prato
La scelta della semente per il prato è fondamentale.
Quando ci si accinge alla semina del prato, bisogna prima individuare le sementi più adatte al contesto di crescita e alle esigenze personali

Se dovete fare o rifare il tappeto erboso, siete alle prese con la semina del prato, a monte della quale c'è la scelta della semente più adatta alle vostre esigenze e alla zona geografica.

La legislazione italiana richiede che nella composizione di un prato entrino solo specie di semi iscritte in un catalogo ufficiale. È una garanzia di qualità per evitare che siano incluse nelle sementi – come accade in numerosi altri Paesi – specie foraggere di aspetto grossolano o piante annuali che spariscono poco tempo dopo essere state seminate.

Se vi orientate sull’acquisto di una confezione già pronta, verificate che sia integra, senza tracce di umidità sulla scatola. Una volta aperta, versate i semi in una capace terrina e muoveteli per controllare che non vi siano corpi estranei o parassiti. Se non usate interamente il suo contenuto, richiudete accuratamente il sacchetto e conservatelo in luogo buio e fresco. Indicate sulla scatola la data in cui l’avete aperta: i semi rimanenti andranno utilizzati entro 6 mesi e solo se conservati in modo idoneo; superato questo tempo, la loro germinabilità (capacità di sviluppo una volta seminati) cala sensibilmente.

specie per la semina del prato

  1. Loietto inglese (Lolium perenne). È senza dubbio il seme più frequentemente proposto nei miscugli di sementi disponibili sul mercato, sotto forma di numerose varietà selezionate di loietto. La ragione principale è che ha uno sviluppo molto rapido (in condizioni ottimali spunta in meno di 8 giorni), cresce bene in tutti i terreni e sopporta molto bene il calpestamento. Inoltre, il suo costo è piuttosto contenuto. Gli svantaggi sono che il suo aspetto non è dei più raffinati e il suo vigore tende a soffocare le specie vicine. Meglio evitare un miscuglio che preveda più del 50% di loietto inglese. Il loietto inglese si trova sia nei prati ornamentali che in quelli destinati ai campi da gioco.
  2. Agrostide (Agrostis). Grazie alla sua crescita particolarmente lenta, permette di effettuare tosature molto basse, e di ottenere una superficie densa e vellutata. La varietà più frequentemente impiegata è Agrostis stolonifera var. stolonifera.
  3. Festuca (Festuca). Sotto questa denominazione si raggruppano più specie, diverse per aspetto e utilizzo. Tutte si adattano bene ai terreni difficili e all’aridità. La festuca ovina (F. ovina) è una graminacea di piccola taglia, la cui base delle foglie è avvolta da una guaina rossastra. La crescita è abbastanza lenta, ma chiede tagli meno frequenti delle altre festuche. La festuca rossa (F. rubra) ha anch’essa uno sviluppo lento. È apprezzabile perché cresce facilmente nei suoli poveri e sassosi. Molte sottospecie vengono utilizzate: F. rubra tricophylla, che è resistente al calpestio e che resta verde anche in inverno; F. rubra rubra, che è rustica ma con un aspetto non particolarmente gradevole; F. rubra commutata, utilizzata per i prati ornamentali grazie al suo splendido aspetto.
  4. Poa (Poa). È abbastanza piacevole, verde tutto l’anno, ma sfortunatamente piuttosto sensibile alle malattie. Due le specie comunemente utilizzate. La poa comune (P. trivialis) si adatta bene ai terreni umidi. La poa dei prati (P. pratensis) presenta foglie fini che la rendono utile all’interno di miscugli di sementi destinate a prati ornamentali pregiati.
  5. Gramigna (Cynodon dactylon). È più considerata come un’erba infestante che come una pianta da prato. Ma la sua resistenza all’aridità e la sua capacità di svilupparsi nei terreni più poveri la rendono importante per stabilizzare le scarpate, grazie alle radici stolonifere che trattengono il terreno. È indicata per la realizzazione di prati nei climi meridionali. Nel Nord Italia, in inverno si secca e assume un aspetto poco piacevole, ma in primavera si colora di un bel verde chiaro.
  6. Fleum (Phleum). Il fleum nodoso (P. nodosum), dalle foglie fini e resistenti al freddo, è raccomandato per i giardini in montagna. Il fleum dei prati (P. pratense) ha una crescita lenta e si sviluppa bene nelle zone con terreno in prevalenza umido.

Per un prato in ombra

E se il prato è all’ombra? Quando leggete sulla confezione ‘Prato per terreni ombreggiati’, non fatevi illusioni su un fatto: se l’ombra è totale, il tappeto erboso non crescerà comunque, ed è meglio pensare a sostituirlo con piante tappezzanti (Hosta, pervinca, edera) oppure con una bella pavimentazione. I miscugli di sementi per terreni ombreggiati hanno una discreta efficacia solo nelle aree dove il soleggiamento è di poche ore o è concentrato nelle ore mattutine, oppure è filtrato dalla chioma di alberi alti e radi che lasciano comunque passare in parte i raggi solari. Tra le specie che tollerano meglio l’ombra parziale o temporanea ci sono il loietto inglese, alcuni tipi di festuca, in particolare la tricofilla, e le Poa trivialis e P. nemoralis.

Semina del prato: quali sementi scegliere - Ultima modifica: 2020-08-26T07:45:00+02:00 da Redazione Passione In Verde