Fra luglio e agosto le piante di cetrioli producono i deliziosi frutti. Non hanno bisogno di particolari cure, ma qualche operazione è tuttavia necessaria.
Le operazioni meccaniche
- Se allevate le piante di cetrioli in orizzontale, controllate che il telo di pacciamatura sia ancora integro e che i frutti in formazione non poggino direttamente sul terreno, dove sono esposti a lumache (rare ma possibili) e marciumi.
- Se invece le allevate in verticale continuate a indirizzare i tralci in crescita sui tutori o sulla rete, legandoli se non riuscite a stabilizzarli al supporto. Svolgete questa operazione almeno una volta a settimana, altrimenti vi potreste trovare con una giungla di tralci che camminano fuori dagli spazi d’assegnazione.
- Tagliate alla base le foglie danneggiate o ingiallite o seccate, eliminandole.
- Se la produzione non decolla, entro la prima metà di luglio effettuate una leggera sfemminellatura (consistente nell’eliminazione dei germogli laterali alle ascelle delle foglie per concentrare le forze nei frutti), per concentrare i fiori verso gli apici delle piante.
- Continuate a scerbare soprattutto i cetrioli a sviluppo verticale e quelli da sottaceto, che lasciano parti di terra nuda.
Le operazioni nutritive
- L’irrigazione, per infiltrazione laterale, con manichetta o ali gocciolanti, si somministra in ragione di 10 l/mq ogni 2 giorni. Non bagnate mai il fogliame per evitare malattie fungine.
- Per due volte durante la coltivazione è necessario concimare con un prodotto per orto ad alto tenore di azoto (concime per insalate); è sconsigliabile il concime potassico per pomodori perché potrebbe far diventare amarognole le bacche.
Una malattia: l’oidio
Nemico n. 1 del cetriolo (come di tutte le Cucurbitacee), è l’oidio, frequente soprattutto se nella parcella vicina si coltivano zucchini.
Viene favorita da estati umide e piovose, con alternanza di rovesci e raggi di sole, con temperature miti ma non troppo alte. Anche la bagnatura delle foglie con l’irrigazione scatena la malattia.
Eliminate subito le foglie malate e smaltitele tra i rifiuti indifferenziati. Eventualmente arieggiate la pianta, dipanando i tralci su vari supporti ed eliminando qualche altra foglia (ma non più del 30%, altrimenti la pianta cessa la produzione. In casi gravi trattate con zolfo.
La raccolta dei cetrioli
Per i cetrioli da tavola, la raccolta si compie quando i frutti hanno raggiunto le dimensioni desiderate: c’è chi li raccoglie lunghi 15 cm (più teneri e delicati) e chi li preferisce di 20 cm (più consistenti e dall’odore inteso). Naturalmente devono aver raggiunto il bel colore verde scuro uniforme e la turgidità tipica dell’ortaggio.
Per coglierli, si taglia il picciolo con le cesoie. Mai e poi mai si tirano per staccarli, perché si rischia di strappare il fusto della pianta!
Attenzione: queste bacche si mimetizzano facilmente tra le foglie, che vanno scostate per vedere dove sono i cetrioli.
I cetrioli da sottaceto si raccolgono invece quando sono ancora immaturi, lunghi al massimo 5 cm: in genere sono pronti già a fine giugno-inizio luglio, a seconda delle zone italiane.