Quando il budget familiare non basta più per far fronte alle spese di tutti i giorni, figuriamoci se rimangono alcuni euro per le spese “superflue”… Che fare, rinunciare all’hobby del giardinaggio, e quindi al suo piacevolissimo carico di benessere, relax e allegria? Assolutamente no, visto che è uno dei grandi piaceri della vita! Però piante e fiori si possono avere anche con un costo variabile tra zero e pochissime decine di euro: ecco come fare.
Da zero a 50 euro
Costano zero euro, per esempio, le talee regalate da vicini, amici e parenti quando effettuano la potatura: considerato che, a seconda delle diverse specie di piante, si può potare praticamente per tutto l’anno, ogni momento è buono per ricavare nuove piantine, che chiedono solo un vasetto con un po’ di sabbia mescolata a una manciata di terriccio.
Si spendono da 2 a 10 euro per le bustine dei semi delle diverse piante da fiore, annuali, biennali e perenni, o di piante da orto: se ne ricavano in genere tante piante da riempire un’aiuola di almeno 6 metri quadri, o una decina di cassette standard da balcone. In cambio di tanta economicità, dovete solo avere la pazienza di seguire con attenzione il semenzaio prima e le piantine neonate poi, finché avranno raggiunto le dimensioni con le quali vengono normalmente vendute nei vasetti (circa 10-15 cm d’altezza). Ma la soddisfazione per averle ottenute in casa, a partire da un minuscolo semino, sarà infinitamente maggiore, insieme con la gioia per il notevole risparmio realizzato.
Entro i 20 euro si compra una confezione di sementi da prato da 1 kg, che in genere consente di seminare dai 30 ai 60 mq, a seconda del tipo di miscuglio che contiene. Se seminerete voi, l’unica, ulteriore spesa sarà quella per l’acquisto del concime specifico per i tappeti erbosi.
Quanto ai bulbi, in media una confezione di bulbi normali (non di varietà rare o novità dell’anno) da 10 pezzi costa 6-8 euro, ma esistono anche pacchi da giardino, da 20, 50 o 100 pezzi con i quali è possibile realizzare un risparmio notevolissimo, in proporzione, riempiendo così di colori un giardino di piccole dimensioni con una spesa inferiore ai 50 euro. Senza contare la lunga durata: soprattutto in giardino, bulbi, tuberi, cormi e radici rizomatose possono regalare ricche fioriture per almeno 5-6 anni e, quando tendono a esaurirsi, basta estrarre le radici e dividerle in varie porzioni, ripiantandole subito dopo in punti diversi del giardino. Otterrete così una moltiplicazione naturale delle fioriture a costo zero.
I semi e la semina
Seminare è una delle pratiche più antiche del mondo e anche più divertenti, nel giardinaggio. Al momento dell’acquisto, leggete bene l’etichetta della bustina: controllate in particolare se la specie e varietà scelta è adatta alle vostre condizioni di sole/ombra e alla vostra zona geografica; in base alla zona infatti varia l’epoca di semina, anticipata nelle aree a clima mite e ritardata sull’arco alpino, dove il ciclo potrebbe diventare tanto breve da sacrificare parte della fioritura.
Controllate poi se è possibile effettuare la semina in semenzaio, con successivo trapianto a dimora in piena terra o in vaso, o se invece si tratta di una specie che va seminata direttamente a dimora, nel qual caso le operazioni successive sono più semplici.
Infine leggete bene la data di scadenza: preferite bustine con la data più lontana possibile; così, se deciderete di non seminare tutta la bustina, potrete conservare i semi per l’anno successivo. In questo caso, ricordatevi di riporre la bustina ben chiusa con una molletta, in una scatola di metallo in un luogo che rimanga fresco anche d’estate (per esempio in cantina).
Per la semina, se serve il semenzaio o se è possibile anticipare i tempi rispetto alla semina a dimora, è sufficiente un vassoietto o vaschetta di plastica rigida a bordi alti 5-6 cm (ottimi quelli che contengono le carote confezionate al supermercato), un po’ di sabbia di fiume setacciata per togliere le impurità e un pugnetto di terra fertile per ogni vaschetta. Meglio seminare seguendo le file tracciate con un righello: sarà più facile compiere le operazioni successive.
