Per i laghetti da giardino il periodo tra l’inizio di ottobre nel Nord Italia e la metà di novembre nel Sud Italia corrisponde all’avvio del riposo invernale: è il momento di effettuare una serie di operazioni di fine stagione. In questo primo post sull’argomento, vediamo cosa fare con l’acqua, gli attrezzi e gli accessori per la cura dei laghetti da giardino; nel secondo post esaminiamo le piante acquatiche.
Laghetti artificiali: come tenere pulita l’acqua
Già dalla metà di settembre, e fino alla fine di novembre, è fondamentale ripulire la superficie dell’acqua dalle foglie cadute per non compromettere l’ossigenazione. L’ideale, almeno su specchi di piccole dimensioni, sarebbe stendere una rete di plastica a maglia fine (1 cm), ben tesa, fissata con pietre o mattoni sui bordi, per evitare che le foglie cadano nell’acqua; la rete va svuotata periodicamente. In alternativa non rimane che il retino con manico telescopico, con il quale pescare pazientemente, almeno una volta a settimana, tutti i residui galleggianti a pelo d’acqua. Il retino serve comunque, anche se stendete la rete, per eliminare eventuale materiale in decomposizione appoggiato sul pelo dell’acqua.
Se durante l’estate avete avuto un attacco massiccio di alghe, somministrate un prodotto anti-alga. Se avete anche i pesci, controllate che il prodotto scelto sia compatibile con la vita acquatica.
Valutate se sia anche il caso di svuotare l’invaso, approfittando del ricovero delle piante, per ripulire il fondo del laghetto da melma e detriti vari. L’operazione va comunque effettuata ogni 7-8 anni.
Durante l’inverno controllate poi il grado di durezza dell’acqua, che deve essere tra 10 e 12. In autunno, infatti, aumenta considerevolmente il livello di CO2, grazie al fatto che le piante rallentano o interrompono la crescita. Man mano che la CO2 aumenta, diminuisce l’ossigeno disponibile per gli organismi viventi che rimangono nell’acqua, cioè piante acquatiche più rustiche e pesci. Per evitare sofferenze o morti, è bene misurare periodicamente la durezza e utilizzare gli addolcitori.
Gestire i laghetti da giardino in inverno
Il pericolo maggiore in questa stagione, soprattutto nelle zone padane e alpine, è rappresentato dalla formazione del ghiaccio sulla superficie del laghetto. Il rischio è tanto maggiore quanto più piccolo è il bacino e, naturalmente, quanto più bassa è la temperatura ambientale. La lastra di ghiaccio, se uniforme e compatta, per il ben noto fenomeno di dilatazione dei cristalli ghiacciati si stende, premendo sulle sponde dell’impianto. È possibile dunque che vengano tagliati i bordi erbosi, e quindi gli apparati radicali delle piante di ripa, ma anche e soprattutto il telone di plastica che accoglie l'invaso.
Se invece avete una vasca, il materiale plastico può incrinarsi o spezzarsi sotto la pressione del ghiaccio. Per evitare problemi, basta immettere nell’acqua qualche oggetto leggero, morbido e galleggiante che funga da cassa d’espansione per lo strato di ghiaccio, schiacciandosi progressivamente, o che possa venire rimosso con facilità man mano che il ghiaccio si forma.
Il filtro del laghetto e gli altri accessori
Pompa, filtro e giochi d’acqua vanno rimossi dal laghetto. Tutti vanno accuratamente lavati con acqua corrente e aceto per togliere alghe e residui di calcare, ed eventualmente un detersivo neutro. Una volta asciutti, vanno riposti al chiuso. Il filtro, inoltre, va smontato, ripulito dai residui contenuti, lasciato asciugare, rimontato e riposto in luogo protetto. La sostanza filtrante, se necessario, va sostituita.
Eventuali oggetti galleggianti ornamentali (papere, ninfee, ranocchie ecc. in plastica) possono rimanere in acqua se sono garantiti antigelo (contribuiscono a evitare il ghiacciamento completo della superficie), altrimenti vanno rimossi, lavati, asciugati e riposti al chiuso.
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