gatto terrazzo sicurezza
Al primo posto la sicurezza del gatto in terrazzo.
Al primo posto la sicurezza del gatto, al secondo l’incolumità delle piante, al terzo la nostra tranquillità circa il quadrupede e le piante sul balcone

Chi decide di dividere la propria vita con un gatto (o più di uno) fa benissimo, perché quella piccola palla di pelo gli cambierà la vita, in meglio ovviamente. Tuttavia, se l’appartamento possiede un balcone o un terrazzo, la convivenza con il micio può diventare problematica. Il primo e più importante motivo è la sicurezza del quattrozampe, che dallo spazio esterno può cadere con conseguenze gravissime, o che può mangiare piante velenose o prodotti da giardinaggio. Il secondo è l’incolumità dei vegetali, che possono essere danneggiati in vario modo dal gatto. Il terzo riguarda noi e consiste nel raggiungere sul balcone o terrazzo un buon compromesso, uno status vivendi che accontenti le esigenze del micio, delle amiche verdi e anche nostre.

Una rete, tanta SICUREZZA

Il primo problema quando prendiamo un micio consiste nell’evitare che cada giù dal balcone o terrazzo, ma anche dai davanzali delle finestre: in quest’ultimo caso bisogna installare zanzariere in filo metallico (ne esistono anche di arrotolabili), che proteggano il vano finestra ogni volta che apriamo l’anta.

Su balconi e terrazzi il pericolo viene dalla ringhiera: i piccoli felini non volano e, nel caso si sporgano o si slancino per acchiappare qualche uccellino o farfalla, è un attimo che cadano di sotto. La capacità che hanno di raddrizzarsi per atterrare sulle 4 zampe si esplica solo per cadute dal secondo piano, distanza che permette la rotazione completa e una forza di gravità tale da non provocare gravissimi danni. Cadendo dal primo piano non hanno spazio sufficiente per ruotare e potrebbero atterrare di schiena; dal terzo piano in su la gravità porta a rotture ossee e traumi cranici molto gravi, con rischio di morte o di paralisi spinale.

rete terrazzo
Rete anticaduta per gatto in terrazza.

Quindi, preveniamo il problema mettendo in sicurezza il nostro balcone o terrazzo. Se è uno spazio incassato, con la soletta del balcone sovrastante come tetto, basta agganciarvi una rete metallica a maglie piccole (1-2 cm) a chiudere l’intera apertura. Se invece è uno spazio a sbalzo con cielo libero, serve una recinzione di pali d’acciaio o ferro alti 2,10 m inclinati verso l’interno negli ultimi 30 cm, rivestendola tutta con la stessa rete metallica, ben fissata con filo di ferro (non con le fascette da elettricista che dopo pochi anni si aprono). Non fidiamoci delle reti di plastica, perché anche queste col tempo e le intemperie si sgretolano, né usiamo i tessuti leggeri da zanzariera o i teli ombreggianti, perché basta che il micio ci si appenda per sventrarli in un secondo con le unghie.

La chiusura del terrazzo con rete serve anche a scongiurare che il micio passeggi sul cornicione, finendo a casa del vicino (che potrebbe non gradire), o che prenda la strada dei tetti, scivolando fino a terra, o infilandosi in altre case o trovando un passaggio per scendere in strada, magari molto trafficata…

CHIAVI IN MANO o fai da te

Esistono aziende specializzate in questo tipo di realizzazioni: si reperiscono digitando sul motore di ricerca “installazione reti di protezione gatti” e il nome della città. Oppure scrivendo “balcone reti anticaduta gatto” si ottengono tutti i modelli atti allo scopo, da installare personalmente se possediamo le necessarie abilità. Così come “zanzariere per gatti” offre tutto il ventaglio di possibilità già pronte da agganciare al telaio della finestra. Per reti e zanzariere scegliamo sempre le proposte di aziende specializzate nel settore pet, anziché i prodotti generici, perché questi ultimi difficilmente sono “antigatto”, cioè non resistono alle unghie dei nostri amici pelosi e, se si aprono, il micio scappa o cade…

Occhio alle piante VELENOSE

Una volta messo in sicurezza anticaduta lo spazio esterno, consideriamo anche la sicurezza interna, ossia la presenza di piante velenose: gigli, narcisi, giacinti, tulipani, colchico, croco, oleandro, brugmansia e datura sono tutte piante molto tossiche se ingerite. Ora, non è così frequente che il micio se le sgranocchi con gusto, perché probabilmente il sapore non deve essere granché, ma se le coltiviamo siamo consci che in caso d’ingestione, o di disturbi anomali del micio, è bene andare direttamente dal veterinario.

