Gli arbusti ornamentali possono essere, tra le altre cose, sempreverdi o rampicanti. In questi casi la potatura richiede una serie di accorgimenti, scoprili

La potatura degli arbusti ornamentali è differente a seconda che si debba intervenire su arbusti caducifogli, sempreverdi o rampicanti. Ciascuna categoria si diversifica poi a seconda dell’epoca di fioritura, del portamento e della biologia in generale. Vediamo qui la potatura dei più comuni rampicanti ornamentali.

Potatura arbusti: il glicine

È una pianta esuberante e disordinata: attraverso una potatura corretta è possibile incrementare la produzione di fiori e limitare la vigorosa crescita del glicine (Wisteria sinensis, W. japonica).

Nel primo anno è fondamentale tagliare il getto principale per stimolare lo sviluppo di gemme laterali, che vanno indirizzate (non in orizzontale: la crescita potrebbe arrestarsi).

Nel secondo inverno potete invece disporli in orizzontale: sia questi sia il getto principale vanno tagliati per incentivare la formazione di nuove gemme. Ripetete l’operazione fino alla maturità della pianta.

Nella seconda estate e seguenti piegate i rami sublaterali e tagliate quelli sovrannumerari o mal disposti; eliminate tutti i getti basali (polloni). Otterrete così un arbusto a spalliera con rami orizzontali e infiorescenze ben distanziati e arieggiati.

Sull’esemplare adulto, in luglio-agosto tagliate tutta la vegetazione eccedente la sagoma determinata, i rami laterali più vecchi di un anno a 15 cm, e quelli di un anno a 1 m di lunghezza (tranne quelli che devono salire per dare la forma voluta) per incentivare la maturazione delle gemme a fiore. In inverno tutti i rami di un anno vanno ulteriormente accorciati a 10 cm, lasciando 4-6 gemme che fioriranno rigogliosamente in primavera, e si eliminano i rami danneggiati e i polloni.

Potatura del glicine (disegno di D. Bassanelli)

Potatura arbusti: clematidi a fioritura primaverile

Si tratta di Clematis macropetala, C. montana, C. alpina, C. armandii, C. chrysocoma e loro ibridi e varietà. Sono piante rampicanti che fioriscono presto in primavera (tra aprile e giugno secondo le zone e le specie), sui getti prodotti l’anno precedente.

Vanno potate all’impianto a 40 cm di lunghezza dei tralci, a cui segue, in tarda primavera-inizio estate, il taglio dei rami che hanno fiorito fino a 5-6 cm dall’impalcatura principale. Verranno così prodotti nuovi tralci robusti che non vanno potati durante l’inverno, perché dovranno fiorire la primavera successiva. È invece fondamentale riordinare con la potatura verde estiva le specie vigorose come Clematis montana e C. chrysocoma, che richiedono comunque grande spazio.

Potatura: le clematidi a fioritura estiva

In fiore da giugno a settembre, sono clematidi come Clematis jackmannii, C. viticella e varietà.

Se si decide di potarle, l’operazione va effettuata in febbraio, lasciando 40-50 cm di tralci dal suolo: la fioritura sarà strepitosa e l’ingombro della pianta contenuto.

Se invece si preferisce avere una pianta rigogliosa (es. per nascondere la vista ai vicini lungo una recinzione), è preferibile potare ad anni alterni o anche lasciare l’esemplare indisturbato fino a 5-6 anni di seguito. La fioritura sarà meno ricca e con fiori più piccoli, ma la copertura regalata dal fogliame sarà eccezionale.

Potatura: le clematidi rifiorenti

Fanno parte di questo gruppo, con una ricca fioritura primaverile e una seconda in tarda estate-inizio autunno, varietà molto apprezzate, come ‘Nelly Moser’, ‘The President’, ‘William Kennet’, ‘Henryi’, ‘M.me le Coultre’, ‘Duchess of Edinburgh’ ecc.

Sono dette “clematidi rifiorenti” perché producono molti fiori grandi sulla vegetazione dell’anno precedente all’inizio della primavera e poi una ridotta quantità di corolle più piccole in tarda estate sulla vegetazione dell’anno in corso.

Potete non potarle mai, fino a quando il disordine obbliga a una potatura invernale completa: l’anno successivo fioriranno solo a fine estate. Oppure potete seguire la potatura di quelle a fiori estivi, aggiungendovi il taglio dei rami precedenti a 30 cm dalla base subito dopo la fioritura primaverile. Queste potature valgono per piante singole. Non potate soggetti intrecciati fra loro o ad altri arbusti.

Come potare i caprifogli

I caprifogli come Lonicera japonica, che fioriscono alle ascelle fogliari della vegetazione dell’anno, vanno potati ogni anno a fine inverno, rimuovendo i rami eccedenti o troppo vecchi ed eventualmente accorciando della metà gli altri rami.

Invece Lonicera periclymenum, L. caprifolium, L. tellmanniana, L. sempervirens, che fioriscono sui rami laterali della vegetazione dell’anno precedente, se necessitano di potatura, vanno solo privati della vegetazione vecchia e intricata o debole.

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