Il vischio è una pianta emiparassita che, oltre a venire ricercata e raccolta ossessivamente dal mago Panoramix nelle avventure di Asterix il Gallico, in passato veniva ricercata e raccolta dai medici del Medioevo per le proprietà curative.
Com'è fatto il vischio
Il vischio comunemente reperibile in dicembre come buon augurio per il nuovo anno è Viscum album, della famiglia delle Viscacee, che si può trovare su abete bianco e pino silvestre, tigli, pioppi, salici, ontani e robinie, melo e pero.
Esiste poi un “falso” vischio, il vischio quercino (Loranthus europaeus, famiglia Lorantacee), con foglie caduche e bacche gialle, specifico delle querce e non utilizzabile in erboristeria.
Il vero vischio è un’erbacea perenne sempreverde, il cui fusto ha numerose biforcazioni, con foglie appiattite e spatolate, prive di picciolo e di colore verde con sfumature giallastre. Alla fioritura insignificante segue la produzione, sulle sole piante di sesso femminile delle bacche traslucide, biancastre, del diametro di 0,5 cm, contenenti i semi immersi in una polpa appiccicosa.
I frutti, nocivi per l’uomo, sono invece innocui e assai graditi agli uccelli, che provvedono così a diffondere la pianta.
Il falso vischio è un’erbacea perenne caducifoglia, molto simile al Viscum, ma con foglie decisamente giallognole anche in piena estate e con bacche più opache, leggermente più grandi e di colore giallastro, ugualmente appetite dagli uccellini.
Coltivazione e raccolta del vischio
Non è consigliabile la coltivazione del vischio in giardino o nel frutteto in quanto si tratta di una pianta emiparassita, dalla diffusione molto rapida rischiando, nell’arco di pochi anni, di vedere gli alberi coltivati invasi dai cespuglietti, non certo benefici per le piante. Considerare però che si dovranno coltivare almeno due esemplari di sesso diverso dato che la pianta è dioica.
Il vischio va reciso alla base con un coltellino pulito e affilato, facendo attenzione a non danneggiare la pianta ospite. Il cespuglietto si lascia asciugare bene appendendolo a testa in giù in un luogo ombroso e ventilato. Si separano le bacche e si spezzettano foglie e rametti, conservando il tutto in sacchetti di carta in luogo asciutto e fresco.
Per l'uso terapeutico si consiglia di utilizzare il vischio nato su latifoglie e non su conifere, e in particolare su meli e peri piuttosto che su alberi spontanei.
Proprietà erboristiche del vischio
È una delle piante più efficaci contro l’ipertensione e viene utilizzato anche come regolatore del sistema cardiocircolatorio: le sostanze contenute nel vischio sembrano infatti essere stimolanti del sistema parasimpatico e diminuire le resistenze periferiche dei vasi portando a una vasodilatazione. Ne consegue che migliora tutta la circolazione, compresa quella a livello cerebrale: in taluni casi si riduce l’emicrania e si diradano le crisi epilettiche.
Aumentando la diuresi e quindi l’eliminazione dell’urea, migliora le forme artritiche.
Applicato localmente ha anche un’azione antinfiammatoria, alleviando i dolori reumatici e gli attacchi acuti di sciatica.
Contribuisce anche a stimolare il sistema immunitario, inibendo la formazione di cellule cancerose e riducendo il rischio di sviluppare tumori.
Purtroppo non si può abusarne: infatti, tutte le parti di questa pianta sono tossiche, contiene viscotossine, glicoproteine nocive per le cellule e sostanze dannose per l’apparato cardiorespiratorio, tanto che l’ingestione di una decina di bacche può portare alla morte.
Sotto forma di tisana o di estratto gemmoterapico le tossine si diluiscono e non creano più pericoli, ma l’avvertenza è quella di consultare sempre un medico prima di qualsiasi assunzione, e di non modificare le dosi né prolungare l’assunzione oltre quanto stabilito dal terapeuta.
Rimedi naturali con il vischio
- Per abbassare la pressione: infondete per 10 minuti in 250 ml d’acqua bollente un cucchiaino di vischio secco spezzettato, filtrate, dolcificate con miele di biancospino o di tiglio, una tazza mattino e sera lontano dai pasti.
- Per aumentare la diuresi: infondete per 8 ore in 500 ml d’acqua fredda 4 cucchiaini di vischio, filtrate, bevete nell’arco della giornata lontano dai pasti senza dolcificare.
- Per favorire la digestione: macerate per 10 giorni in 250 ml d’alcol a 40% un cucchiaio di vischio, filtrate e imbottigliate; un cucchiaio all’occorrenza. Oppure macerate per 2 settimane 3 cucchiai di vischio in 900 ml di vino bianco secco, filtrate, un bicchierino all’occorrenza.
(Illustrazione di Sara Menon)