La letteratura scientifica definisce tossici anche oxalis e gli insospettabili pomodori, peperoni e melanzane, cipolla, aglio ed erba cipollina: chi scrive ha un gatto che ne mangiucchia quotidianamente parecchie, senza particolari conseguenze. Tuttavia, facciamo sempre attenzione a un sintomo particolare: la scialorrea, ossia l’eccesso di saliva, la schiuma che esce dalla bocca. È inconfondibile nel segnalare un avvelenamento.

Attenzione a CONCIMI e PRODOTTI

A tanto maggior ragione, invece, mettiamo molta più attenzione quando utilizziamo prodotti per giardinaggio, come faremmo con un bambino. Teniamo concimi, fitofarmaci e prodotti naturali chiusi a chiave in un armadietto. Quando li prepariamo, facciamo attenzione a non rovesciarne neanche una goccia o un granello. Quando irroriamo sostanze chimiche, biologiche o naturali, evitiamo che sgocciolino sul pavimento o su parti frequentate dal gatto; eventualmente stendiamo prima un telo di plastica che raccolga le gocce; oppure puliamo subito dopo con uno straccio i residui.

Magari nessun nostro gatto sarà mai interessato, oppure ne avremo uno che lecca il macerato d’ortica, come capita a chi scrive (sempre lo stesso gatto che divora l’oxalis…). Onde evitare pericoli, teniamo i prodotti fuori portata.

SALVARE le piante

Messo definitivamente in sicurezza il gatto, passiamo a salvare invece le nostre amiche verdi. Perché il micio, a maggior ragione se ha uno o più compagni pelosi, sfreccia forsennatamente per casa e anche per il terrazzo travolgendo ciò che trova lungo la corsa: teniamo i vasi fuori traiettoria o appesantiamoli con pietre appoggiate sulla superficie del terriccio, per evitare che, cadendo, si spezzino rami e fiori. Teniamoci pronti a fare talee, ma togliamo subito le parti spezzate dalla sua portata, perché si trasformano in irresistibili prede con cui giocare…

Anche perché, dopo aver rovesciato il vaso, spesso il felino fa la pipì nel terriccio… E se poi ci prende gusto, può salire apposta sul vaso per scavare la terra e ripetere il fattaccio. Se non possiamo mettere i contenitori fuori portata, copriamo il terriccio con sassi o biglie pesanti, oppure spargiamo polvere d’aglio o di peperoncino (da rinnovare ogni 5-7 giorni) o quadretti di canfora (innocua per piante e animali, a differenza della naftalina), oppure avvolgiamo il vaso con una reticella tipo quella delle arance o cipolle, fermandola attorno al fusto con un legaccio.

Il consiglio è particolarmente utile per le cassettine con i bulbi appena piantati o nelle quali abbiamo seminato: la terra nuda è irresistibile, e i bulbi sono una preda con cui giocare…

Se lo cogliamo sul fatto, è più efficace lo spruzzo d’acqua (con il vaporizzatore, senza però farglielo vedere, perché non deve capire che siamo noi a erogare il liquido, perdendo fiducia in noi) che non la sgridata: con qualche schizzo potrebbe veramente smettere di scavare...

Tutto l’arsenale di elementi di disturbo appoggiati sulla superficie dei terricci serve anche a scongiurare che il peloso si sdrai nei vasi a pisolare: sarebbe bene però dargli un vaso tutto per lui, del diametro di 32 cm, magari con l’erba gatta (Nepeta cataria) o con erba da mangiucchiare (Lolium perenne, orzo ecc.), per mangiare e dormire lasciando in pace le nostre piante.

