10 errori comuni che uccidono le piante d’appartamento

Quali sono gli errori più frequenti che fanno dire: "Ho il pollice nero per le piante d'appartamento"? E come si fanno eventuali trattamenti in casa?

La solita storia: avete acquistato una bellissima pianta d'appartamento, l'avete portata a casa, curata con tanto amore, e dopo pochi giorni la pianta rigogliosa assume un aspetto triste. Forse avete commesso degli errori?

Cosa sarà mai successo?

Capita purtroppo che lo splendido esemplare, turgido e colorato, in pochi giorni o settimane “si ammosci”, o venga pervaso dal seccume all’apice delle foglie, o addirittura si spogli alla velocità della luce di fiori e/o fogliame.

E’ facile pensare che si tratti di chissà quale misteriosa malattia, e che basti trattare la pianta con fitofarmaci per riaverla in forma. Alt, fermatevi: date un’occhiata un po’ meno distratta alle vostre beneamate e capirete facilmente se si tratta di una malattia, dell’attacco da parte di parassiti o se invece - molto più probabilmente - la colpa del deperimento va imputata a uno stato di sofferenza da errate condizioni ambientali.

L'elenco dei 10 errori 

  1. Non tenete in casa le piante da esterno. Ciclamino, azalea, crisantemo, erica, con le loro corolle, invitano a portarli in casa. Ma non tollerano temperature superiori a 18 °C, che provocano il disseccamento dei boccioli e l’avvizzimento delle foglie e dell’intero esemplare. Ponetele in giardino o terrazza, sul giroscale o fra i doppi vetri. Tutte le esotiche, invece, devono vivere in appartamento, perché sono sensibili al freddo.
  2. Non collocate il nuovo arrivo dove capita, per riempire uno spazio vuoto. Le piante da interni hanno bisogno di molta luce (tranne aspidistra, tradescanzia, filodendro e il potos che però rimane verde, senza variegature). Non ponetele nell’angolo buio “dove starebbe bene una bella pianta verde”: in pochi giorni le foglie si seccano e cadono, fino alla morte della pianta. I raggi solari non devono toccare il fogliame: dove battono, provocano una bruciatura, arrossata e poi marrone e secca, in vari punti della lamina. Piuttosto, schermate con tende.
  3. Mai vicino a termosifoni... Il riscaldamento asciuga l’aria, il che è pernicioso per piante in genere originarie delle foreste tropicali pluviali. Prima si seccano le punte delle foglie e poi tutto il resto. Se è l’atmosfera troppo calda e secca, ponete uno strato di argilla espansa nel sottovaso (sempre con un velo d’acqua) e vaporizzate il fogliame ogni giorno, con acqua fatta riposare in un secchio..
  4. ... né fra correnti d’aria. Non aprite la finestra “in faccia” alla pianta: in pieno inverno lo sbalzo di temperatura può far annerire nel giro di qualche ora tutte le foglie, con conseguenze letali.
  5. Non annegatela. Tutte le piante vogliono la stessa quantità d’acqua? Non è vero. Abituatevi a infilare un dito nel terriccio, scalzandolo un po’ per sentirne il grado di umidità. Annaffiate (mezzo bicchiere a temperatura ambiente è una dose giusta) se risulta proprio secco. Quando “sta annegando”, la pianta è floscia e di un verde smorto-giallognolo: trapiantatela subito, eliminando il terriccio zuppo e lasciatela senz’acqua per almeno una settimana-10 giorni.
  6. Non disseccatela. Fermo restando che è meglio fornirle minor acqua del fabbisogno piuttosto che inzupparla, quando la punta delle foglie si secca e gli steli che le portano tendono a piegarsi, probabilmente l’adacquamento è troppo scarso.
  7. Non precipitatevi a trapiantarla. Di solito, le piante da interni vengono fornite in contenitori di dimensioni adeguate allo sviluppo. è già stressante il cambio di “residenza”, lasciate passare un anno circa, secondo la crescita.
  8. Non concimate durante l’inverno. Se l’acquisto è recente, sarà stato fertilizzato correttamente fino a pochi giorni prima. Altrettanto se avete nutrito con cura i vostri esemplari durante l’estate: ora è tempo di riposo.
  9. Non girate continuamente il vaso. Per mantenere la forma eretta, basta una rotazione di 45° ogni 10 giorni.
  10. Non drammatizzate se perde qualche foglia. Un certo ricambio di foglie è fisiologico, come per i nostri capelli, nè possiamo pretendere piante “di plastica” esenti da qualsiasi problema. Preoccupatevi solo se ne cade più del 10 per cento ogni giorno: individuate la causa in base a quanto elencato.

