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Il susino o prugno è abbastanza semplice da coltivare.
Il susino o prugno è un albero da frutto molto produttivo a fronte di cure abbastanza limitate. Ecco le varietà migliori e i consigli di coltivazione

Appartenenti al genere Prunus, i susini coltivati appartengono a due categorie: susini cino-giapponesi e susini europei, fra i quali non esiste compatibilità, per cui non possono reciprocamente impollinarsi, caratteristica che va tenuta presente al momento dei nuovi impianti. Il susino è relativamente facile da coltivare e, rispetto a meli e peri, non richiede un gran numero di trattamenti antiparassitari.

L'ambiente per il susino o prugno

I susini cino-giapponesi sono sensibili sia ai freddi invernali sia alle gelate primaverili a causa della precoce fioritura, inoltre il loro basso fabbisogno di freddo li rende adatti per le regioni centrali e meridionali.

Al contrario, i susini europei hanno una buona resistenza al freddo e sono maggiormente diffusi nelle zone del Nord. Maturano tardi (tra agosto e settembre) per cui hanno maggiori esigenze idriche: l'irrigazione è una pratica indispensabile per il successo della coltura, soprattutto se il terreno è inerbito.

Sono piante rustiche, adattabili anche a terreni argillosi, compatti o umidi, purché non soggetti a ristagni idrici. Tollerano anche terreni poco profondi, perché hanno un apparato radicale superficiale.

I portainnesti e l'allevamento

Nella maggior parte dei casi si utilizza come portainnesto il mirabolano, che viene ottenuto da seme e quindi imprime alle piante un certo vigore. Offre i vantaggi di una grande adattabilità ai vari tipi di terreno (anche argillosi, umidi, calcarei) e di essere esente da virosi. Dal mirabolano comune sono stati selezionati diversi portinnesti clonali. Per il susino si utilizza anche il mandorlo, indicato soprattutto per la cultivar Regina Claudia, adatto a terreni poveri e alcalini. Si utilizzano di rado come portinnesti anche pesco e albicocco.

In un frutteto familiare, si consiglia la forma di allevamento a vaso, con sesti di 5,5-6 m tra le file e di 5,5-6 m sulla fila.

Le varietà di susino o prugno

Le varietà di susino in commercio sono molte, differenti a seconda del colore della buccia (gialla o violacea) e dell'epoca di maturazione. Si consiglia il gruppo delle Regine Claudie, con antiche varietà di susino europeo originarie del Medio Oriente: hanno una fioritura più tardiva e vanno meno soggette ai danni provocati da eventuali gelate tardive. La capostipite del gruppo è Regina Claudia Verde, dai frutti piccoli, sferici, con buccia spessa, polpa spicca, anch'essa di colore verde. Da ricordare inoltre Regina Claudia Viola, di grande vigoria, con frutti a buccia viola, polpa succosa, violacea, con nocciolo spicco; Regina Claudia Diafana, molto vigorosa e produttiva, con frutti giallo-rosati, polpa gialla, dolce e succosa; Regina Claudia Trasparente, a frutto verde.

Altre antiche varietà di susino adatte al frutteto familiare sono: fra le cino-giapponesi, Formosa, che produce frutti grandi che maturano a fine luglio, con gradevole profumo di albicocca; Morettini 243, a frutto viola-rosso, di forma schiacciata ai poli; Burbank, a frutto rosso con forma di cuore; fra le europee, President, a frutto grosso e ovale, viola chiaro; Casalinga, a frutto ovale viola scuro, ma piccolo; Anna Spaeth, con buccia viola scuro e polpa giallo-rossastra in un frutto ellittico.

Come si coltiva

L'inerbimento del terreno è possibile se si dispone di una buona quantità d’acqua irrigua, specialmente per i susini europei. Un compromesso ragionevole fra la totale lavorazione del suolo e l'inerbimento consiste nel mantenere lavorata soltanto la fila, lasciando crescere l'erba nell'interfilare. Si consiglia l'impiego di microirrigatori a pioggia sottochioma.

La concimazione all'impianto deve assicurare alle piante una buona quantità di elementi nutritivi e di sostanza organica. Nei primi anni di sviluppo si consiglia la somministrazione di azoto, con apporti annuali di 40-80 g/pianta, frazionati in due o più apporti primaverili. Quando le piante entrano in produzione, ogni tre anni si dovranno distribuire anche fosforo e potassio. I concimi organici vanno invece distribuiti ogni due-tre anni.

La potatura di produzione è diversa a seconda delle piante. Sui susini cino-giapponesi, che producono sia sui rami misti, sia sui dardi a mazzetto, la potatura è in genere energica e consiste nel diradamento dei rami misti e nell'asportazione di parte dei rami di più anni che portano i dardi. Molte varietà europee, invece, producono prevalentemente sui dardi a mazzetto, presentando un limitato numero di gemme a fiore e una lenta messa a frutto iniziale. Quindi si attua una potatura meno energica, accorciando i rami di più anni che portano i dardi e rinnovandoli gradualmente.

Malattie e parassiti

  • È soggetto alla monilia, e i trattamenti con ossicloruro di rame vanno fatti in tre momenti: prima che le gemme fioriscano, quando i petali sono caduti e dopo l’allegagione dei frutticini.
  • Viene colpito dal corineo, per il quale si usa l’ossicloruro di rame quando si ingrossano le gemme.
  • È assalito dagli afidi, contro i quali si impiega il piretro naturale, mentre contro la cocciniglia si utilizza l’olio bianco, e infine contro il verme delle susine si dispongono su alcune piante le trappole a feromoni.

Per approfondire

IL PICCOLO FRUTTETO
Come piantare e curare il frutteto familiare
31122 - Ultima modifica: 2020-04-02T20:15:45+02:00 da Elena Tibiletti
Susino o prugno, come coltivarlo - Ultima modifica: 2020-05-08T08:05:00+02:00 da Redazione GI