L’ideale, in giardino e in terrazzo, sarebbe una mezza giornata di sole, preferibilmente al mattino. Capita invece che l’angolo verde non benefici dei raggi solari, o ne riceva veramente pochi, anche se: “C’è grandissima differenza fra le zone di “ombra luminosa”, cioè tutte quelle aree a nord di un edificio o di piante sempreverdi che non vedono mai il sole ma non sono nemmeno afflitte da un’ombra continua, e quelle di “ombra pesante”, dove la luminosità è seriamente ridotta, per esempio sotto un boschetto di sempreverdi o in un passaggio coperto”. La precisazione è di Pier Luigi Priola, grande esperto di piante erbacee perenni (che coltiva nei Vivai Priola a Treviso), che vi spiega cosa coltivare senza ausilio del sole.
1 Quali specie resistono in zone all’“ombra luminosa”?
Molte sono le piante che prosperano bene: tutte le felci, tra le quali sono particolarmente decorative le sempreverdi Dryopteris erithrosora e le Polystichum; poi le hoste, fra cui molte assumono toni giallo brillante in autunno (come le cultivar di Hosta sieboldiana e H. plantaginea); l’Asarum splendens con le foglie a cuore macchiate di argento; le bergenie, tra le prime perenni a fiorire in febbraio-marzo; Epimedium perralderianum ‘Frohnleiten’; gli ellebori come Helleborus niger ‘Praecox’ che si prepara a fiorire già in dicembre; Vinca minor ‘Illumination’ dalle foglioline verde dorato; i Tricyrtis ‘Raspberry Mousse’ e T. hirta che tra fine agosto e ottobre producono i fiori esotici maculati; Tiarella wherryi, le cui foglie ora virano al bruno; le rodgersie con le grandi foglie palmate o pinnate adesso viranti al giallo bruno (consiglio in particolare Rodgersia aesculifolia ‘Big Mama’); infine le cultivar di Ophiopogon, piccole liliacee che formano una sorta di praticello lucido e sempreverde, i cui colori vanno dal giallo verde al nero passando per l’argento e il verde cupo.
2 Quali in zone all’“ombra pesante”?
Proprio gli Ophiopogon sono fra le pochissime piante in grado di resistere anche in zone di “ombra pesante”, come anche Aspidistra elatior, le edere a foglia verde (quelle variegate al buio diventano verdi) e la felce sempreverde Phyllitis scolopendrium.
3 Quali invece prosperano al piede di alberi caducifogli?
Sebbene non di particolare interesse in autunno, consiglio senz’altro alcune cultivar di anemoni dei boschi: A. nemorosa ‘Alba Plena’ e ‘Vestal’, che in primavera creano un tappeto fiorito bianco. In settembre fioriscono i ciclamini profumati (Cyclamen europaeus e C. hederifolium), come pure le spighe viola bluastre delle varietà di Liriope muscari, erette tra le foglie nastriformi ora verdi (‘Evergreen Giant’ e ‘Royal Purple’), ora dorate (‘Gold Banded’ e ‘John Burch’) o argentate (‘Silver Dragon’). Iris foetidissima apre ora i suoi baccelli rivelando i semi color arancio brillante; i mughetti (Convallaria majalis) colonizzano felicemente queste zone come le cultivar di Geranium macrorrhizum dal fogliame profumato e dai fiori tra il magenta e il bianco secondo la varietà.
Altri ottimi gerani selvatici adatti al caso sono G. endressii, con fioritura a inizio estate nei toni del rosa intenso, e G. phaeum ‘Variegatum’, il cui fogliame è spruzzato di verde, bianco e porpora nei mesi freddi. Gli Epimedium sono a loro agio anche ai piedi di latifoglie, fiorendo a inizio primavera; le grandi foglie dell’Acanthus mollis rispuntano in autunno dopo la dormienza estiva. Chiudono la panoramica Viola labradorica ‘Purpurea’, non profumata ma dal fogliame violaceo, e tutti i Lamium galeobdolon e L. maculatum, il cui fogliame varia dal giallo puro (L. m. ‘Cannon’s Gold’) al grigio-blu-argento (L. m. ‘Orchid Frost’) in molti toni e variegature secondo la varietà.
