Crescione: l’aromatica che rinforza l’organismo

Il crescione è una piantina amante dell'acqua e contenente tantissimi sali minerali che tonificano e rinforzano l'organismo

Il crescione è una piccola ed esile piantina ricchissima di sali minerali, che rinvigoriscono tutto l’organismo.

Il medico greco Ippocrate lo prescriveva come tossifugo ed espettorante. A Roma Celso nel "De re medica" lo consigliava come diuretico. Greci e Latini ne scoprirono anche le proprietà fortificanti: gli atleti ne facevano uso come doping naturale e il greco Senofonte riportava che, in caso di campagne militari faticose, i soldati venivano riforniti di pane e crescione. Nel Medioevo la Scuola Salernitana consigliava il succo contro caduta dei capelli e mal di denti; nel XVI secolo il botanico e medico P. A. Mattioli affermava che "coloro che ne mangiano regolarmente affinano lo spirito".

Le analisi farmaceutiche confermano che il crescione è un’ottima fonte di vitamina C: era chiamato "erba da scorbuto", perché guariva dalla malattia da carenza di questa vitamina. È ricco anche di vitamine A, B, E, PP; contiene calcio, ferro, fosforo, iodio, potassio, arsenico, zolfo e un glucoside (la gluconasturzina). Combatte l'anemia, tiene lontani raffreddori, influenze, tossi e bronchiti, aiuta fegato e reni a depurarsi, placa il mal di denti, abbassa la glicemia.

Com'è fatto il crescione

Il crescione (Nasturtium officinale) è una Crucifera che si riconosce per l’odore di senape che emana allo sfioramento. È una pianta acquatica, erbacea e perenne, lunga da 10 a 40 cm, con fusti striscianti. Ha foglie opposte, di colore verde scuro, composte di 5-7 foglioline ovali e carnose, la terminale delle quali è più grande delle altre. I fiori, poco appariscenti, sbocciano tra marzo e luglio a grappoli in cima ai fusti; sono formati da 4 piccoli petali bianchi.

Come si coltiva

Si coltiva in orto o in vaso: va bagnato abbondantemente ogni giorno o, ancor meglio, va messo vicino a un rubinetto gocciolante; non ha altre esigenze. Le sementi sono in vendita nei garden center.

Come si raccoglie

Vive nelle acque ferme o poco fluenti, ma fresche, limpide e poco profonde, in tutta Italia. È comune dalla costa alla montagna fino a 2.000 m, negli stagni, sulle rive di ruscelli e laghi, nei fontanili alpini e anche nei prati acquitrinosi. Scartate, per motivi di inquinamento, le piante cresciute nei fossati di scolo ai bordi di strade e ferrovie.

Si utilizzano i rametti con le foglioline, da raccogliere tra maggio e settembre, recidendo con le forbici i fusti nel punto in cui escono dall'acqua: le parti emerse difficilmente contengono eventuali parassiti. Il crescione senz'acqua appassisce: si conserva immergendo i gambi in una ciotola d'acqua fredda e lasciando fuori le foglie; così si manterrà per una settimana, ma serve rinnovare giornalmente l'acqua. Si sconsiglia l'essiccazione, perché si perdono i principi attivi volatili.

La pianta coltivata viene venduta fresca nei mercatini delle erbe e in alcuni negozi di ortofrutta come specialità.

Come si usa in cucina

Per godere al massimo del gusto piccante e delle proprietà benefiche, va mangiato crudo e freschissimo, scegliendo i rami più verdi e più vecchi, che sono più saporiti rispetto ai getti giovani. È un vero jolly in cucina: consumato crudo nelle insalate estive disseta, e dà un gusto insolito ai panini imbottiti; sbollentato, insaporisce minestre e zuppe (va aggiunto solo alla fine, fuori dal fuoco), accompagna egregiamente la carne, il pesce e i formaggi, e sostituisce gli spinaci nelle frittate; tuffato in pastella e fritto è un contorno insolito e nutriente.

Rimedi naturali con il crescione

  • Per rinforzare e tonificare tutto l'organismo: infondete per 30 minuti in una tazza d'acqua tiepida 10 g di foglie fresche, filtrate e bevetene due-tre tazze al giorno per almeno tre settimane.
  • Per prevenire l’arrivo di raffreddori e influenze: condite le foglioline e le cime crude del crescione con olio extravergine d'oliva, limone e cipolla tagliata fine, fate riposare per 2 ore e consumate come antipasto almeno quattro volte a settimana.
  • Per aiutare il fegato e i reni a depurarsi: bevete per un mese la mattina a digiuno un bicchiere di succo fresco centrifugato.
  • Quando bisogna combattere l'anemia: bevete un bicchiere di succo fresco al giorno per due mesi.
  • Contro il mal di denti: masticate quattro volte al giorno tre-quattro foglie fresche.
  • Se le gengive sanguinano: fate delle toccature con grappa nella quale avrete macerato per tre settimane 50 g di foglioline fresche spezzettate.
  • Per schiarire le lentiggini: massaggiatele con qualche goccia di succo fresco ogni sera per un mese.
  • Contro il diradamento dei capelli: frizionateli ogni sera con succo fresco, mantenete in posa per tutta la notte, lavateli l'indomani con uno shampoo leggerissimo.
  • Per schiarire le lentiggini e le macchie cutanee: pestate nel mortaio 15 g di foglie fresche e applicate il cataplasma con una garza sulle lentiggini; dopo 10 minuti sciacquate con acqua tiepida; ripetete tre volte a settimana fino a risultato ottenuto.

 

Crescione: l’aromatica che rinforza l’organismo - Ultima modifica: 2020-02-21T07:38:00+01:00 da Redazione GI