Potare gli alberi, come e quando farlo – Parte 3

Potare gli alberi è un’operazione che richiede intuito, conoscenza ed esperienza. Scoprite come trattare i casi più difficili e particolari

Potare gli alberi non è un lavoro di routine, anzi. Nei post precedenti abbiamo visto quali sono i consigli generali per potare un albero. Ma nella pratica spesso si verificano casi particolari nei quali i consigli fin qui forniti possono venire in tutto o in parte disattesi. Inoltre non è possibile potare, da soli e senza esperienza professionale, alberi di altezze superiori ai 3-4 m d’altezza, costringendo a rivolgersi a professionisti o a tree-climber.

Potatura alberi: i casi particolari

Alberi troppo vicini a manufatti o ad altre piante che vanno tagliati drasticamente da una parte sola (quella che va a collidere) e più morbidamente dall’altra parte. Attenzione, perché l’esemplare risulterà non solo brutto dal punto di vista estetico, ma anche squilibrato e in presenza di eventi eccezionali (debolezza delle radici, vento molto forte, neve ecc.) potrebbe anche cadere. Valutate l’ipotesi di eliminarlo direttamente e sostituirlo con qualcosa di più contenuto.

Alberi che ombreggiano le finestre impedendo il passaggio della luce, magari anche in inverno se si tratta di conifere. La tentazione di “accorciarli” tagliando proprio la punta è fortissima, quanto sbagliatissima. Nelle conifere, incapaci di produrre un’altra punta, la capitozzatura produce poveri mostri che conservano una specie di triste “tutù” verde alla base che nulla ha a che vedere con la maestosità originaria di un abete rosso o di un cedro. Anche in questo caso è meglio estirpare l’albero sostituendolo con un’altra specie meno ingombrante.

Solo poche latifoglie sopportano la capitozzatura: i salici, i gelsi, i tigli e gli aceri. Ma bisogna sapere che, essendo un’operazione contro natura, l’albero non gradisce e tende a produrre un sovraffollamento di rametti deboli e in competizione tra loro, snaturando completamente la sua forma. Se poi la pianta non è in buona salute o non viene poi accudita correttamente (vedi la manutenzione post-taglio indicata in un post precedente, e poi irrigazioni e concimazioni durante la primavera successiva, e sfoltimento estivo dei rametti), potrebbe facilmente ammalarsi e deperire. In sostanza, per chi non l'avesse ancora capito, la capitozzatura è un tipo di taglio SBAGLIATO.

Taglio di un ramo rotto, secco o malato. L’intervento andrà compiuto subito, appena si nota l’accaduto, indipendentemente dalla stagione. Naturalmente si dovrà tagliare a monte, nel primo caso di almeno 3-4 cm e comunque in modo che la superficie rimanga pari, senza sfilacciature di rottura; nel secondo caso di almeno 10 e fino a 50 cm (se la malattia è il colpo di fuoco batterico) all’interno del tessuto perfettamente sano. Se però la malattia è la carie del legno (data dalla comparsa di funghi a mensola oppure da rosure e cavità), che in genere colpisce il tronco più che i rami, conviene abbandonare il fai-da-te e rivolgersi a personale specializzato, a causa dell’invasività e difficoltà dell’operazione.

Affidarsi a professionisti e tree-climber

In alcuni casi è bene affidarsi a professionisti della potatura, reperibili presso il proprio garden center di fiducia, attraverso le riviste specializzate o il passaparola (per evitare gli inesperti improvvisati). I potatori specializzati, infatti, oltre a sapere dove e come tagliare, dispongono delle migliori attrezzature, sia come mezzi da taglio sia come scale, cestelli elevatori ecc., e sono rapidi e precisi nell’esecuzione.

Per es., quando vanno potati alberi d’alto fusto o conifere, con altezza superiore a 3-4 m, o collocati su strade di passaggio dove le operazioni potrebbero causare pericoli ai passanti e al traffico. Sono necessari cestelli sollevati da bracci meccanici, motoseghe e dispositivi di sicurezza attivi (per l’operatore) e passivi (per la cittadinanza).

Per esemplari monumentali, di altezza superiore a 20 m o di particolare pregio naturalistico o storico, servono i tree-climber, letteralmente “scalatori di alberi”, cioè professionisti che salgono sugli alberi grazie a corde e verricelli per potarli anche nelle zone e altezze più inaccessibili.

Il professionista è d’obbligo anche quando gli alberi presentano problemi, tipo un’inclinazione anomala ed eccessiva che richiede cautele particolari e tagli di riequilibrio della pianta, oppure cavità nel tronco o funghi a mensola che obbligano a tagli di risanamento.

La ditta specializzata si incarica anche della rimozione e smaltimento dei materiali di risulta e della pulizia del luogo (importante soprattutto se i legnetti cadono su strade pubbliche).  Questi generi di potature non sono economici, ma nemmeno frequenti: di solito si eseguono ogni 7-10 anni, se sono ben fatte.

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