Tenete la vaschetta in luogo caldo e mantenete sempre l’umidità del substrato vaporizzando ogni giorno con la pompetta. Quando i germogli avranno emesso le prime due foglie vere (la primissima coppia di foglie è “falsa”: si chiamano foglie cotiledonari e servono solo per far nascere la piantina), con una matita scalzate le piantine più stentate.
Quando avranno prodotto 5-6 foglie, con delicatezza vanno messe ciascuna in un vasetto da 8-10 cm di diametro (questa operazione si chiama “ripicchettaggio”) in attesa della messa a dimora definitiva, che avverrà dopo circa un mese, compatibilmente con la temperatura esterna.
La semina direttamente a dimora è ancora più semplice, perché si salta completamente l’operazione di ripicchettaggio.
I bulbi: ancora più semplici
Bulbi, tuberi, cormi o rizomi sono diversi tra loro a livello botanico, ma la loro funzione è sempre la stessa: immagazzinare sostanza di riserva sufficienti a garantire, durante la bella stagione, una ricca fioritura. Per tutti questi tipi di radici valgono i medesimi consigli nella scelta e nella piantagione.
Preferite bulbi sani, senza muffe, marciumi o chiazze scure; al tatto devono apparire sodi e robusti; quanto più sono grandi, tanto migliore sarà la fioritura. Osservateli bene al momento dell’acquisto, perché per questo tipo di piante non viene riportata sulla confezione la data di scadenza.
Spesso però viene indicato il luogo di messa a dimora, se si tratta di piante da giardino o anche da vaso: un bulbo da vaso vive benissimo anche in piena terra, ma non viceversa, a meno che non gli diate un contenitore molto grande. Un buon indicatore in questo senso può essere anche l’altezza massima: è difficile che le specie di taglia superiore ai 60 cm possano rendere bene in vaso, perché per fiorire hanno bisogno di affondare le radici avventizie (sottili radici emesse dal bulbo o tubero) in profondità nel terreno del giardino.
Il momento della piantagione varia a seconda dell’epoca di fioritura: in autunno (in ottobre al Sud, in novembre sulle Alpi) per i bulbi a fioritura invernale o primaverile, in primavera (in marzo al Sud, in maggio sulle Alpi) per quelli a fioritura estiva. Potete però decidere di piantarli a scalare, per ottenere una fioritura scaglionata nel tempo: l’ultimo momento utile per la messa a dimora sarà rispettivamente dicembre e giugno.
Per la piantagione, in vaso o in giardino, quattro sono le indicazioni da rispettare: il drenaggio deve essere sempre perfetto, mediante uno strato di argilla espansa o ghiaia; la profondità e la distanza fra un bulbo e l’altro devono essere il doppio dell’altezza e del diametro del bulbo; l’apice deve essere sempre rivolto verso l’alto; se non piove a sufficienza, bisogna bagnare con regolarità ma senza eccedere.
I bulbi primaverili vanno concimati solo dopo la sfioritura, finché le foglie appassiscono da sole; quelli estivi invece durante tutta la fase di crescita della pianta e di produzione dei fiori.
Un bellissimo prato da seme
Seminare da soli il tappeto erboso è molto più economico rispetto alla posa di un manto d’erba in zolle che, fra l’altro, richiede manodopera specializzata. Nella scelta delle sementi, valutate innanzitutto la zona geografica e l’esposizione del vostro terreno: esistono miscugli specifici per aree mediterranee, così come per zone in ombra o in pieno sole.
Poi considerate l’impiego che farete del manto erboso: i miscugli ornamentali sono bellissimi da vedere ma meno resistenti al calpestamento, al contrario dei prati da gioco, che resistono perfino alle corse dei… “calciatori in erba”.
10 sementi di successo garantito
- Astro
- Bella di notte
- Bocca di leone
- Cosmea
- Girasole
- Lobelia
- Petunia
- Portulacca
- Tagete
- Zinnia
10 bulbi estivi facili e redditizi
- Canna indica
- Dalia
- Gladiolo
- Gloriosa
- Hemerocallis
- Lilium
- Montbretia (Crocosmia)
- Oxalis
- Tigridia
- Zantedeschia (calla)