I tripidi (Frankliniella, Thrips, Echinothrips ecc.) sono insetti Tisanotteri, difficili da individuare, ma altamente nocivi soprattutto per le piante da orto e quelle sotto serra in generale. Esistono però anche specie di Tisanotteri utili, cioè predatori di piccoli insetti o di altre specie di tripidi.
Attaccano praticamente tutte le piante erbacee, da orto o da fiore, ma anche arbusti, rosai, piccoli alberi e piante da frutto (es. gli agrumi). Particolarmente colpite le piante in coltura protetta o ricoverate all’interno durante l’inverno.
Come sono fatti i tripidi
I tripidi sono piccoli (0,8 mm di lunghezza) insetti in genere chiari, difficili da vedere, poiché stazionano nelle pieghe dei germogli o sulla pagina inferiore delle foglie e per giunta sono molto piccoli.
Si possono individuare staccando un bocciolo e scuotendolo sul palmo della mano, dove rimangono gli adulti staccatisi dai loro rifugi.
Che danno provocano e quando colpiscono
Pungono e succhiano la vegetazione, e nel fare ciò possono trasmettere pericolosi virus da una pianta all’altra.
I soggetti colpiti manifestano piccole macchie fogliari, di colore bruno-rossastro, i boccioli si seccano o si decolorano, proprio come i petali che possono anche deformarsi o gonfiarsi per bollosità.
Il medesimo danno viene causato anche al momento della deposizione delle uova, infisse nei tessuti vegetali da parte della femmina. Le piante colpite deperiscono vistosamente, a volte fino alla morte.
I tripidi sono particolarmente attivi quando la temperatura è compresa fra 22 e 27 °C, ma non disdegnano anche temperature inferiori, fino a 10 °C o superiori, fino a 32 °C. Praticamente, all’aperto da aprile a ottobre e sotto protezione nei restanti mesi, sono attivi tutto l’anno.
Come si prevengono e come si combattono i tripidi
Non esistono pratiche che possano prevenirne l’arrivo.
Si combattono mediante prodotti chimici di sintesi, con insetticidi ad ampio spettro, oppure biologici come il piretro.
In coltura protetta possono essere effettuati lanci di predatori, quali il fitoseide Amblyseius cucumeris e l’Orius laevigatus. I prodotti vanno irrorati senza smuovere il fogliame, bagnando bene anche le pagine inferiori delle foglie, i rami e i fusti. I trattamenti vanno ripetuti a distanza ravvicinata (5-7 giorni) con costanza, poiché il loro ciclo biologico è di sole 2 settimane.