Le associazioni ambientaliste hanno contestato, in alcune occasioni, la costruzione e la manutenzione dei campi di golf perché temevano danni ambientali, in particolare un uso massiccio di prodotti chimici inquinanti. Vediamo di analizzare obiettivamente la situazione nei tre punti fondamentali: la scelta dei siti, la costruzione e la manutenzione.
Il sito e la costruzione del campo da golf
La superficie necessaria per realizzare un campo regolamentare a 18 buche è di circa 60 ettari: in Italia non è facile trovare una superficie così vasta. Normalmente le aree sono agricole o destinate a parchi, anche se sarebbe auspicabile cercare di localizzarli in aree degradate da riqualificare. All’estero in numerosi casi si sono utilizzate aree dismesse di cave e discariche, realizzando grandi parchi con all’interno campi di golf.
Se è vero che durante la costruzione dei campi la fauna può essere disturbata, è altrettanto vero che a lavori ultimati nelle fasce boscate, normalmente adottate come divisori tra le diverse “buche”, troverà un riparo un gran numero di animali selvatici. Per favorirne l’insediamento è bene prevedere ampie zone lasciate a macchia, con cespugli anche spinosi dove gli animali troveranno asilo e potranno nidificare. Il gioco del golf è silenzioso per eccellenza e quindi non disturba; inoltre nei campi di golf la caccia non è mai ammessa.
Durante la costruzione è necessario prestare grande attenzione ai movimenti di terra e alla regimazione delle acque, al fine di non alterare gli equilibri preesistenti: in questa occasione è possibile migliorare l’assetto idrogeologico convogliando le acque in bacini di raccolta per l’irrigazione dei tappeti erbosi, che dovranno essere mantenuti verdi e freschi.
La manutenzione del campo da golf
Vediamo ora quale influenza ha la gestione di un campo di golf sull’ambiente: i fattori da verificare sono i consumi idrici, le concimazioni e l’uso dei fitofarmaci.
Il consumo di acqua è molto alto e mediamente, in Italia, si aggira sui mille metri cubi al giorno per ogni campo regolamentare: questo dato non deve però allarmare più di tanto, in quanto normalmente i campi vengono costruiti in zone ricche di acque superficiali. Inoltre nella realizzazione si creano grandi bacini artificiali che garantiscono sufficienti riserve per i periodi di siccità e offrono un ambiente adatto a numerosissimi organismi acquatici.
I fertilizzanti, come in tutte le pratiche agricole, vengono usati al fine di incrementare la produzione; in questo caso ciò che si vuole mantenere ben rigogliosa è la crescita dell’erba che, tosata con diversa frequenza e altezza, assumerà l’aspetto del Rough, del Fairway o del Green. Vengono usati diversi tipi di concime contenenti prevalentemente azoto, fosforo e potassio e quindi molto simili a quelli agricoli, ma nei campi di golf si preferiscono quelli “a lenta cessione”, che vengono ceduti lentamente all’erba man mano che si rende necessario. Questi tipi di concime sono molto meno inquinanti di quelli tradizionali.
Per quanto concerne i fitofarmaci, un campo di golf non si discosta molto da una coltivazione agraria, con la differenza che il prodotto coltivato è l’erba; come tutte le coltivazioni deve essere protetta da malattie, parassiti e infestanti, seguendo i metodi che rispettano il più possibile la natura e l’ambiente in generale. L’erba, per divenire ben fitta, richiede tagli e irrigazioni molto frequenti. Uniti all’usura del gioco, questi rendono il tappeto erboso facilmente attaccabile da patogeni di origine fungina; pertanto è necessario prevenire tali infezioni mediante l’uso di fungicidi autorizzati per questo uso specifico.
L’esigenza di avere tutta l’erba perfettamente uniforme è un’esagerazione e se ne può fare benissimo a meno su gran parte del campo, però è altrettanto vero che le zone dei greens e degli avant greens devono essere uniformi per poter sviluppare un gioco di qualità. Per avere questa uniformità e limitare al massimo la quantità di prodotti diserbanti è essenziale che il prato sia impiantato seguendo le buone regole del giardinaggio e quindi seminato in settembre su terreno perfettamente mondato da erbacce e dai loro semi. I fitofarmaci da usare in agricoltura sui campi di golf devono sempre essere registrati come presidi sanitari presso il ministero della Salute, dopo due serie parallele di valutazioni: biologico-agronomica e medico-tossicologica. In questo ambito vengono esaminati l’efficacia, la selettività, le modalità, le dosi e i settori di impiego; la tossicità verso l’uomo, gli animali e l’ambiente ed i residui nel terreno.
(Turingarden, www.turingarden.it)