeno 2 settimane. L’olio è pronto quando il profumo rimarrà sulla pelle (eventualmente aggiungiamo 4-5 gocce di olio di mandorle come fissatore).
- Le erbe nel bruciaessenze: utilizziamo olio di geranio, eucalipto o menta, rosmarino, lavanda, limone o melissa e piretro. Il profumo è intenso e piacevole. Si può mettere anche una miscela composta da olio essenziale di citronella, di geranio e di Tea Tree (albero del tè, Melaleuca): queste fragranze sono particolarmente efficaci e possono essere utilizzate anche nelle stanze dove dormono bambini in quanto non sono tossiche.
- L’incenso alla menta: prendiamo scorza di limone, fiori di lavanda e geranio e qualche foglia di menta, facciamo seccare al sole, poi tritiamo e mettiamo il composto in un barattolo di vetro con qualche goccia di olio essenziale all’aroma che preferiamo fra quelli prima citati. La polvere ottenuta si mette nel bruciaessenze.
- Frutti e ortaggi gialli: gli ortaggi e i frutti di colore giallo-arancione (peperoni, pomodori gialli, carote, melone, zucca, pesca, albicocca ecc.) e l’aglio sono ricchi di vitamina A che pare sia efficace nello scoraggiare le zanzare ad assaggiare la nostra pelle.
- Un dopo-puntura al limone: per un efficace unguento dopo-puntura grattugiamo finemente la buccia di un limone biologico non trattato, uniamo 50 g di glicerina e 2 gocce di olio essenziale di pino. Spalmiamo l’unguento sulla parte irritata. Conserviamolo in frigorifero per circa un mese.
Gli insetticidi larvicidi
Sono insetticidi che uccidono le larve di zanzara se utilizzati nei luoghi di riproduzione, ossia nelle raccolte d’acqua. I larvicidi commercializzati per l’uso domestico possono essere in formulazione di compresse, in blister o barattoli. Nei vari prodotti in commercio sono presenti 3 principi attivi: piriproxyfen, diflubenzuron, Bacillus thuringiensis var. israelensis. In tutti e tre la tossicità per i vertebrati è molto bassa. Noi consigliamo comunque il Bacillus thuringiensis, il principio attivo più innocuo fra tutti.
Bacillus thuringiensis
Il Bacillus thuringiensis var. israelensis è un batterio molto specifico che nuoce solo alle larve di zanzara, non all’uomo né agli altri animali, né alle piante: si può utilizzare anche nel laghetto dove coltiviamo piante acquatiche e dove abbiamo i pesci (ma in questo caso è sconsigliabile perché significa uccidere il loro cibo, cioè le larve di zanzara…). Si acquista in farmacia, nelle rivendite agrarie e online, in barattoli che lo contengono in capsule. Distribuiamolo a cadenza settimanale, nelle dosi indicate in etichetta, nei collettori perenni: pozzetti, bocche di lupo, tombini di scolo, caditoie, fosse settiche, bidoni di raccolta acqua (anche in quelli che servono per irrigare piante da orto: non lascia residui che incidono sugli ortaggi che poi mangiamo, e non ha tempo di carenza), vasche da giardino e minipiscine, tinozze e laghetti, stagni, fossati ecc. È molto efficace, se si rispetta la cadenza di distribuzione.
Il rame, sì o no?
L’utilizzo del rame per il controllo delle zanzare è sconsigliabile, anche se c’è una credenza che lo ritiene “efficacissimo”. Il rame metallico possiede un’azione larvicida ma bisogna che la concentrazione di ioni rame nell’acqua sia molto elevata, e quindi la quantità di rame da introdurre deve essere ingente. Il rame inoltre si ossida e quindi interrompe il rilascio di ioni, dunque la sua efficacia viene meno. Il rame offre quindi una falsa sicurezza, inducendoci a pensare che il problema sia risolto, mentre le zanzare si riproducono a nostra insaputa. Infine il rame è sconsigliabile per la difficoltà di dosaggio, il pericolo di inquinamento delle acque e il rischio che crei aree di sviluppo non controllate.
