Con l'arrivo della bella stagione si risvegliano gli insetti ed è possibile fare anche brutti incontri: in marzo-maggio (ma anche giugno in montagna) è possibile incontrare la processionaria, cioè bruchi pelosi dall'apparenza innocua che si muovono in fila come fossero in processione, da cui il nome. Il bruco, appartenente all'ordine dei Lepidotteri, scende dai tronchi degli alberi fino ad arrivare a terra per trovare un luogo sicuro nel suolo per terminare la sua trasformazione.
Questo insetto è estremamente nocivo e pericoloso per l'uomo e gli animali, ma non solo: può causare disseccamenti e defogliazioni di forte entità a carico degli esemplari ospitanti portando anche alla morte dell’albero. Gli alberi che colpisce sono: il pino nero (Pinus nigra), il pino silvestre (Pinus sylvestris), il pino marittimo (Pinus pinaster), varie specie di cedro e querce.
Biologia della processionaria
Gli adulti sono presenti tra la fine di giugno e l’inizio di settembre, con un picco di sfarfallamento nel mese di luglio, a seconda delle condizioni climatiche.
Dopo l'accoppiamento le femmine di processionaria depongono dalle 100 alle 400 uova. Le larve sono estremamente dannose per gli alberi, si nutrono degli aghi dei pini scheletrizzandoli e provocando notevoli danni alla pianta tanto da portarla anche alla morte. Le larve neonate si possono trovare già a fine luglio alle quote più elevate, mentre nelle aree di pianura e di media collina si osservano di solito a partire da fine agosto, nelle pinete costiere non compaiono in genere prima di settembre.
Durante i mesi freddi le larve formano dei nidi sericei idrorepellenti alle estremità dei rami più soleggiati ed esposti a sud, poi dall'inizio di marzo alla fine di maggio si spostano scendendo dall'albero in processione per trovare un luogo nel suolo in cui interrarsi per terminare la trasformazione prima in pupe e poi in adulto.
Perché la processionaria è pericolosa
E' nella discesa dall'albero che gli insetti raggiungono la massima pericolosità: i peli urticanti che ricoprono il loro corpo sono pericolosissimi per l'uomo e per gli altri animali, tanto da creare lesioni gravissime che possono portare alla morte. La responsabile di tale azione tossica è stata recentemente identificata in una sostanza proteica, la taumetopoeina, che agisce liberando alcuni mediatori chimici analoghi a quelli che intervengono nelle reazioni allergiche, a cui vanno imputati l’arrossamento, l’edema, il prurito e il bruciore cutaneo, che possono essere a insorgenza rapida oppure tardiva.
Dal 2008 in Italia è obbligatoria la disinfestazione dei bruchi di processionaria: con l'entrata in vigore del Decreto legislativo 19 Agosto 2005 n. 214 le Autorità competenti per il territorio hanno stabilito che la presenza dell'insetto minacci seriamente la salute delle persone, degli animali e la sopravvivenza del popolamento arboreo. Deputati alla rimozione dei nidi di processionaria sono il Corpo Forestale e i professionisti della disinfestazione; se la pianta infestata si trova in una proprietà privata la spesa della disinfestazione è a carico del proprietario del terreno, in caso contrario è importante fare subito una segnalazione all'URP del Comune di riferimento.
In commercio esistono diversi tipi di trappole, ma è sempre indicato lasciare la disinfestazione da questo insetto ai professionisti del settore, che con interventi mirati rimuovono completamente ogni traccia del lepidottero dall'albero.