Fra le tante rose selvatiche, la più comune è la Rosa canina, inconfondibile grazie ai suoi rami ricurvi difesi da grosse spine pronte a impigliarsi negli indumenti appena le si sfiora, anche coltivandola in giardino.
I suoi frutti (che botanicamente si chiamano “cinorrodi”, non bacche!), invece, ci possono difendere dalle malattie da raffreddamento, rinforzando tutto l’organismo, mentre i petali hanno proprietà meno eclatanti.
Le proprietà curative della rosa canina
I petali dei fiori di rosa canina contengono un olio essenziale (formato da geraniolo, nerolo e citronellolo), tannini, flavonoidi e antociani (i pigmenti coloranti). Sono aromatizzanti, hanno un blando effetto lassativo nei bambini, sono rinfrescanti, combattono l'arteriosclerosi e cicatrizzano le piccole ferite.
I frutti sono ricchissimi di vitamina C (400 mg di vitamina per 100 g di frutti), che è cinque volte maggiore del limone, oltre che di vitamina A, B e K; contengono anche carotenoidi, acidi organici, zuccheri, tannini e una sostanza antibiotica. L’azione è molto energica: sono innanzitutto antiscorbutici, ma anche astringenti, depurativi, antinfiammatori, diuretici, sedativi, tonici e, ovviamente, vitaminizzanti e antinfettivi.
Com'è fatta la rosa canina
La più comune tra le rose spontanee è un arbusto alto fino a 2 m, con fusti legnosi ben difesi da spine; le foglie sono composte di 5-7 foglioline ovate e dentate; i fiori sono formati da 5 petali rosa o biancastri e appaiono tra maggio e luglio; il frutto (cinorrodo) ricorda una minuscola pera rossa.
La coltivazione
Dotata di un ceppo estremamente robusto, viene ampiamente usata come portainnesto, ma può essere a sua volta coltivata perché è molto decorativa: le talee attecchiscono facilmente, basta tagliarle in autunno e invasarle per un terzo nella torba, avendo cura di bagnare di tanto in tanto; si piantano in primavera, in qualunque terreno e posizione.
Rosa canina, raccoglierla e conservarla
È reperibile nei boschi di querce, faggi, abeti e pini, nei cespuglieti e nelle siepi di tutt’Italia fino ai 1500 m.
I petali vanno raccolti con l'asciutto e prima che i fiori siano del tutto sbocciati; si essiccano lentamente all'aria e si conservano in vasi di vetro ben chiusi o in sacchetti di carta pesante.
I frutti si raccolgono in ottobre-novembre, quando diventano rossi e appena morbidi, comunque prima delle gelate. Si tagliano i piccioli con le cesoie, proteggendosi con un paio di robusti guanti. I frutti si conservano essiccandoli nel forno tiepido (50° per 3 ore) e riponendoli in sacchetti di tela o carta.
Le tisane con i fiori di rosa canina
- Per dare una sferzata all’organismo: polverizzate nel mixer 100 g di petali secchi e, in primavera, prendetene un cucchiaino da tè 2-3 volte al giorno miscelato con miele d’acacia.
- Per depurare e rinfrescare il corpo: lasciate in infusione per 15 minuti 5 g di petali secchi in una tazza d'acqua bollente, dolcificate con miele di tarassaco, bevete 2-3 tazze al giorno.
- Contro le afte e le infiammazioni delle gengive: bollite 10 g di petali secchi in 1 l d'acqua per 10 minuti, lasciate intiepidire, filtrate e fate degli sciacqui 4 volte al giorno.
- Contro la stanchezza oculare: applicate compresse imbevute di un infuso tiepido filtrato, preparato con 30 g di petali secchi lasciati per 20 minuti in mezzo litro d'acqua bollente.
- Contro le scottature solari: in un vaso a chiusura ermetica mettete 30 g di petali freschi, versatevi sopra mezzo litro di aceto di vino bianco bollente e lasciate al sole per 15 giorni, filtrate e conservate in una bottiglia ben chiusa; fate impacchi all’occorrenza.
Le tisane con i frutti di rosa canina
- Contro l’influenza per adulti e bambini: infondete per 30 minuti in 1 l d'acqua bollente 50 g di frutti secchi, privati di semi e peli e ben pestati; filtrate schiacciando bene i frutti per privarli del liquido; addolcite con miele; bevete 2-3 tazze al giorno, fuori dai pasti.
- Contro l’influenza per gli adulti: macerate per 20 giorni in 1 l di marsala 100 g di frutti secchi, privati di semi e peli e ben pestati; bevete 2-3 bicchierini al giorno lontano dai pasti.
- Come diuretico: bollite 40 frutti secchi (trattati come sopra) per 3 minuti in 1 l d’acqua, filtrate, bevete 3 tazze al giorno.
- Contro l’ansia: tagliate a pezzi 30 g di frutti freschi o 15 g di frutti secchi (trattati come sopra), lasciate macerare a freddo per un’ora in 1 l di acqua, bollite per 3 minuti, fate raffreddare, filtrate, bevete 3-4 tazze al giorno.
I cosmetici con la rosa canina
- Tonico astringente per la pelle: infondete per 10 minuti 10 g di petali in una tazza d'acqua bollente, filtrate, aggiungete il succo di mezzo limone e conservate al fresco al riparo dalla luce; usatelo mattino e sera sulla pelle pulita.
- Contro le rughe: macerate per una settimana 10 g di petali in una tazza di olio di mandorle dolci, filtrate e massaggiate delicatamente il contorno degli occhi tutte le sere prima di coricarvi.
- Sali da bagno rilassanti e profumati: in un barattolo alternate strati di sale grosso a strati di petali, pressate, chiudete ermeticamente e lasciate riposare almeno un mese.
- Maschera schiarente e levigante: togliete peli e semi a 100 g di frutti freschi, frullateli con un cucchiaio d'acqua di rose, e tenete la poltiglia sul viso per almeno 15 minuti; da ripetere una volta a settimana; conservate in frigorifero.
Storie e leggende sulla rosa canina
• Numerosi reperti fossili datano la presenza della rosa a 40 milioni di anni fa, un tempo ben superiore a quello della comparsa dell’uomo (2 milioni di anni fa).
• I Persiani erano convinti che i frutti guarissero i “mali delle donne” e che i fiori, mescolati al succo zuccherino delle canne, risvegliassero i morti. Secondo Omero, i Troiani usavano i petali per guarire le malattie degli occhi, mentre i Romani curavano le infiammazioni della bocca.
• Fin dal tempo di Enrico VII (1457-1509) è il simbolo dei Tudor e quindi della monarchia britannica e dell’Inghilterra.
• L’essenza di rosa un tempo si estraeva dai petali di rosa canina, mentre ora si ricava esclusivamente dalla rosa damascena (la più ricca), coltivata in Bulgaria: per ottenere solo 1 kg di essenza servono 3-4 tonnellate di petali freschi! L’olio essenziale, antinfiammatorio e battericida, è presente nei colliri, in profumeria e in cosmesi.