Gli insetticidi adulticidi
Il controllo delle larve è sicuramente il primo passo da effettuare, e consente perlomeno di dimezzare il numero di zanzare adulte in circolazione. Tuttavia, questo tipo di controllo può non essere sufficiente per poter fruire liberamente del proprio giardino. In questo caso possiamo ricorrere ai trattamenti adulticidi, che prevedono la distribuzione di un insetticida sulla vegetazione per cui le zanzare, che vengono a contatto con essa, assorbono l’insetticida e muoiono. Gli insetticidi utilizzati per questo scopo sono: il piretro naturale (le piretrine) e i piretroidi (di sintesi chimica). Per effettuare questo tipo di trattamenti su vaste aree di vegetazione, sarebbe meglio affidarsi a ditte specializzate nella disinfestazione, chiedendo quale principio attivo utilizzeranno. Entrambi, comunque, sono tossici anche per l’uomo e gli animali domestici, anche se il piretro è autorizzato in agricoltura biologica e i piretroidi no.
Le ditte specializzate anti zanzare
Se ci rivolgiamo a una ditta specializzata nella disinfestazione assicuriamoci attraverso alcune domande che l’operatore sia una persona competente e correttamente formata: alcune ditte di pulizia si improvvisano ditta di disinfestazione pur non avendone titolo, e i loro operatori non conoscono la pericolosità degli insetticidi che utilizzano e non conoscono la biologia delle specie che intendono combattere. Chiediamo loro che tipo di prodotto useranno, che precauzioni adottano nell’irrorazione, che cosa dobbiamo fare noi durante e dopo il trattamento (le risposte devono corrispondere a quanto scritto in queste pagine), e richiediamo la scheda tecnica del prodotto.
Infatti, un insetticida non è composto solo dal principio attivo ma anche dal solvente in cui esso è scioltoe, a parità di principio attivo, un prodotto in solvente è più tossico di un prodotto in soluzione o in microemulsione acquosa, perché oltre alla tossicità del principio attivo c’è anche quella del solvente. Richiediamo quindi, al momento della richiesta d’intervento, insetticidi in cui il solvente sia costituito da acqua in quanto sono inodori, meno pericolosi per la salute e le piante (minore fitotossicità).
Disinfestazione fai da te
Se decidiamo di procedere da soli nella disinfestazione adulticida, magari perché abbiamo pochi metri quadri di cespugli, seguiamo alla lettera queste indicazioni.
- Rispettiamo le dosi indicate nell’etichetta del prodotto: se aumentassimo la concentrazione, non aumentiamo l’efficacia, ma solo la pericolosità.
- Evitiamo le giornate di vento per la distribuzione dell’insetticida, perché aumenta il rischio di contaminazione.
- Utilizziamo una maschera con filtri a carboni attivi: le mascherine anti-covid non sono efficaci contro i prodotti chimici. Indossiamo anche occhiali protettivi perché gli insetticidi possono causare irritazioni e congiuntiviti. Mettiamo una tuta da lavoro o almeno un berretto, pantaloni e maglietta a maniche lunghe perché i piretroidi possono sensibilizzare e irritare la pelle.
- Non irroriamo mai le piante alimentari: aromatiche e piante da orto e da frutto. Se uno spruzzo dovesse colpirle, dovremmo rispettare un tempo di carenza che, se non è indicato specificamente in etichetta, deve essere di almeno 30 giorni prima di consumare quel prodotto vegetale.
- Gli animali domestici devono essere tenuti rinchiusi durante l’applicazione, così come ovviamente non vi devono essere persone, adulte o meno, nel giardino nel momento del trattamento.
- Dopo mezz’ora dall’applicazione è possibile accedere all’area trattata in quanto il prodotto si è posato e quindi non dà problemi di respirazione. Prima di toccare però la vegetazione trattata è necessario attendere che l’insetticida si sia asciugato il che, nel periodo estivo, può avvenire in tempi molto brevi, anche meno di mezz’ora. Bambini e animali domestici, per precauzione, possono ritornare nell’area dopo 3 ore dal trattamento.
- Non lasciamo l’insetticida diluito nella pompa eventualmente utilizzata per l’applicazione: la plastica seleziona le molecole di insetticida e lo rende con il tempo meno efficace.
