Vi chiederete: ma perché mai c'è bisogno di mettere etichette per piante? A che cosa serve? All'inizio dell'esperienza di giardinaggio è più facile ricordare ogni singolo elemento vegetale, i più precisi ne prendono nota anche sul proprio taccuino, cellulare o computer, ma con il tempo la collezione dell'appassionato inevitabilmente si amplia, gli anni avanzano, ed è così che, malgrado tutto l'amore e l'impegno profusi, a volte può capitare di fare confusione e di non rammentarne la collocazione o peggio ancora il nome.
Ecco qualche consiglio su come creare utili quanto belle etichette per piante.
Etichette per piante in stile shabby chic
Per il giardino dal sapore shabby chic sceglieremo etichette e cartellini che si rifanno ai modelli di antica fattura, banditi quindi plastica, acciaio e ogni altro moderno materiale. Difficile trovare pezzi originali d'epoca, i più erano realizzati in terracotta, ceramica, porcellana e ghisa, e sono andati perduti o distrutti, ma fortunatamente alcune ditte produttrici attingono ai disegni del passato.
La traccia lasciata dal tempo e dall'esposizione agli agenti atmosferici contribuirà a donare una bella patina anche alla più nuova delle etichette, un po’ di ruggine o qualche sbeccatura saranno poi il segno più apprezzabile per gli appassionati di questo stile.
Per accelerare il processo di invecchiamento sulle etichette in terracotta, pietra o cemento passiamo una generosa spennellata di yogurt (possibilmente naturale e scaduto) mischiato a del muschio tritato con un mixer e lasciato asciugare per un paio di giorni. L'etichetta così preparata andrà riposta in luogo umido e ombreggiato e vaporizzata ogni tanto con un po’ di acqua.
Per aiutare invece la formazione della ruggine sui metalli, utilizzare una miscela di 4 parti di aceto bianco, 1 parte di perossido di idrogeno (acqua ossigenata 3%) e 1/2 parte di sale. Immergere l'etichetta nella soluzione ed esporla all'aperto. Usare guanti e mascherina per proteggersi.
Etichette per piante in materiali riciclati
Con un po' di manualità, l'idea giusta e grande soddisfazione, possiamo creare con materiali di riciclo utili etichette per il giardino a costo zero, perseguendo al contempo un comportamento responsabile che contribuisce alla salvaguardia dell'ambiente.
Un modo molto semplice di fare etichette per le piante è di adoperare contenitori, bottiglie o vasetti vuoti di plastica come quelli dello yogurt. Occorre aprire il contenitore e posizionare una targhetta campione sulla plastica per segnare con una penna i contorni che servono da guida per il taglio. Oppure si può utilizzare un contenitore per alimenti in alluminio usa e getta.
Con un cutter tagliare delle strisce di uguale misura alte circa 1 centimetro e mezzo e lunghe 10 cm. A sostegno delle etichette in alluminio usare gli stecchini in legno per gli spiedini. Sulla sommità di ogni stecchino praticare una piccola incisione lunga quanto l’altezza dell’etichetta in alluminio. Basterà imprimere sull’etichetta preparata il nome della pianta con una penna a sfera, o altro oggetto appuntito avendo l’accortezza di porre un foglio di cartoncino sotto la lastra di alluminio. In ultimo occorre infilare nell'incisione dello stecchino il bordo esterno dell’etichetta arrotolandola per alcuni giri su di esso.
I giardinieri a corto di pazienza e più pigri, possono adoperare i bastoncini di legno recuperati dai gelati o meglio ancora le stecche mediche abbassalingua che sono un po' più larghe e permettono di appuntare maggiori informazioni, da acquistare a modici prezzi presso i negozi di sanitari o farsi regalare dal dottore di fiducia.
Probabilmente il modo più antico e semplice di segnare le piante dell'orto e del giardino, spesso utilizzato dai contadini, è quello di appendere la bustina vuota della semenza su un bastone infilato nel terreno alla base della pianta. La bustina di carta si esaurirà però nell'arco di una stagione.
Sempre di tradizione contadina possiamo infine scrivere con un pennarello su una bottiglia di vino vuota o su un vaso di terracotta, e capovolgerli sull'estremità di un bastone.
(Tratto da "Per non perderle di vista", di S. Chiarugi, Giardinaggio n. 4, 2013)