Che cosa sarebbe il Natale senza almeno una pianta di stella di Natale o poinsettia (Euphorbia pulcherrima = E. poinsettia) che, con le sue grandi foglie colorate, è ormai uno dei simboli della nostra festività? E pensare che in Messico, il suo Paese d’origine, cresce spontanea nel sottobosco, raggiungendo i 2-3 m d’altezza e viene quasi considerata una pianta infestante... A noi invece piace tanto perché fiorisce proprio fra novembre e gennaio, quando ben poche sono le piante colorate: la tinta “rosso stella di Natale”, inoltre, mette tanta allegria e s’intona perfettamente alle stanze delle Feste natalizie.
NON sono fiori
Non tutti sanno che i veri fiori della stella di Natale sono rotondi, minuscoli e giallastri, al centro della corona di foglie colorate. Queste foglie modificano il proprio normale colore verde per segnalare agli insetti impollinatori la presenza dei fiori: in natura esistono solo foglie (chiamate “bràttee”) di colore rosso fuoco, mentre i floricoltori ne hanno ricavato numerose varietà con brattee più o meno rosse, aranciate, bianche, rosa, crema, variegate, arricciate, doppie... Attenzione: sono tutte più delicate rispetto alla specie normale a foglie rosse.
Per mantenere A LUNGO la stella di Natale
Capita spesso di acquistare (o ricevere in regalo) la stella magari già a fine novembre, e di vederla appassire e defungere ancora prima del Natale… La causa è una sola: non le abbiamo dato l’ambiente e le cure giuste, che non sono difficili, ma devono essere quelle e non altre, pena – appunto – la prematura dipartita dell’esemplare.
Cominciando dall’inizio, la stella di Natale teme molto gli sbalzi di temperatura: quando la acquistiamo, facciamola avvolgere nel cellophane e poi in un sacchetto di plastica, e portiamola a casa il prima possibile, senza lasciarla a lungo al freddo. Di conseguenza, non acquistiamola in un banchetto o chiosco per strada: può aver patito già un bel po’ di freddo!
Appena arrivati a casa mettiamola in un luogo luminoso, ma non esposta ai raggi solari diretti perché le foglie si bruciano, e in una stanza fresca con temperatura fra 16 e 20 °C. Detesta le correnti d’aria fredda, che la possono fare afflosciare in poche ore. Può vivere all’aperto solo da maggio a settembre, in posizione ombreggiata ma non esposta a correnti d’aria.
Annaffiamola con moderazione quando il terriccio si è appena asciugato: la terra non deve mai asciugarsi completamente, ma nemmeno essere sempre umida. Se si asciuga del tutto, le foglie si arrotolano e la pianta va in sofferenza; se rimane sempre umida, le foglie appassiscono. In entrambi i casi cadono anche le brattee rosse, e addio effetto decorativo... Annaffiamola solo quando il terriccio si sta asciugando. Se lo facciamo prima, le radici della pianta annegheranno, senza possibilità di salvezza.
Generalmente una annaffiatura a settimana, con un bicchiere d’acqua per una pianta di taglia media (vaso da 18 cm di diametro) è più che sufficiente. Se c’è il sottovaso, riempiamolo e dopo 5 minuti svuotiamolo nel lavandino. Se non c’è il sottovaso, versiamo l’acqua direttamente sul terriccio, meglio se lungo i bordi, lontano dalla base della pianta.
In un’annaffiatura sì e una no aggiungiamo all’acqua una dose di concime liquido per piante fiorite o anche di concime specifico per stelle di Natale. Solo dopo la sfioritura passeremo, da aprile a settembre ogni 20-30 giorni, a un prodotto per piante verdi.
Non vaporizziamola mai con lo spruzzino perché le foglie bagnate entrerebbero in sofferenza. D’altronde, è una pianta messicana, e nella terra d’origine non ha particolare umidità atmosferica.
Non facciamoci nemmeno tentare dall’idea di rinvasarla all’arrivo in casa: è talmente delicata che uno stress del genere farebbe cadere immediatamente tutte le foglie, rosse e verdi. Attendiamo marzo, quando avrà perso le brattee colorate: va posta in un vaso in plastica, tenendo presente che un diametro da 18 cm va bene per una pianta il cui diametro dei rami arriva a 30 cm. In seguito si rinvasa ogni 2 anni in un contenitore di due misure in più. Utilizziamo metà torba e metà terriccio universale oppure substrato universale con una manciata di perlite e una torba. Poniamo 3 cm di argilla espansa di drenaggio sul fondo del vaso.
Tutti i PROBLEMI possibili
La stella di Natale manifesta immediatamente il suo eventuale disagio per il contesto o le cure: se lo cogliamo in tempo, probabilmente non deperirà.
Se sulle foglie appaiono macchie grigie e la foglia ancora umida si arriccia per poi cadere, è la troppa acqua: sospendere le annaffiature per almeno una settimana, e comunque il substrato dovrà essere ben asciutto (ma non staccato dal vaso) prima di annaffiare nuovamente.
Se le macchie diventano subito nere e se alla base del fusto compare una macchia nera, l’eccesso d’acqua ha già favorito lo sviluppo di un fungo che attacca le radici o i vasi linfatici: bisogna eliminare la pianta perché non c’è rimedio.
