Stella alpina: coltivazione in giardino e in vaso

La stella alpina oggi si trova comunemente in vendita e può vivere anche in pianura, a condizione che la zona e la posizione siano fresche

La stella alpina è il simbolo della montagna per eccellenza, ma si può coltivare anche in pianura nel Nord Italia e sull'Appennino, evitando ovviamente le zone più calde del nostro Paese.

Semina e substrato per la stella alpina

Conviene partire con la semina a inizio primavera, collocando la semente in vaschette o vasetti in terriccio torboso misto a sabbia. Nelle fasi di germinazione è importante evitare il rischio di marcescenze dovute al ristagno idrico e all'ambiente poco aerato.

Quando le piantine germogliano, si tengono solo le più robuste, lasciandole in vasetto per almeno due mesi. Una volta che sono irrobustite possono essere trapiantate in giardino o in vaso.

Per coltivare la stella alpina in piena terra è necessario disporre di un terreno poroso e ben drenato composto da ghiaia, sabbia e terra di abete. Le piantine, se coltivate in giardino, dovranno essere in posizione soleggiata ma allo stesso tempo al riparo dalle piogge: l’ideale sarebbe porle a ridosso di pareti rocciose.

In alternativa possono crescere in vaso, profondo e con uno strato drenante sul fondo. In questo caso spesso non sopravvivono all'inverno, e possono quindi essere trattate come annuali.

Come coltivare la stella alpina in vaso

La stella alpina predilige vivere in zone fresche d’estate e fredde o anche gelide d’inverno: non ama le aree costiere (non sopporta il vento salmastro) e fatica a sopportare la vita in piena terra o in vaso nel Meridione. È a suo agio con temperature comprese fra –15 e + 30 °C, ma sotto i –5 °C è bene proteggere il vaso con una plastica pluriball e pacciamare la superficie del terriccio.

Preferisce un’esposizione in pieno sole da ottobre ad aprile, ma a mezz’ombra nei restanti mesi.

Deve alloggiare in un vaso in plastica, di almeno 20 cm di diametro per una piantina appena acquistata. Per i primi 3 anni va rinvasata in una misura in più ogni anno in marzo, poi si rinvasa ogni 2-3 anni; durante l’operazione fate attenzione a non rompere assolutamente il pane di terra. Il substrato deve essere fertile, leggero, ben drenato, per es. una parte di terra da giardino e una di sabbia, o una di terriccio universale, una di terra per piante da fiore e due di sabbia.

Va annaffiata con abbondanza e regolarità tra maggio e settembre, solo dopo che il terriccio si è appena asciugato; con molta moderazione nei restanti mesi. Gradisce una concimazione con un prodotto granulare per arbusti da fiore in ottobre e in aprile.

Attenzione: in autunno la parte aerea della pianta muore completamente ovunque; rispunterà in primavera. È bene mettere una palettina segnalatrice nel terriccio, lungo il bordo del vaso, per ricordarsi che quel contenitore è “abitato”!

Curiosità sulla stella alpina

Il nome latino di questa pianta è Leontopodium (piede leonino) alpinum poiché i fiori delle stelle alpine hanno una vaga somiglianza con la zampa di un leone.

È vietato sradicare le piante di stella alpina dal loro ambiente naturale (sono piante protette per legge in tutte le Regioni dell’arco alpino, dove sono spontanee), ma oggi vengono coltivate di routine nei vivai e sono anche acquistabili on-line senza dover depauperare l'ambiente e andare contro la legge.

Le piante che si acquistano, essendo coltivate, hanno inoltre il vantaggio di potersi adattare anche a climi più miti e altitudini inferiori, senza particolari problemi.

Stella alpina: coltivazione in giardino e in vaso - Ultima modifica: 2011-06-20T14:15:00+02:00 da Redazione Passione In Verde