Lo conosciamo tutti come fiore reciso sia fresco sia essiccato (dura per anni mantenendo vividi i colori), ma il Limonium o statice o semprevivo o fiore di carta può essere molto di più, soprattutto in tempi di carenza idrica. Merita infatti un posto in giardino o anche su balconi e terrazzi perché è una pianta a basso fabbisogno idrico. In natura Limonium sinuatum e L. narbonense si trovano abbarbicati fra le rocce, sia in montagna sia in riva al mare, in luoghi dove l’umidità del substrato è inesistente. Dunque anche le specie coltivate si possono mantenere con rade (in vaso) o nulle (in giardino) irrigazioni anche durante le estati più torride e secche.
Com’è fatto il Limonium
Il genere Limonium appartiene alla famiglia delle Plumbaginacee e comprende due specie piuttosto note perché molto diffuse come piante spontanee in Italia: L. narbonense (= L. vulgare, “lavanda di mare”) è presente in tutte le regioni italiane affacciate sul mare, mentre L. sinuatum si trova nelle zone costiere intonse di Emilia-Romagna, Calabria, Sicilia, Sardegna. Si tratta in generale di piante erbacee perenni con foglie raccolte in rosette basali, da ellittiche a oblunghe, fino a 30 cm di lunghezza, da cui si ergono steli verdi, rigidi, lunghi anche 50 cm, portanti infiorescenze a corimbo di minuti fiori (meno di 1 cm) dalla consistenza cartacea, color porpora, viola più o meno carico o celesti, da maggio a settembre.
Si coltiva di solito L. latifolium, originario dell’Europa orientale, con foglie larghe anche fino a 18 cm, e fiori di colore blu fra maggio e luglio; con le varietà ‘Blue Cloud’ dai fiori azzurro lavanda chiaro, ‘Violetta’ di un bel color violetto, ‘Salt Lake’ viola-porpora carico, ‘Blue Lagoon’ blu profondo. È possibile trovare anche L. gmelinii dai fiori blu.
In fioreria invece si utilizzano varietà dai fiori blu, viola-porpora, rosa, bianchi o gialli che si possono trovare partendo dalle bustine di semi.
Come coltivarlo
Rustico e robusto, il Limonium sopporta da –20 a +45 °C, anche perché durante l’inverno in zone molto fredde la parte aerea scompare (si pacciama la base in ottobre e si tagliano i residui in gennaio), e tollera l’aerosol marino e l’acqua salata. Predilige un clima secco, anche in riva al mare: è la pianta perfetta per aiuole e giardini nelle case o seconde case di mare. Sulle Alpi si può anche coltivare in vaso, che va riparato in cantina da ottobre ad aprile. È ideale per aiuole e bordure e per la roccaglia, in compagnia di altre specie a bassa richiesta idrica come portulacca, lantana, gazania, elicriso, cineraria, salvie e timi.
La posizione ideale è in pieno sole tutto l’anno, preferibilmente fra le rocce (è perfetto per il giardino roccioso), ma può vivere anche in terra purché molto ben drenata, preferibilmente sciolta, anche arida, povera o sassosa. In vaso (di plastica, diametro min 20 cm per una pianta) serve un ottimo drenaggio sul fondo (2 cm di ghiaia grossa) e un terriccio per piante grasse; il rinvaso in una misura in più si effettua ogni primavera (marzo) per i primi 3-4 anni, poi ad anni alterni. Non mettete il sottovaso (se vi serve per annaffiare, svuotatelo dopo 15 minuti e toglietelo).
Se si parte da seme, si semina in marzo (Sud) o aprile (Nord) su una miscela di metà sabbia di fiume e metà terra per succulente, poi si trapiantano gli esemplari più robusti quando si sono formate le prime 5-6 foglie della rosetta. In giardino si pongono 5 piante/mq.
Le irrigazioni sono necessarie durante la germinazione e la crescita, poi si possono diradare notevolmente, anzi: i ristagni d’acqua sono il problema poiché questa pianta li teme particolarmente. Le innaffiature quindi devono essere rade e non abbondanti, concentrate soprattutto nei periodi di siccità in estate, e sostanzialmente per le piante che vivono in vaso, mentre quelle che dimorano in piena terra si annaffiano discretamente all’impianto e per circa un mese successivo, per poi diradarle notevolmente.
Non serve alcun concime, né in vaso né in giardino, ma se volete, potete distribuire qualche granulo di prodotto a lenta cessione per giardino, oppure annaffiare una volta al mese in vaso con un concime liquido per piante grasse.
Non ha particolari nemici, salvo, appunto, il ristagno idrico.
Fiori recisi del Limonium e loro significati
Da tutte le specie e varietà in commercio si ottengono le vaporose infiorescenze utili per mazzi freschi o composizioni secche dove, se essiccate correttamente, durano inalterate per anni. Per ottenere i fiori secchi, si recidono alla base i fusti quando i fiori non sono ancora completamente aperti, poi si appendono capovolti a mazzetti, in luogo arieggiato e buio, per almeno 3 settimane.
Nel linguaggio dei fiori allo statice viene attribuito il significato di ricordare per sempre un amore che dura nel tempo e di bellezza eterna. Viene perciò spesso utilizzato nelle composizioni floreali per matrimoni o altre ricorrenze speciali.