Chi ha un roseto o un rosaio lo sa: sino alla fine di aprile o all’inizio di maggio le foglie sono uniformemente verdi, ma poi incominciano le macchioline gialle, che progressivamente si allargano sulla lamina fogliare e anneriscono. Dopo un paio di settimane la foglia a chiazze gialle e nere cade, e con lei tante altre, fino a dare al rosaio un aspetto un po’ spelacchiato. Si tratta della macchia nera della rosa o ticchiolatura, una malattia fungina facilmente controllabile.
Com’è fatta la macchia nera della rosa
La ticchiolatura o macchia nera è una delle infezioni caratteristiche della rosa, causata da un fungo microscopico chiamato Diplocarpon rosae; la malattia è favorita dalla bagnatura delle foglie (pioggia, nebbia, irrigazione sopra chioma) e da temperature intorno ai 20-22 °C.
I sintomi consistono in macchie tendenzialmente tondeggianti, dapprima isolate che col tempo tendono a confluire tra loro. Il fungo responsabile dell’infezione trascorre l’inverno nelle foglie colpite cadute a terra oppure sui rametti colpiti. A primavera si porta sulle giovani foglie trasportato dall’acqua e dal vento e qui germina determinando l’inizio della malattia. Affinché i conìdi (cioè gli elementi della riproduzione asessuata prodotti dal fungo) possano germinare occorre un periodo di bagnatura delle foglie pari almeno a 7 ore.
Quando compare e che danno fa la macchia nera della rosa
A seconda dell’andamento stagionale, i sintomi possono comparire dalla fine di aprile fino a settembre-ottobre. Le aree colpite sono inizialmente visibili solo sulla pagina superiore e, solo in fase più avanzata, si osservano anche su quella inferiore.
Gli esiti di questa malattia sono anche a carico dei rametti e dei piccioli fogliari, dove compaiono zone necrotiche più o meno ampie. In presenza di forti infezioni, associate a periodi caldo-umidi, le rose possono completamente defogliarsi mantenendo spesso i fiori intatti.
Attacchi ripetuti indeboliscono le piante e, col tempo, possono ridurre la fioritura.
Il fungo compie più cicli in una stagione vegetativa: è importante bloccare le prime infezioni per ridurre la diffusione dei sintomi.
Macchia nera della rosa: prevenzione e cura
È consigliabile, prima di tutto, raccogliere e distruggere in autunno le foglie colpite che sono cadute alla base delle piante, in modo da abbassare fortemente la carica di inoculo.
In autunno e alla ripresa vegetativa effettuare trattamenti con prodotti a base di rame (ossicloruro oppure idrossido di rame). I trattamenti primaverili vanno cadenzati in funzione delle piogge. In presenza di condizioni favorevoli all’infezione (piogge ricorrenti e temperature intorno ai 20-22 °C), è opportuno mantenere la vegetazione protetta. Ricordiamo che il rame è un prodotto di copertura, che viene dilavato dall’acqua.