Dalla Val Padana in giù, tolte le montagne appenniniche, è possibile prolungare le coltivazioni nell’orto e anticiparne la ripresa in primavera, grazie a strutture di protezione, come le serre per orto, che innalzano la temperatura di un paio di gradi. Nel Nord Italia, tuttavia, per ottenere raccolti per tutto l’inverno sarebbe necessario munire la serra di un riscaldatore, il cui costo diviene in genere proibitivo per un orticoltore hobbista.
Il tunnel serra per prolungare o anticipare le coltivazioni
Per prolungare di qualche settimana la vita dell’orto a fine stagione o anticiparne la ripresa di 15 giorni, il sistema classico è dato dal tunnel, un lungo telo di plastica da stendere, fissandolo con mollette, su archetti di metallo o plastica, infissi nel terreno. Si monta e si smonta in meno di mezz’ora. Per uso hobbistico, l’altezza è in genere di 40-50 cm, mentre i tunnel professionali, tesi su grandi archi, raggiungono i 2 m d’altezza, e sono utilizzati fino al Sud Italia per ottenere pomodori, peperoni, zucchine ecc. anche in dicembre-gennaio. In Val Padana invece si usano per proteggere le file delle ultime insalate, spinaci, bietole, in modo da ricavare un raccolto anche in novembre, e dalla metà di marzo a proteggere una semina anticipata.
Sempre per l’anticipo della semina ci sono i cassoni da posizionare in un luogo protetto e assolato. Sono strutture basse, dove appoggiare i vassoi di semina e, dopo, i vasetti di piantine da trapiantare a dimora. Il coperchio basculante, vetrato o in PVC, va alzato nelle giornate di sole, per evitare ustioni al fogliame.
Serre per ortaggi: coltivare quasi per 12 mesi
Chi desidera coltivare ortaggi anche in Val Padana fino a dicembre e di nuovo da febbraio, può scegliere una serra vera e propria, una struttura fissa a casetta, con montanti di metallo e pareti di vetro o plexiglass, alta più di 180 cm.
Al momento dell’acquisto verificate la praticità di movimento di porte e finestre, queste ultime spesso basculanti. È possibile dotare la serra di aperture automatiche: semplici meccanismi che, applicati alla presa d’aria sul tetto, controllano la temperatura interna eliminando l’eccesso di calore nelle giornate più tiepide o di fine inverno e favorendo la ventilazione. L’aggiunta di un riscaldatore elettrico o a motore permette di coltivare per 12 mesi, ma comporta una notevole spesa in elettricità o gasolio.
Le serre di questo tipo meritano una collocazione ben studiata, in quanto non possono essere facilmente smontate e spostate come accade con quelle in kit. Diventano anzi un elemento stabile e, perché no, anche decorativo. Circondatele di una pavimentazione comoda e facile da pulire (ad esempio, le sempre ottime pietre a spacco tipo palladiana, antigelive). Una siepe su due lati, a distanza di 1 m circa, le proteggerà discretamente, mentre il lato di accesso principale dovrà essere lasciato sgombro, in modo che dal sentiero pavimentato si possa transitare con carrelli o carriole per la movimentazione stagionale delle piante e per i materiali pesanti, quali sacchi di concime e di terriccio.
Fate attenzione al meteo: nelle ore più calde della giornata tutte le serre e i tunnel vanno aperti, sia per evitare la formazione di condensa sia per impedire che la temperatura salga eccessivamente. Le aperture andranno opportunamente dosate come durata, evitando solo la parte centrale dell’inverno.
In caso di nevicate, la coltre potrebbe schiantare le coperture: con una ramazza, delicatamente, fate scivolare a terra la neve.