4 E in caso di mezz’ombra?
Se per mezz’ombra si intende la luce del sole filtrata tra le chiome leggere di latifoglie come la betulla e, tutt’al più, un paio d’ore di sole di prima mattina, tutte le piante citate saranno più che contente.
Se le ore di sole salgono a mezza giornata, dall’elenco sarà meglio eliminare le felci e tutte quelle dal fogliame particolarmente delicato, morbido e sottile, ricco d’acqua, come le hoste, i tricyrtis, i ciclamini e gli anemoni. Anche le piante a fogliame dorato si brucerebbero sotto i raggi del sole.
Rimangono la maggior parte dei gerani selvatici, tra cui segnalo il violaceo Geranium ‘Roxanne’ in fiore per mesi e mesi, il bellissimo G. clarkei ‘Kashmir White’ e il G. pratense ‘Black Beauty’ dal fogliame porpora scuro e dai fiori azzurrini. Interessanti anche gli anemoni giapponesi, in firoe tra fine estate e inizio autunno, con alte corolle candide (‘Whirlwind’) o rosa polvere (‘Queen Charlotte’). I settembrini (Aster) esplodono proprio ora in rosa, azzurro, lilla e bianco in centinaia di varietà, alte o basse, a fiore semplice o doppio, minuto o grande. Seppure i fiorellini azzurri simili al nontiscordardime di Brunnera macrophylla ‘Jack Frost’ appaiano solo in primavera, le belle foglie larghe e argentate si fanno ancora notare in giardino.
Ora appaiono anche le spighe slanciate delle cimicifughe (raccomando Cimicifuga ramosa ‘Hillside Black Beauty’ dal fogliame porpora); alcuni hemerocallis rifiorenti regalano gli ultimi fiori, come ‘Always Afternoon’, malva con gola bruna e verde, ‘Chateau Blanch’, avorio a gola aranciata, ‘Cuvre Feu’, porpora quasi nero, e il classico ‘Stella de Oro’ di un ricco giallo arancio. Le heuchere sfoggiano ancora le foglie marmorizzate, quasi del tutto porpora in ‘Plum Pudding’, assai argentato in ‘Silver Scrolls’ o inaspettatamente ambrato in ‘Amber Wave’. Mente (suggerisco Mentha spicata ‘Crispa’, dal fogliame arricciato) e melisse continuano a profumare, ma è bene relegarle in vaso se non si vuole vederle spuntare in tutto il giardino. I penstemon sono ancora in piena fioritura, bianco puro in ‘Snow Storm’, scarlatto in ‘Rubicundus’ e rosa in ‘Evelyn’; le foglie colorate della persicaria resisteranno fino ai primi geli, in vari toni di bruno in P. elata ‘Red Dragon’, verde, rosa e crema è invece quello di P. virginiana ‘Painter’s Palette’. Fioriscono anche molte Viola cornuta, tra le quali le bellissime ‘Valentina’, viola intenso, e ‘Columbine’, screziata in viola e bianco, e appaiono ancora gli ultimi fiori della viola ibrida ‘Molly Sanderson’ di un puro nero vellutato.
Tra le graminacee raccomando le fini Carex comans ‘Frosted Curls’, verde salvia platinato, e C.c. ‘Bronze Form’, bronzato; Hackonechloa macra ‘Aureola’ inizia a virare dal giallo oro vergato di verde all’arancio screziato di bronzo, e i vari Phormium a fogliame variegato (verde e giallo, rosa e porpora, rosa corallo e verde) qui prosperano meglio, evitando il sole del mezzogiorno.
5 Quali sono gli accostamenti più particolari?
Per dar luce a una zona particolarmente ombrosa optate per fogliami dorati, esaltati da un bel verde lucido: per esempio, un ciuffo di Hackonechloa macra ‘Aureola’ con un paio di Hosta ‘Just So’ e una ‘Sum and Substance’, un cuscino di Lamium maculatum ‘Cannon’s Gold’, le foglie verde lucido della Bergenia ‘Ballawley’ e quelle larghe e nastriformi di Luzula sylvatica.
