Che cosa occorre per coltivare d’inverno gli ortaggi? Naturalmente, una serra nell'orto! La serra vera e propria è una struttura fissa a “casetta”, con montanti di metallo e pareti di vetro. In ambito hobbistico, più che alla coltivazione, è destinata alla conservazione delle piante che non possono rimanere all’aperto d’inverno. Il classico tunnel da orto, invece, viene montato e smontato all’occorrenza e, in pratica, è formato da un telo di plastica trasparente appoggiato su archi di plastica o metallo.
Il tunnel, nell’orto, ha tre funzioni:
- allungare il periodo di produzione di verdure estivo-autunnali (zucchino, pomodoro, peperone, melanzana, legumi, insalate ecc.);
- portare a maturazione verdure seminate apposta per essere coltivate sotto serra (spinaci, insalate ecc.);
- anticipare alcune coltivazioni primaverili-estive, sia producendo in anticipo verdura da portare in tavola, sia allestendo semenzai per ottenere pianticelle da trapiantare.
Si possono scegliere strutture basse (altezza al colmo fino a 100-120 cm), cui si accede sollevando il telo da un lato, oppure alte (oltre i 150-160 cm), nella quale si entra da un’estremità. La serra alta, a parità di lunghezza, copre una superficie maggiore e consente di entrarvi per i lavori o la raccolta; la serra bassa protegge aiuole più limitate, e vi si accede sollevando il telo da un lato.
Per costruire una serra si acquistano gli archi di plastica (o si fanno usando del tondino da muratore) e il telo di copertura (di EVA, etilen-vinil-acetato, oppure di polietilene termico antigoccia). Si piazzano gli archi, li si collega con un tirante longitudinale di ancoraggio fissato a picchetti alle due estremità, si piazza il telo rincalzandogli sopra della terra sui lati lunghi, quindi lo si consolida facendo correre una corda elastica a zig-zag (fissata a terra con dei picchetti), per evitare che si sollevi in caso di vento.
Dalla semina al raccolto
In sintesi, elenchiamo quali sono le semine e i trapianti praticabili in serra fredda: i raccolti sono invece in relazione anche a precedenti colture, già avviate in pieno campo e poi riparate col tunnel. L’area di riferimento è la Pianura Padana: di conseguenza la “stagione del tunnel” sarà più breve man mano che ci si sposterà a Sud.
- Ottobre: si seminano lattuga e radicchio da taglio, rucola, ravanelli, spinaci e valerianella, a partire da metà-fine mese.
- Novembre: si seminano lattuga e radicchio da taglio, rucola, ravanelli e valerianella.
- Dicembre: si seminano lattuga e radicchio da taglio, rucola, ravanelli (a meno che si verifichino periodi di gelo intenso).
- Gennaio: si seminano lattuga e radicchio da taglio, rucola, ravanelli, valerianella (escludendo i periodi di freddo più intenso).
- Febbraio: si seminano rucola, basilico, melanzana, peperone, sedano, pomodoro, lattuga a cappuccio primaverile (nella seconda metà del mese). Si trapianta la lattuga a cappuccio (nella prima quindicina).
- Marzo: si seminano basilico, melanzana, peperone, sedano, pomodoro (per tutto il mese), cavolo verza estivo, fagiolo e fagiolino nani (dalla metà del mese fino ai primi di aprile), anguria, cetriolo, melone, zucca e zucchino (in vasetto, dalla metà del mese fino ai primi di aprile), sedano. Si trapiantano melanzana, peperone e pomodoro (da metà mese, se c’è già lo spazio per l’impianto definitivo), anguria, cetriolo, melone e zucchino (dalla fine di marzo ai primi di aprile, se c’è già lo spazio per l’impianto definitivo).
Ortaggio per ortaggio
Tracciato il quadro generale, esaminiamo ora le caratteristiche della coltivazione di ciascun ortaggio invernale. Di ciascuno indichiamo anche la durata della coltura, vale a dire il periodo che intercorre tra la semina e la fine del raccolto: è un valore indicativo, in quanto ci sono specie (il radicchio da taglio, per esempio), il cui periodo di raccolta può essere prolungato se i tagli sono opportunamente ravvicinati.
Per avere delle raccolte costanti, perciò, occorrerà decidere a priori quale superficie dell’orto proteggere con il tunnel, e su di essa seminare scalarmente già d’estate. Allo stesso modo, si potrà prevedere una porzione su cui trapiantare gli “anticipi”: qualche pianta per ciascuna specie (quelle indicate per il mese di marzo), che fruttificheranno prima di quelle trapiantate in pieno campo.
