Avere un arbusto da frutto come il cranberry in terrazzo o giardino è certamente un piacere e un vantaggio per la salute (e anche per il portafoglio). Se poi alla generosità si unisce la bellezza, ecco raggiunto un obiettivo che promette emozioni e sorprese nel corso delle stagioni.
Il cranberry (Vaccinium macrocarpon) arriva dall’altro lato del Pianeta, l’America settentrionale fino al Canada. Regala piccoli frutti squisiti che aiutano la nostra salute in modo naturale; negli USA sono da decenni utilizzati per bevande e bibite e in autunno, quando il frutto viene raccolto, è protagonista di molte feste e sagre paesane.
A New York c’è l’uso di preparare un Cranberry Day al Rockfeller Center, con distribuzione di assaggi del frutto fresco e delle bibite naturali da esso ottenute. Inoltre è tradizione servire il cranberry come accompagnamento al classico tacchino ripieno del Giorno del Ringraziamento, il 4° giovedì di novembre, ricorrenza molto sentita negli USA.
Com'è fatto il cranberry
Si tratta di un arbusto caducifoglio alto 20 cm e largo fino a 1 m, con fusti angolosi e ramificati; fiorisce in maggio-giugno con fiori bianchi; fruttifica in settembre-ottobre con bacche singole o in coppia, rosso lucido, dolciastre; reperibile nei vivai specializzati in frutti di bosco e sotto forma di bacche essiccate per il consumo. Entra in produzione dopo 5-6 anni dall’impianto. In condizioni adatte vive anche 40 anni.
Come si coltiva
Pianta amante del clima fresco, il cranberry cresce bene nelle zone di collina e vicino ai laghi; in pianura resiste solo se l’area è fresca e ventilata, con terriccio non troppo argilloso (preferisce il suolo con pH acido, come tutte le Ericacee, famiglia di cui fa parte). Non cresce bene nelle zone di mare e nel Sud (teme il caldo e il vento asciutto).
Vuole un terreno acido, profondo, fresco, ricco di sostanza organica, leggermente umido; deperisce e muore su qualunque altro tipo di suolo.
L'irrigazione è necessaria con costanza e abbondanza nel primo anno. Di soccorso sempre per tutto il periodo vegetativo quando il substrato non è ancora asciutto; 15 l/pianta ogni 7 giorni. Utilizzare sempre acqua decalcificata (o piovana).
La concimazione si effettua con 2 kg/pianta di torba acida all’impianto e ogni anno in novembre, e poi con un fertilizzante granulare a lenta cessione per acidofile oppure 50 g di solfato potassico in marzo, maggio, settembre, dose in etichetta.
La potatura in inverno è quella di rimonda dal secco e dai rami vecchi.
Attenzione alla clorosi e al deperimento da terra calcarea.
Come coltivarlo in vaso
La coltivazione in vaso è possibile e produttiva. Contenitore ø min. 24 cm per singola pianta, ø 50 x 50 h cm per pianta adulta. Terriccio specifico per acidofile; minimo drenaggio sul fondo. Concimare con prodotti per acidofile. Annaffiare regolarmente e in abbondanza in primavera-estate solo con acqua priva di calcare, anche per evitare il ragnetto rosso.