C'è un'erbacea perenne molto apprezzata negli Usa e in Gran Bretagna, ma quasi ignorata da noi in Italia: è l'agastache, che oggi è disponibile in un ricco ventaglio di colori (per lo più freddi). Vale la pena di provarla anche perché è commestibile...
Com'è fatta l'agastache
Il genere Agastache comprende circa 40 specie di piante erbacee perenni rizomatose, appartenenti alla famiglia delle Labiate. Il fogliame è molto bello ed elegante, verde-argento dall’intenso profumo di menta, mela, liquerizia o anice, facilmente sprigionabile anche dai fiori. Fioriscono da maggio a ottobre, senza interruzioni soprattutto se viene recisa la spiga sfiorita, che si sviluppa all’apice di fitti cespugli semi-legnosi alti 50-70 cm, molto ramificati. Agastache ‘Firebird’ è una varietà caratterizzata dai fiori di colore arancione (normalmente dal bianco all'azzurro, al blu, al lilla, al porpora, al viola).
Come si coltiva
L'agastache ama il pieno sole e il caldo torrido, fiorisce anche a mezz’ombra e non teme il freddo, dato che, in caso gelasse, andrebbe in riposo vegetativo grazie alla presenza del rizoma che gli consente di superare stagioni avverse.
Necessita di un ottimo drenaggio (ottimo il giardino roccioso), poiché teme il ristagno idrico. Alla piantagione è necessario adottare distanze ampie (circa 60 cm dalle altre piante) poiché tende ad allargarsi con la crescita. Può essere coltivata in aiuola, bordura e perfino in vaso.
Necessita di abbondanti irrigazioni, soprattutto se viene coltivata in vaso, avendo l’accortezza di lasciar asciugare bene la terra fra un intervento e l’altro.
Va concimata con un prodotto granulare per arbusti da fiore da giardino in marzo, giugno e settembre se vive in piena terra, oppure con uno liquido per piante da fiore ogni 15 giorni se sta in vaso.
Resiste all'oidio e non è appetita dalle lumache; attrae molti insetti impollinatori.
Le foglie più giovani sono commestibili e si possono spargere nelle insalate o utilizzare in gelati, marmellate, tisane e liquori.
