È bellissimo, con le sue spighe color lilla, ma se si trova bene diventa infestante, causando problemi allo specchio d’acqua: è il giacinto d’acqua (Eichornia crassipes), così chiamato perché i suoi fiori vistosi ricordano nella disposizione e nel colore quelli del normale giacinto da bulbo.
Si tratta di una pianta galleggiante che si acquista nei vivai specializzati all’interno di sacchetti pieni d’acqua. Arrivati a casa (possibilmente al mattino), immergete il sacchetto nell’acqua del laghetto, ancorandolo al bordo per circa un’ora, durante la quale le pianticelle si abituano alla nuova temperatura. Poi svuotatelo nell’acqua e attendete che le piantine si dispongano spontaneamente qua e là sulla superficie.
Nell’arco della stagione, durante la quale fiorirà ininterrottamente, può incominciare a propagarsi velocemente, grazie agli stoloni carnosi che emettono continuamente nuovi getti, soprattutto se l’acqua è ricca di sali minerali: state perciò attenti alla proliferazione che, se è eccessiva, indica un’acqua troppo ricca, sia per le altre piante sia per i pesci, a favore del giacinto d’acqua e delle alghe.
Se però la fioritura si interrompe anzitempo e le foglie ingialliscono, probabilmente il nutrimento manca: provvedete con un concime per piante acquatiche (reperibile nei vivai e garden center specializzati oppure online) da rilasciare nell’acqua alle dosi indicate in etichetta.
Se la stagione rimane mite, continuerà a sviluppare nuove piantine fiorite. Tuttavia, non appena le temperature notturne incominceranno a scendere sotto i 10 °C (fine settembre nell’Italia settentrionale o a fine ottobre nei climi mediterranei) la sua crescita si arresterà – da buona pianta tropicale – e, in breve tempo, le foglioline avvizziranno così come i fiori. Per prolungarne lo splendore, recuperate dal laghetto con il retino le piantine con le foglie carnose dotate di “salvagente”, ripulitele delle parti inutilizzabili e trasferitele in una tinozza da conservare in una cantina fresca (min 10 °C) e luminosa fino all’aprile successivo. È necessario concimarle, altrimenti possono morire “di fame”.
Anche durante la stagione tenete pronto il retino per togliere piante o parti di esse ingiallite, e per eliminare gli esemplari in eccesso: il giacinto d’acqua non deve mai superare la metà della quota piante complessiva presente nello specchio d’acqua.
Attenzione: non liberate MAI porzioni di giacinto d'acqua in laghetti, torrenti o stagni in natura, né svuotate la tinozza o l'acqua del laghetto che hanno contenuto l'Eichornia in acque naturali! Viene considerata una temibile infestante perché, se si trova bene, forma estesi tappeti che annullano la vegetazione lacustre naturale.