- Ripetiamo l’intervento quando ritornano le zanzare: questo dipende dal tipo di giardino, dalle dimensioni, dal livello di infestazione della zona, dalle temperature, dall’insetticida utilizzato, dalle eventuali piogge.
- Le alte temperature, soprattutto se elevate anche di notte, riducono notevolmente la persistenza dell’insetticida obbligando a trattamenti più frequenti.
Siepi come barriere alle zanzare
Se la casa è circondata da siepi alte e fitte, queste, se vengono trattate con sostanze adulticide, si trasformano in una barriera all’ingresso delle zanzare dai giardini adiacenti. Anzi: più ampio è il perimetro di recinzione, maggiore è l’efficacia del trattamento adulticida perché le zanzare dovranno volare più a lungo per reinfestare il giardino. Per questo motivo sarebbe bene coinvolgere i vicini nell’effettuare la disinfestazione.
Lampade a ultravioletti
Gli apparecchi che emettono una luce blu che attira e uccide le zanzare (e altri insetti notturni) esistono in numerosi modelli, da quelli professionali per bar e ristoranti a quelli da casa per la stanza dei bambini, da quelli elettrificati che fulminano le zanzare a quelli che le incollano o che le aspirano. In realtà, la luce, blu o di altri colori, non esercita una forte attrazione sulle zanzare, soprattutto se in vicinanza c’è un essere umano, sicuramente preferito dalle zanzare, per cui in genere in queste trappole finisce ogni altra specie di insetto, tranne quelli desiderati.
Trappole a gas
Le trappole a gas propano (GPL) assicurano la totale eliminazione delle zanzare su superfici importanti. Il meccanismo di funzionamento prevede che il gas venga combusto con la conseguente produzione di vapor acqueo, anidride carbonica e calore, tre elementi attrattivi per le zanzare. Gli insetti vengono quindi indotti ad avvicinarsi alla trappola che, grazie a potenti ventole, li aspira senza scampo. Non esistono tuttavia dati precisi in merito all’efficacia, che può essere anche molto elevata come molto bassa, soprattutto nei confronti della zanzara tigre.
Gli ultrasuoni anti zanzare
I dispositivi a ultrasuoni sono apparecchi, anche portatili da polso, che emettono ultrasuoni a una frequenza sgradita alle zanzare (ma non agli animali domestici), svolgendo un’azione di allontanamento. La loro efficacia è limitata alle immediate vicinanze dell’apparecchio.
Elettroemanatori, fornelletti, candele, zampironi
Agiscono tutti emanando una nube di insetticida che uccide le zanzare in una stanza chiusa o le allontana con effetto repellente. Sono efficaci in ambiente ridotto, per esempio in casa o in un gazebo circondato da siepi, ma funzionano poco in ambienti aperti o in presenza di vento. Seguiamo sempre le istruzioni per l’uso, e soprattutto la prescrizione di arieggiare gli ambienti prima di soggiornarvi, perché il principio attivo è a base di piretrine, non completamente innocuo nei confronti dei vertebrati. Se a base di estratti naturali, come olio di geranio o di citronella, l’efficacia è variabile in base alla composizione (cioè alla concentrazione dell’olio essenziale).
Insetticidi domestici spray
Insetticidi in bomboletta da spruzzare negli ambienti, per un effetto adulticida sulle zanzare al momento presenti nella stanza, si possono spruzzare anche sul telaio delle finestre o sulle tende che le schermano per impedirne l’ingresso in casa. La durata è di qualche ora.
Repellenti delle zanzare
Se spruzzati sulla pelle, scoraggiano le zanzare dall’appoggiarsi e pungere. Sono molto efficaci, ma vengono dilavati dalla sudorazione, quindi vanno riapplicati dopo poche ore. Ne esistono a base chimica e a base naturale e, in genere, non danno adito ad allergie, tanto che alcuni possono essere utilizzati sulla pelle delicata dei bambini e su soggetti allergici.
Se sudiamo, facciamo appena possibile la doccia per eliminare il sudore che, intriso di anidride carbonica, le attira irresistibilmente. E subito dopo non diamoci il profumo, che le incentiva ugualmente.
Non indossiamo abiti chiari, che per motivi ancora sconosciuti attirano maggiormente i temibili insetti.