Quando una pianta si ammala o viene attaccata da insetti parassiti, molti giardinieri si trovano di fronte a un dilemma: trattare con un prodotto o aspettare che il vegetale reagisca e guarisca da solo? In alcuni casi però tale domanda non deve sussistere in quanto per legge dovete trattare. Vige come obbligo di legge di intervenire sulla pianta colpita o di estirpare il soggetto malato.
L'obbligo è esteso a tutti, agricoltori, giardinieri, ma anche a privati cittadini proprietari di un giardino privato o condominiale. Al di là della multa, qui dovrebbe sorgere spontaneo il desiderio di intervenire al fine di salvaguardare l'ambiente, evitando che l'avversità possa diffondendersi incontrollata danneggiando altre piante.
Provvede nella lotta e contenimento di questi patogeni e parassiti l'Eppo (Organizzazione europea per la protezione delle piante, www.eppo.int). Si tratta di una struttura intergovernativa responsabile della cooperazione europea nel settore fitosanitario.
I parassiti animali delle piante sottoposti a lotta obbligatoria sono:
1) PUNTERUOLO ROSSO DELLE PALME (Rhynchophorus ferrugineus)
Data l'invasività è sottoposto a un decreto di lotta obbligatoria fin dal 2007 (oggi vige il D.M. 7/2/2011, GU n. 36 del 17/2/2011), soprattutto perché non è ancora stata individuata una strategia risolutiva di lotta. La lotta chimica più efficace consiste nell'endoterapia, effettuata da personale specializzato. La lotta biologica prevede la cattura massale dell'insetto maschio con trappole a esche alimentari o attraverso l'impiego di un nematode entomaparassita, Steinernema carpocapsae.
2) PROCESSIONARIA DEL PINO (Traumatocampa = Thaumetopoea pityocampa)
Danneggia i pini (P. sylvestris, P. nigra, P. mugo) e i cedri; è una piccola larva molto vorace e dotata di peli molto urticanti. Quando si sveglia, ai primi tepori primaverili, la larva esce dal nido sericeo a forma di botticella cominciando a divorare gli aghi. Terminato il cibo essa scende dalla pianta natia, migrando alla ricerca di un altro pino da ripulire, dove le larve ricostituiscono il nido, fino a fine luglio; poi si interrano per trasformarsi in farfalle adulte. Ai sensi del D.M. 30-10-2007, GU n. 40 del 16/2/2008, la lotta alla processionaria è obbligatoria, sia per il danno arrecato alle piante, sia per la pericolosità nei confronti dell'uomo e degli animali per via dei peli che ricoprono i bruchi. In inverno vanno segnalati alle autorità competenti eventuali nidi sericei sulla pianta. Inoltre sono disponibili trappole a feromone per catturare i maschi adulti; dalla fine di agosto alla fine di settembre è possibile irrorare la chioma con Bacillus thuringiensis var. Kurstaki attivo sulle larve.
3) CINIPIDE O VESPA CINESE DEL CASTAGNO (Dryocosmus kuriphilus)
Il decreto di lotta obbligatoria (D.M. 30/10/2007, G.U. n. 42 del 19/2/2008) è dovuto al fatto che non esistono mezzi di lotta efficaci, e comunque non è possibile trattare ettari di castagneti in zone impervie con prodotti chimici incompatibili con il contesto naturale. In giardino, sulle piante giovani di dimensioni contenute si può intervenire asportando le galle dalla metà di maggio alla metà di giugno. Ha dato buoni risultati un parassitoide chiamato Torymus sinensis, attivo nella distruzione delle forme larvali.
4) TARLO ASIATICO (Anoplophora chinensis e A. glabripennis)
Sono stati emessi dei Decreti di lotta obbligatoria (l'ultimo è quello del 12/10/2012, GU n. 21 del 25/1/2013) che impongono l'abbattimento immediato dell'esemplare colpito. L'eccezione è rappresentata dagli alberi importanti, per i quali si effettua una indagine per verificare la stabilità, e solo se fortemente compromesso si procede con l'abbattimento. In Lombardia vige inoltre il divieto díimpianto delle specie più appetite dal coleottero. Purtroppo sono pochi i segnali visibili: bisogna osservare attentamente tra giugno e agosto i germogli e soprattutto i colletti di alberi e arbusti per individuare rosure superficiali, che indicano la presenza di adulti.
5) COCCINIGLIA VAMPIRO (Matsucoccus feytaudi)
Data la pericolosità dell'insetto, la lotta è obbligatoria come prevede il D.M. 22/11/1996, GU n. 285 del 5/12/1996, che impone per gli alberi colpiti l'abbattimento, la scortecciatura e la bruciatura dei residui. La prevenzione consiste nel mantenere in ottimo stato gli alberi, eliminando quelli già indeboliti o stentati. Hanno efficacia preventiva le trappole a colla cosparse di feromoni, che invischiano i maschi. E c'è anche un'altra cocciniglia oggetto di lotta obbligatoria (solo in Campania; D.M. 27/3/1996, GU n. 81 del 5/4/1996): Marchalina hellenica, la cocciniglia greca arrivata nel 1984 e localizzata sull'isola d'Ischia, dove attacca prevalentemente il pino domestico (P. pinea). Indebolisce le piante colpite e, soprattutto, imbratta di melata e di cera tutto ciò che sta al di sotto. Va combattuta con potature, oli minerali estivi e lavaggi con getti d'acqua ad alta pressione.
6) COCCINIGLIA DI S. JOSE' (Comstockaspis = Quadraspidiotus perniciosa)
Per la lotta nei suoi confronti è stato redatto un primo decreto di lotta obbligatoria risalente addirittura al 1940 e l'ultimo al 17/4/1998 (GU n. 125 del 2/6/1998). Appare di colore grigio piombo, protetta dallo scudetto, si attacca a tronchi, rami, foglie e frutti (dove appaiono minuscoli puntini rossi). Causa la caduta anticipata delle foglie e rende non commercializzabili i frutti. Compie 3 generazioni l'anno, si interviene contro le neanidi (prive di scudetto) con insetticidi, e poi con olio bianco o polisolfuro di calcio in inverno. Sarebbe preferibile spazzolare tronchi e rami per esporre anche gli adulti all'irrorazione.
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