Occhio poi alle succulente: le Cactacee a forma di palla di piccole dimensioni vengono prese in bocca (evidentemente il nostro amico ha un palato d’acciaio!) per poi giocarci come con le sue palline, così come le aloe e le hawortie piccole, che scalza per poi lanciarle lontano con la zampina come se fossero ragni giganti. Meglio mettere tutti i vasetti fuori portata.

Infine, il cucciolo si arrampica su alberelli e arbusti, ma anche sui grigliati, strappando rametti e tralci esili: tutto sommato, può fungere da potatore, anche se è bene ripassare con le cesoie tutti i rametti stroncati. Anche in questo caso, così come se il micio adulto si arrampica sulla rete anticaduta, qualche schizzo d’acqua a sorpresa dovrebbe bastare a placare l’animo da alpinista.

Relax a SEI ZAMPE

Se la rete è ben fatta, e le piante sono poste in sicurezza, finalmente ci possiamo godere in santa pace il nostro spazio esterno, anche con il micio. Accanto alle nostre sedie o lettini prevediamo qualche cuccetta anche per lui, che possa resistere alle intemperie: basta una cassetta di compensato della frutta per farlo felice, posizionata in un punto tranquillo e ombreggiato. Anche se, 9 volte su 10, lo troveremo sulla nostra sdraio e non nella sua cestina…

Se poniamo una ciotola d’acqua per lui, ricordiamoci di cambiare spesso il liquido, per rimuovere i detriti caduti dentro. Avendo sufficiente spazio, è una buona idea posizionare un albero o torre per gatti, un kit di grattatoi, piattaforme e igloo da assemblare, sul quale possa arrampicarsi per guardare il mondo dall’alto: ne esistono anche di alti 2 m, da fissare però al muro o alla ringhiera (naturalmente in modo che non possano da lì scavalcare la rete anticaduta).

È invece sconsigliabile porre la sua lettiera in esterni, perché poi in inverno dovremo farlo uscire al freddo e all’acqua, condizione non ideale per espletare le funzioni fisiologiche. Ugualmente, non mettiamo la ciotola con la pappa sul balcone perché in estate il cibo si deteriora subito per il caldo e in inverno si congela o viene annacquato dalla pioggia.

In inverno, infine, possiamo mettere, se abbiamo spazio, una serretta da balcone a due piani, nella quale il nostro gatto possa rifugiarsi per stare all’aria aperta (anche quando piove) ma non troppo al gelo.

Cosa dice il condominio

Il condominio non può vietare l’installazione della rete anticaduta per gatti, a meno che non sia esplicitamente vietata dal regolamento interno al condominio o, per chi è in affitto, dal contratto stipulato con il proprietario dell’appartamento. È però necessario comunicare all’amministratore (e al proprietario se si è in affitto) l’intenzione di procedere all’installazione, e rispettare l’estetica del palazzo: se le persiane o le tapparelle o la ringhiera sono verdi, è necessario installare pali d’acciaio verniciati in verde e rete metallica verde.

Il gatto CACCIATORE

Con un gatto, scordiamoci di poter aiutare gli uccellini mediante nidi, mangiatoie e abbeveratoio, per ovvi motivi: non è una bella esperienza vedere il placido micio che diventa “il grande cacciatore”, li acciuffa, li uccide, ci gioca e poi li sgranocchia…

Idem dicasi delle bat-house, le casette per pipistrelli, perché anche questi mammiferi sono facile preda per il nostro tigrotto.

Possiamo invece ospitare i bug-hotel, le casette per gli insetti perché, ponendole in un punto riparato come piace agli impollinatori, in breve il micio si abitua al via vai e non ci fa più caso. Attenzione solo se un’ape a fine vita rantola sul pavimento: per quanto prostrata, potrebbe ancora pungere sul naso o in bocca il micio. È consigliabile prendere una foglia su cui farla arrampicare per poi adagiarla in un vaso in alto ad aspettare la fine.

Poco scampo hanno infine le farfalle, le cicale, i centopiedi, le lucertole e i gechi: se il nostro gatto è un buon cacciatore, li prenderà tutti e li divorerà (per poi, spesso, vomitarli sul tappeto…). È la Natura…

Balcone a misura di GATTO - Ultima modifica: 2023-09-26T06:21:17+02:00 da Elena Tibiletti