Se le foglie appassiscono senza altri sintomi e alcune ingialliscono e cadono, la pianta ha sete: aumentare la quantità o la frequenza dell’irrigazione.
Sulla pagina inferiore delle foglie e lungo i fusti, si possono notare piccoli dischetti bruni ben attaccati sulle nervature: è la cocciniglia a scudetto; mentre piccoli fiocchetti bianchi, mobili sono le cocciniglie cotonose, e puntini bianchi immobili e numerosi, a formare una patina sulla foglia, sono le cocciniglie farinose. In tutti questi casi bisogna intervenire subito: staccare le foglie più colpite e spruzzare un insetticida anticocciniglia, ripetendo dopo due settimane e fino alla completa scomparsa dei parassiti.
Se le foglie scoloriscono, appaiono puntinate e unite da sottili ragnatele, è il ragnetto rosso. Trattare immediatamente con un acaricida, ripetendo l’intervento dopo 7 giorni. È facile che la pianta si liberi da sola delle foglie più colpite, ma il parassita rimane sulle altre, e quindi il trattamento va ripetuto.
Molto spesso la pianta incomincia a perdere le foglie verdi appena arrivata a casa, prima quelle in basso e poi quelle più in alto senza più arrestarsi, rimanendo tristemente nuda con i ciuffetti apicali rossi, e infine arriva a perdere anche le foglie rosse. Oppure le foglie non cadono ma si afflosciano, pendendo come straccetti dai rami. In questi casi due sono le possibili cause. Quella più frequente è il colpo di freddo, nel viaggio dal garden center o negozio fino a casa nostra o addirittura nel punto vendita: la stella di Natale odia il freddo e anche solo una mezz’ora a 5 °C le procura danni irreparabili. Per questo motivo, non acquistiamola mai da banchetti per strada: sono piante già sofferenti, che non miglioreranno a casa, anzi, peggioreranno in pochissimi giorni (anche solo una settimana). La seconda causa è un marciume radicale, invisibile, contratto già in vivaio o nel punto vendita: si tratta di un problema incurabile, che subito dopo l’afflosciamento delle foglie porta la stella ad annerire seccandosi senza possibilità di cura.
Infine, nel caso di piante sopravvissute per tutta la primavera, teniamo presente che la stella di Natale non ama l’estate in appartamento: l’aria è troppo calda e umida, tanto da poter provocare un vero e proprio “colpo apoplettico” alla povera pianta. In pratica, fino al giorno prima l’esemplare sta benissimo, verdissimo e rigoglioso, e il giorno dopo, improvvisamente, tutte le foglie contemporaneamente si arrotolano all’insù, ma pendono all’ingiù. È accaduto che la pianta non è più riuscita a “respirare” correttamente, a svolgere bene la fotosintesi clorofilliana che determina anche il suo raffrescamento. Non dipende dall’acqua d’annaffiatura, ma proprio dal calore e dall’umidità dell’aria, e purtroppo non c’è nulla da fare.
Portare a casa la stella di Natale
Quando la portiamo a casa dal negozio, facciamola avvolgere nel cellophane o almeno in un sacchetto di plastica: patirà un po’ meno il freddo del viaggio. In macchina accendiamo il riscaldamento e mettiamola sul pianale davanti al sedile posteriore, sdraiata in maniera che non si muova; in alternativa, nel baule (che però è freddo), sdraiata e fermata da altre borse o pacchetti: il rotolamento dà grande fastidio alle foglie e rovescia il terriccio dal vaso.
DOPO la fioritura
Quando porta le brattee colorate è innegabilmente molto bella, ma anche dopo la sfioritura può trasformarsi in una grande pianta verde, ricca di foglie color dell’erba. Quando le brattee colorate saranno per la maggior parte cadute, tagliamo i rami di circa un terzo, appena sopra una gemma da cui normalmente stanno già spuntando le nuove foglioline verde chiaro, un’altezza di 10-30 cm dalla base (dipende dalla grandezza della pianta). Mettiamoci dei guanti prima di potarla, perché il lattice bianco che esce dai rami tagliati è velenoso e irrita anche la pelle. Bagniamo un po’ meno e, dopo 10 giorni dalla potatura, somministriamo il concime per piante verdi. In poco tempo la stella di Natale si riempirà di grandi foglie verdi. L’importante è trovare la giusta collocazione, fresca, ventilata d’estate (anche all’esterno, a mezz’ombra), luminosa: può resistere per alcuni anni.
Farla rifiorire
La stella di Natale è una pianta fotoperiodica, cioè viene indotta a fiorire solo quando si accorciano le giornate. Per farla rifiorire, in settembre dobbiamo metterla in un luogo buio o incappucciarla con un doppio sacco di plastica nera per 14 ore al giorno, in modo che non riceva nemmeno uno spiraglio di luce. Nelle restanti 10 ore esponiamola bene alla luce naturale. Bagniamola con regolarità e somministriamole ogni settimana un concime ad alto tenore di potassio e fosforo. Se saremo costanti, per Natale avremo una sorpresa...