Alchechengi o chichingheri, per la salute delle vie urinarie

L’alchechengi, oltre che una pianta molto decorativa, è anche ricco di proprietà erboristiche. Ecco quali benefici apporta.

Dopo aver visto nella scheda sulla coltivazione e l’utilizzo come mantenere e impiegare in cucina l’alchechengi (Physalis peruviana e P. pubescens), in questa scheda vediamo quali proprietà fitoterapiche possiede Physalis alkekengi, cioè la specie spontanea, e come adoperarlo per tisane benefiche che aiutano a superare piccoli disturbi.

Raccolta e conservazione per l’erboristeria

Le foglie da impiegare in erboristeria vanno raccolte in estate, mentre in autunno si recidono i fusti e le ramificazioni con i palloncini rossi.

Per conservarli a scopo decorativo, vanno fatti lentamente essiccare all'ombra; se il procedimento si è svolto correttamente, possono durare anche per parecchi anni.

Per impiego erboristico, si stendono le piccole bacche in un unico strato sulla placca del forno, alla temperatura massima di 100 °C (lo sportello va lasciato semiaperto); le foglie si seccano lentamente all'ombra. Le bacche, una volta divenute grinzose, si conservano in vasi di vetro scuro ben chiusi, oppure si polverizzano e si ripongono in maniera analoga.

Proprietà fitoterapiche

È un toccasana per le affezioni delle vie urinarie, perché cura e previene la formazione di calcoli di ossalato di calcio, calma le infiammazioni e impedisce la ritenzione di urina, accentuando la diuresi. Inoltre favorisce l'eliminazione dell'acido urico, responsabile della gotta e dei reumatismi gottosi e, grazie al forte effetto diuretico, accelera il riassorbimento degli edemi localizzati e combatte la ritenzione idrica generalizzata.

La parte della pianta più efficace nella sua azione è la bacca (privata del calice), che contiene fisalina (un alcaloide), tannini, glucidi, acido citrico e malico, carotenoidi e vitamina C (in quantità doppia rispetto al limone).

Le foglie hanno proprietà depurative e febbrifughe.

Come usarlo in erboristeria

  • Ritenzione idrica: macerate per 10 giorni 30 g di fusti, foglie e bacche essiccati in un litro di vino bianco, filtrate e bevete un bicchierino ogni mattina a digiuno.
  • Gotta: bollite 40 g di bacche secche in un litro d'acqua per 5 minuti e lasciate in infusione per 10, bevete tre tazze al giorno.
  • Calcoli renali e biliari: bollite 50 g di bacche secche in un litro d'acqua per 5 minuti, lasciate in infusione per 10, bevete tre tazze al giorno per dieci giorni.

Come usarlo per la cosmesi

  • Maschera ammorbidente: frullate 7-8 bacche fresche e mature con 50 g di yogurt naturale intero e un cucchiaio di miele; applicate sulla pelle pulita e tenete per circa 20 minuti; sciacquate con acqua tiepida.

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