Come capire se è l'ambiente o un parassita o malattia

  • Se i sintomi di malessere compaiono su tutta la pianta o su tutta una metà, con grande probabilità si tratta di sofferenza ambientale. Quando invece sono solo poche foglie o rami qua e là a mostrare danni, si può trattare di malattia fungina o parassiti.
  • I parassiti animali sono abbastanza individuabili. Tutt’al più saranno minuscoli granellini, simili a polvere che... si sposta! Vanno trattati con insetticidi o acaricidi (raramente gli afidi colpiscono piante in casa): portate un campione di foglie presso il garden center di fiducia.
  • I sintomi da funghi somigliano a quelli della sofferenza da ambiente, ma colpiscono solo alcune parti della pianta. Dopo esservi comunque accertati che le condizioni di vita siano le migliori, rivolgetevi a un esperto muniti di campione malato.

10 regole per fare i trattamenti alle piante in appartamento

Una volta reperito il prodotto fitosanitario o biologico idoneo a combattere il problema, seguite queste precise regole per effettuare il trattamento.

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In appartamento i trattamenti vanno fatti con tutte le cautele.
  1. Trattate con una buona illuminazione. Di giorno, o comunque con molta luce per dirigere correttamente il getto.
  2. Agite in esterni o arieggiate bene la stanza. Meglio eseguire l’operazione in giardino o sul terrazzo, specie se utilizzate un prodotto in polvere. Se siete obbligati a trattare in casa, ponete un foglio di plastica molto grande sotto alla pianta, fate attenzione a cosa colpite e, dopo, arieggiate bene l’ambiente (senza esporre a correnti la pianta).
  3. Munitevi di adeguate protezioni. Una mascherina per naso e bocca, eventualmente gli occhiali appositi, sempre i guanti e un gembiule da lavoro, da lavare separatamente in lavatrice.
  4. Allontanate bambini e animali. Non lasciateli accostare alla pianta per almeno 3-4 giorni dopo il trattamento. Naturalmente non devono essere presenti neanche durante il trattamento.
  5. Seguite le istruzioni in etichetta. Se non siete periti chimici o agronomi, non derogate di una virgola da quanto viene consigliato.
  6. Non esagerate con la somministrazione. Non pensiate che aumentando la dose o il tempo di esposizione il risultato sia migliore: potreste bruciare o intossicare la pianta.
  7. Ripulite con attenzione eventuali schizzi. Soprattutto se avete bambini, cani o gatti.
  8. Tenete la pianta in quarantena. Isolatela dalle consimili finché non è guarita, per evitare contagi, osservandola con attenzione ogni giorno.
  9. Ripetete il trattamento, all’occorrenza. Usate lo stesso prodotto se la terapia prevede ripetuti interventi dopo tot giorni.
  10. Se il problema si ripresenta identico a distanza di tempo, usate un prodotto diverso. Eviterete fenomeni di resistenza da parte dei parassiti.

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PIANTE D'APPARTAMENTO
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33993 - Ultima modifica: 2020-11-19T18:53:37+01:00 da Elena Tibiletti
10 errori comuni che uccidono le piante d’appartamento - Ultima modifica: 2020-12-08T07:32:11+01:00 da Elena Tibiletti