Simbolo universale di primavera, da più di duemila anni le rondini sono nel nostro cuore, nella nostra vita e nella nostra cultura. Ogni primavera è differente dalla precedente ma c'è una certezza che le eguaglia tutte, l'arrivo delle rondini, il cielo si riempie di questi meravigliosi uccelli dalla sagoma inconfondibile con la loro coda profondamente biforcuta e un volo fatto di splendidi cerchi.
Le possiamo osservare in volo, sui tetti delle nostre case oppure all'opera mentre costruiscono spettacolari nidi dalla forma a coppa caratteristici di questa specie e facilmente riconoscibili, vere e proprie opere architettoniche tanto che il termine "a nido di rondine" viene utilizzato nel gergo comune in meccanica e in medicina per identificare un elemento tondo e svasato.
Doppio strato nel nido
Da un punto di vista "tecnologico" la rondine costruisce il nido dandogli una forma tronco-conica tagliata a metà, con un adeguato spessore di fango e di rametti sottili secchi.
Il maschio e la femmina contribuiscono entrambi alla costruzione del nido, che si può dividere in due parti: lo strato esterno e quello interno. Il primo viene creato mescolando con il fango numerosi materiali di origine vegetale, per lo più formato da rametti, scelti accuratamente tra quelli secchi e mai verdi, che danno struttura ed elasticità al nido: facendo un paragone, un po' come i ferri delle nostre costruzioni edili che rendono gli edifici stabili, solidi ma al tempo stesso flessibili, un impasto di fango e saliva viene aggiunto alla parte strutturale e ha lo stesso effetto del nostro cemento, sigilla completamente la struttura esterna rendendo il nido solido e ben ancorato ma non solo, lo rende anche estremamente resistente alle intemperie e impermeabile all'acqua e all'umidità.
Proprio come in un edificio costruito dall'uomo, non può mancare nel nido delle rondini uno strato interno coibentato, soffice e accogliente per le uova, che le tenga protette e al caldo, uno strato che mantenga e non disperda la temperatura adatta alla sopravvivenza delle uova. Una volta terminato l'esterno, le rondini si dedicano alla coibentazione della parte interna del nido che viene arricchito con piume e in alcuni casi anche pelo di animale, creando un vero e proprio strato coibentato in grado di accogliere le uova e tenere al caldo i piccoli una volta schiuse.
Dov'è appeso il nido delle rondini
La posizione del nido non è mai a caso: solitamente viene prediletto un angolo di un edificio, in prossimità del sottotetto, due pareti in angolo permettono un ancoraggio migliore del nido e la possibilità di costruirlo più corto rispetto a quelli costruiti su una sola parete dritta che, per garantire la massima tenuta, vengono costruiti con una V più lunga, per avere così una maggiore superficie di ancoraggio al muro.
In passato, prima che l'uomo costruisse le città, le rondini costruivano i loro nidi in natura, sulle pareti delle grotte, all'ingresso delle caverne, sulle rocce delle scogliere, sotto i rami grandi degli alberi. Oggi le rondini nidificano quasi esclusivamente in ambienti costruiti dall'uomo: si sono adattate a vivere in ambienti urbani e rurali. I nidi sono così ben strutturati e resistenti che a ogni migrazione la stessa famiglia torna allo stesso nido per anni e anni, dando solo piccole ritocchi ogni volta senza doverlo ricostruire completamente ogni primavera. Se trovate un nido di rondine non toccatelo, in primavera tornerà a essere abitato da questo piccolo e straordinario architetto del cielo.