All’ombra risaltano soprattutto i fiori bianchi, soprattutto su un fondo verde omogeneo: piantate due Hosta plantaginea ‘Grandiflora’, una Bergenia ‘Bessingham White’, un tappeto di Vinca minor ‘Gertrude Jekyll’, un Hemerocallis ‘Snow Owl’ e un Polystichum polyblepharum, completando con alcuni gigli (Lilium martagon ‘Album’) e qualche mughetto, magari sullo sfondo di un’Hydrangea quercifolia ‘Snow Flake’.
Per colorare un angolo ombroso, accostate a qualche ciuffo di Carex comans ‘Frosted Curls’ un cespo di Persicaria elata ‘Red Dragon’, alcune Heuchera ‘Cascade Dawn’ e ‘Pewter Veil’, un Phormium ‘Mahori Maiden’, felci Athyrium nipponicum metallicum e qualche Tricyrtis ‘Shimone’.
Infine, chi ama i contrasti accosti alle ambrate Heuchera ‘Amber Wave’ i fiori neri della Viola ‘Molly Sanderson’ o le foglie nere di Ophiopogon planiscapus ‘Nigrescens’.
6 Le specie da ombra possono resistere al sole?
Ripeto che quelle dal fogliame più delicato (morbido, sottile e/o acquoso) tollerano fino a un massimo di due ore di sole al mattino, quando l’aria è ancora fresca: la stessa insolazione al tramonto ha effetti peggiori perché la corrente è calda. Piante più resistenti, come ellebori o epimedium, possono sopportare anche una breve esposizione pomeridiana, purché il terreno non secchi del tutto: in questi casi aiutatele con una generosa pacciamatura e regolari annaffiature.
7 Queste piante resistono nel Meridione?
Quasi tutte le specie citate vegetano bene anche nel Sud, soprattutto in condizioni di “ombra luminosa”, con una corretta pacciamatura e costanti irrigazioni.
8 Che tipo di terreno è adatto?
Con l’eccezione delle felci, che preferiscono suoli da neutri ad acidi, tutte le altre sono ben adattabili, anche a substrati calcarei o sassosi. I terreni sabbiosi e poveri – indicati per assai poche piante – si possono migliorare con abbondanti apporti di materiale organico prima dell’impianto: il migliore è lo stallatico di cavallo ben maturo, ma va bene anche quello pellettato o il comune compost da giardino; su terreni poveri è bene pacciamare con letame maturo ogni anno a fine inverno. Per mantenere la fertilità del suolo, evitando che piogge e irrigazioni lo dilavino dei nutrienti, è indispensabile una corretta pacciamatura, che aiuta a mantenere l’acqua nel terreno e agisce inoltre come isolante termico.
9 Quali sono adatte al vaso?
Quasi tutte, ma sono particolarmente d’effetto le varietà sempreverdi o dal fogliame più interessante, come le Carex comans, i Phormium e tutte le graminacee in genere, le hoste – che in vaso possono venire protette forse meglio dagli attacchi distruttivi delle lumache –, le felci sempreverdi, le heuchere, gli ophiopogon – in tanti piccoli vasetti –, i liriope, le viole cornute, le mente e le varietà semisempreverdi di hemerocallis.
10 Come si coltivano in vaso?
Le felci preferiscono un terriccio acido da mantenere costantemente umido, quindi sono indispensabili una pacciamatura di corteccia e regolari annaffiature. Phormium e Carex comans necessitano di un perfetto drenaggio, quindi date loro un substrato più sabbioso e una pacciamatura di lapillo o pomice. Tre questi due estremi si collocano quasi tutte le altre, per le quali andrà bene un normale terriccio univerrsale, una pacciamatura e – per tutte – regolari annaffiature e un concime a lenta cessione da somministrare a fine inverno, prima della ripresa vegetativa.