Tutti sanno che le foreste sono essenziali per contrastare l’inquinamento del nostro Pianeta: si tratta di una conoscenza condivisa, ovvia, quasi banale. Oggi, però, siamo in grado di quantificare in modo esatto la loro importanza, poiché la soluzione più efficace contro i cambiamenti climatici potrebbe arrivare proprio dalla riforestazione, ovvero l’impianto di vegetazione boschiva in zone che ne sono rimaste prive.
Da tempo scienziati di tutto il mondo si concentrano su di essa, grazie al fatto che gli alberi sono sottrattori naturali di anidride carbonica, considerata il principale gas serra nell’atmosfera terrestre. Attualmente, sulla Terra ci sono 5,5 miliardi di ettari di boschi; secondo il recente rapporto del Gruppo Intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), per ridurre di 1,5 gradi il riscaldamento globale entro il 2050 sarebbe necessario avere un miliardo di ettari in più di foreste, e allo stesso tempo ridurre drasticamente le emissioni da energia, trasporti e altre fonti.
Aree libere per la riforestazione
I ricercatori, oggi, hanno cercato di capire come e dove questi nuovi alberi potrebbero essere collocati e quanto carbonio potrebbero assorbire tramite un nuovo studio sulla fattibilità della riforestazione in varie zone del Pianeta e sulle ricadute globali in termini climatici.
Il gruppo di ricerca ha analizzato quasi 80.000 misurazioni fotografiche satellitari di coperture arboree in tutto il mondo e le ha combinate con enormi banche dati globali sulle condizioni del suolo e del clima, valutando un ettaro alla volta. L'esercizio ha generato una stima dettagliata di quanti alberi la Terra potrebbe sostenere naturalmente, e una mappa di dove le foreste crescono ora e dove potrebbero crescere, al di fuori di aree come deserti e savane che possono sostenere pochissimi alberi o nessuno.
Il risultato ottenuto è stato che sul nostro Pianeta sono disponibili 900 milioni di ettari di terreno dove si potrebbero far crescere nuove foreste e una volta raggiunta la maturità, dopo alcuni decenni, queste foreste potrebbero immagazzinare 205 miliardi di tonnellate di carbonio, circa due terzi di quello che è stato immesso nell’atmosfera dall’Ottocento. Dopo 40 o 100 anni, naturalmente, il tasso di crescita della cattura si appiattirebbe, via via che la crescita delle foreste si livellerà, ma i ricercatori sostengono che i 205 miliardi di tonnellate si manterrebbero via via che vecchi alberi moriranno e ne cresceranno di nuovi.
Pro e contro della riforestazione
Secondo una stima dei ricercatori coinvolti, piantare alberi su 0,9 miliardi di ettari potrebbe costare al mondo 300 miliardi di dollari, tuttavia non sono state studiate altre tecniche di cattura del carbonio, come la fertilizzazione oceanica (far crescere alghe per assorbire il carbonio) o la cattura diretta dall'aria (con macchine che estraggono CO2 dall'atmosfera), in quanto si pensa che sarebbero molto più costose che far crescere gli alberi.
E le nuove foreste forniscono un altro grande vantaggio: ripristinano la biodiversità, che è cruciale, perché molte specie vegetali e animali stanno scomparendo. Si tratta comunque di un processo da gestire con attenzione, poiché in alcune situazioni potrebbero aumentare gli incendi e i danni alle colture causati dalla fauna selvatica, e potrebbe diminuire la disponibilità d’acqua.
Dove fare la riforestazione
Più della metà dei miliardi di ettari che andrebbero dedicati a questi interventi di restauro delle foreste si trovano in sole sei nazioni: la Russia è il paese con maggiore terra potenzialmente utilizzabile (151 milioni di ettari), seguita da Usa (103 milioni), Canada (78 milioni), Australia (58 milioni), Brasile (50 milioni) e Cina (40 milioni).
Sottrarre tutto quel carbonio dall'atmosfera, però, potrebbe richiedere più tempo del previsto. Le foreste potrebbero impiegare più di 70 o 100 anni per raggiungere la piena maturità. Tuttavia, è urgente agire subito in quanto il clima sta cambiando e ogni anno si riduce l’area del pianeta che può sopportare nuove foreste.
Anche se il riscaldamento globale del pianeta venisse mantenuto entro i 1,5 gradi come auspicato dall’Accordo di Parigi, l’area disponibile per il rispristino della copertura forestale potrebbe ridursi di un quinto entro il 2050. Agire subito vuol dire non solo cominciare il prima possibile gli interventi di riforestazione, ma anche proteggere le foreste esistenti e proseguire con l’eliminazione dei carburanti fossili.
A tal scopo all’inizio del 2019, 48 Paesi hanno firmato la Bonn Challenge, un accordo mondiale con l’obiettivo di ripristinare 350 milioni di ettari di foreste entro il 2030. Tuttavia, il 43% di questi Paesi si sarebbe impegnato a ripristinare meno della metà dell’area che può sostenere nuove foreste, mentre il 10% a ripristinare un territorio considerevolmente maggiore di quanto possibile.
Cosa può fare il privato cittadino
In ogni caso non si deve aspettare l’azione dei governi, i singoli possono e devono mettersi in gioco in prima persona e fare la differenza: infatti ciascuno può piantare e coltivare alberi, può finanziarie progetti di restauro delle foreste o anche solo investire il proprio denaro responsabilmente in imprese che si impegnano contro il cambiamento climatico.
A tal scopo il Crowther Lab dell’Eth di Zurigo che si è occupato di tale studio ha messo a disposizione sul proprio sito una mappa che permette ai visitatori di guardare ogni punto sul Pianeta, identificare le aree utili per piantare nuovi alberi e capire quali siano le specie originarie del luogo. Inoltre, il sito offre anche una lista di organizzazioni che si occupano di restauro delle foreste da conoscere e finanziare. Vi sono infatti in corso diversi progetti indipendenti di ripristino delle foreste in tutto il mondo, sia guidati da grandi organizzazioni sia lanciati da singoli.
Felix Finkbeiner, un giovane tedesco, un paio di anni fa si è guadagnato le copertine di tutti i giornali con la sua iniziativa “Plant for the planet” (a confermare che i giovani sono in prima linea su questo fronte). Secondo il contatore presente sul sito del progetto, a oggi grazie al programma di Felix sono stati piantati 1000 miliardi di alberi.
(Turingarden, www.turingarden.it)