La piantagione di un albero in piena terra si effettua in aprile-maggio e in settembre-ottobre sulle Alpi e gli alti Appennini, in marzo-aprile e in ottobre-novembre in Pianura Padana e lungo l’alto Adriatico, in febbraio-marzo e in novembre-dicembre nelle restanti zone molto più miti. Non si deve mai piantare in estate e comunque quando le temperature superano i 25 °C, né in pieno inverno e comunque quando le temperature scendono sotto i 5 °C o il terreno è gelato.
La piantagione di un albero in vaso invece si effettua tutto l’anno tranne che nei mesi da giugno ad agosto compresi.
I mesi “vietati” sono quelli durante i quali l’attecchimento è praticamente impossibile, o a causa del freddo o a causa del caldo e della siccità.
Piantagione: come si fa la buca d’impianto
Un mese prima della prevista piantagione, scavate una buca profonda, di forma cubica, di dimensioni superiori del 30% alla dimensione della zolla o dell’apparato radicale della pianta da sistemare (indicativamente profondità 80 cm, larghezza 50 cm). Lasciate, se possibile, la buca aperta per un mese circa, in modo che gli agenti atmosferici possano migliorare la qualità del terreno circostante.
Al momento della piantagione, nella buca infiggete il tutore (in legno, ferro o acciaio, alto 1,5-2 m) lateralmente a dove porrete il fusto della pianta. Poi mettete sul fondo uno strato di drenaggio, ghiaia o pietrisco, per uno spessore di 10 cm; su di esso versate una miscela (2:1) di terra (va bene anche quella di scavo) e stallatico pellettato o altro tipo di concime per altri 10 cm.
La piantagione: come procedere
Se la zolla è avvolta in una rete di fibra, slegatela lasciandola nella buca. Se invece l’esemplare è in contenitore plastico, qualche colpo ben assestato sulle pareti aiuterà a staccare la zolla. Se infine la pianta è a radice nuda, effettuate un’inzaffardatura. Quando la pianta è invece in un cassone di legno, togliete il fondo prima di calarla nello scavo, e schiodate le pareti quando l’esemplare è già in sede.
Collocate la pianta nella buca in modo che il tronco sia a non più di 10 cm di distanza dal tutore. Controllate che il colletto della pianta si trovi a livello del terreno: se così non fosse, aggiungete o togliete terriccio dalla buca fino a portarlo a livello. Se però l’albero è da frutto, il colletto deve stare 10 cm sopra il livello del terreno, per non coprire il punto d’innesto.
Inserite la zolla e riempite la buca con la terra tolta nello scavo; pressate bene cercando di formare una conca tutt’intorno al fusto: servirà a trattenere meglio l’acqua nei pressi delle radici. Irrigate in abbondanza: indicativamente, almeno 25-30 l d’acqua per pianta.
Quindi legate il tronco al tutore, con un legaccio in rafia o un tubetto di plastica. Il legaccio non deve essere così stretto da incidere il tronco e va allentato man mano che esso ingrossa, per evitare strozzature alla pianta. Fra la pianta e il sostegno ponete un cuscinetto di gomma; controllate regolarmente i legacci, specie in caso di vento forte, per rifarli subito se necessario.
Cure primaverili e autunnali
Se l’impianto è avvenuto in autunno, e comunque con temperature già al di sotto dei 15 °C, basterà irrigare solo se non piove per almeno 3 settimane consecutive. Se invece piantate in primavera, l’irrigazione deve essere assidua, ogni settimana in abbondanza se non piove a sufficienza, e soprattutto in estate.
Per gli impianti autunnali, specialmente in zone fredde, è bene ricoprire la conca d’impianto con una miscela di torba e foglie morte che proteggerà le radici dai geli dell’inverno e che fornirà un’ulteriore concimazione.
La piantagione in vaso
Il contenitore deve essere preferibilmente in plastica, di 2-3 misure in più se l’esemplare viene da un vaso, oppure di 40 cm di diametro o lato se si trapianta un astone.
Si inserisce il palo di sostegno, lungo 1,50-1,70 m; poi si pone uno strato di drenaggio di ghiaia media o argilla espansa, di spessore 5-6 cm, su cui si stende uno straterello di substrato costituito da metà terra da orto, metà terra da giardino (terriccio per rosai oppure per alberi e arbusti) e una manciata di sabbia di fiume, mescolato con 50 g di stallatico secco, per uno spessore complessivo di altri 5-6 cm.
Inserite la pianta nel vaso per valutare se il colletto rimane 3 cm al di sotto del bordo superiore del vaso; nel caso aggiustate la terra sul fondo aggiungendola o togliendola. Posizionate ben diritti la pianta e il tutore; riempite aggiungendo il substrato da mantenere, dopo la pressatura, al di sotto del bordo per 3 cm. Legate il tronco al tutore. Infine, per il primo anno mettete un sottovaso, sostenuto da una piattaforma con rotelle, e annaffiate con 20 l d’acqua, senza eliminarla se ristagnasse per qualche ora nel sottovaso.