- Anguria, cetriolo e melone: si seminano in vasetto (1-2 semi), per avere piante da trapiantare. Durata della coltura: anguria 90-120 giorni, cetriolo 70-110 giorni, melone 80-110 giorni.
- Basilico: si presta alla coltivazione in vaso. Durata della coltura 60-120 giorni.
- Lattuga e radicchio da taglio: a ottobre possono ancora essere seminati all’aperto, prevedendo di sistemare la protezione in seguito. Durata della coltura 60-80 giorni.
- Lattuga a cappuccio: viene seminata in vista del trapianto all’aperto. Durata della coltura 70-100 giorni.
- Melanzana, peperone e pomodoro: si seminano in contenitore o in piena terra, in vista di successivi trapianti (meglio se con pane di terra). Durata della coltura: melanzana 150-240 giorni, peperone 170-240 giorni, pomodoro 80-130.
- Ravanello: diradare le file per consentire una crescita ottimale. Durata della coltura 25-40 giorni.
- Rucola: può essere coltivata sia in piena terra sia in vaso. Per evitare danni da freddo, può essere utile nelle settimane centrali dell’inverno proteggere piante o semenzai con un velo di tessuto-non tessuto, da rimuovere nelle ore centrali della giornata. Le foglie si raccolgono quando sono alte 8-10 cm, usando un coltello affilato o le forbici senza danneggiare il “cuore” centrale da cui la pianta rivegeta. Durata della coltura 40-70 giorni.
- Sedano: data la piccola dimensione dei semi, è consigliabile seminare in una cassettina e poi trapiantare in un contenitore, in vista della successiva posa a dimora con pane di terra. Durata della coltura 90-130 giorni.
- Spinacio: può essere seminato a spaglio. Durata della coltura 70-90 giorni.
- Valerianella: per facilitare la germinazione si può coprire l’aiuola con un velo di tessuto-nontessuto. Durata della coltura 70-90 giorni.
- Zucca e zucchino: semina in vasetto (1-2 semi), per avere le piante da trapiantare. Durata dellacoltura: 100-150 giorni per la zucca, 60-80 per lo zucchino.
6 mosse per gestire la serra
- Nelle ore più calde della giornata aprire la serra alle estremità, sia per evitare la formazione di condensa sia per impedire che la temperatura salga eccessivamente. Le aperture andranno opportunamente dosate come durata, evitando solo la parte centrale dell’inverno.
- In caso di nevicate, occorre impedire che sul tunnel si depositi una coltre che potrebbe schiantarlo: con una ramazza e... mano leggera si farà scivolare a terra la neve.
- In caso di gelo intenso e prolungato, si potrà disporre un’ulteriore protezione appoggiando direttamente sulle piante veli di “tessuto non tessuto”, reperibili nelle rivendite agricole o nei negozi di giardinaggio.
- Attenzione alle irrigazioni: ogni 10-15 giorni, con volumi d’acqua limitati e a temperatura ambiente, evitando i periodi più freddi.
- Sotto serra crescono anche... le erbacce! È perciò indispensabile diserbare manualmente oppure sarchiare (se lo spazio lo consente): seminare a file agevolerà il compito.
- Evitare di ripetere la coltura sulla stessa porzione di terra: le regole della rotazione valgono tutto l’anno!
Coltivare al Sud
Rispetto alla Pianura Padana, le regioni che si trovano più a sud possono prevedere un anticipo sulle pratiche colturali elencate, che sarà tanto più netto quanto più si scenderà lo “stivale”. Si possono considerare 25-30 giorni per la Calabria costiera, la Sicilia e la Sardegna, 20-30 giorni per la fascia adriatico-ionica dal Conero alla Puglia, 20-25 giorni per quella tirrenica dalla Liguria alla Calabria (escluse), 10-20 giorni per la Liguria. Allo stesso modo occorrerà valutare un posticipo di 10-20 giorni per la fascia prealpina e alpina.
In Meridione, perciò, le semine in pieno campo possono avvenire anche ad autunno inoltrato, e riprendere alla fine dell’inverno, limitando l’uso delle protezioni alla fascia centrale più fredda.
A ottobre, inoltre, bisogna “scarducciare” le carciofaie delle varietà più vigorose, tipo la “Catanese”: i polloni possono essere trapiantati, per avere nuove piante.