Ci sono le piante annuali, che fioriscono per una sola stagione e poi muoiono. Poi ci sono le biennali, che il primo anno producono solo foglie e s’irrobustiscono, il secondo fioriscono e poi ci lasciano anche loro. E ci sono le piante perenni, sia erbacee sia legnose, che vi piacciono particolarmente e che vorreste moltiplicare per distribuirle in vari punti del giardino.
Per le perenni esistono diversi metodi, talee, propaggini, polloni, ma la riproduzione da seme rimane sempre tra le più semplici, ed è l’unica per le annuali e le biennali.
Anche se il seme non garantisce il risultato: la madre è sempre certa, ma il polline della pianta “padre” è sconosciuto, e quindi si potrebbero ottenere figlie notevolmente diverse… ma anche questa “sorpresa” può rivelarsi affascinante, perché può regalare fiori inusuali…
Semi: come si raccolgono
Durante l’estate scegliete le piante da cui raccogliere poi i semi: i fiori migliori, da lasciar andare a frutto anziché recidere appena appassiti, non sono i primissimi, bensì quelli prodotti dopo 2-3 settimane dall’inizio della fioritura, e fino a metà circa del periodo di antési.
Controllate periodicamente la formazione dei frutti e il loro stato di maturazione: vanno staccati quando hanno perso il colore verde e assunto il tipico colore maturo, che può essere il beige se il frutto diventa secco, oppure il colore tipico del frutto maturo (per es. nelle bacche).
Devono aver perso il turgore dell’organo fresco, ma devono risultare ancora chiusi, o minimamente fessurati, altrimenti i semi saranno già caduti.
Scegliete una giornata asciutta seguente ad almeno un altro giorno senza pioggia e procedete in un orario lontano dall’alba ma non al culmine del mezzogiorno, oppure un’ora prima del tramonto.
Premunitevi di alcune bottigliette di plastica da mezzo litro, private della parte curva vicino all’imboccatura (si tagliano con il cutter). Per comodità, potete portarvele dietro in un portabottiglie da 4 o 6 posti (tipo quello per trasportare le bottiglie di vino dalla cantina in casa).
Con le cesoie recidete lo stelo subito sotto il frutto e, senza scuoterlo, ponetelo nella bottiglietta. Se temete di dimenticarvi a chi appartenga, usate un piccolo bloc notes e una matita per scrivere il nome della pianta e la varietà e infilate il foglietto nella bottiglietta, oppure fate una fotografia con lo smartphone e registrate il nome con il registratore vocale, oppure scrivete direttamente sopra la fotografia il nome della pianta.
Poi tagliate anche il resto dello stelo, che ora non serve più alla pianta.
Se non siete molto esperti (e quindi non sarete poi in grado di riconoscere i frutti e i semi), o se state raccogliendo varietà diverse di una stessa specie, utilizzate una bottiglietta per ogni pianta, senza operare mescolanze.
Come si essiccano i semi
Tornati a casa, svuotate ogni bottiglietta su un vassoio di cartoncino tipo quelli delle paste dolci, foderato con un foglio di carta da cucina, che assorbirà l’umidità, appiccicandovi con lo scotch il foglietto con il nome.
Eliminate eventuali impurità e ponete i vassoi in un luogo aerato (ma non troppo, altrimenti vola via tutto), ombroso e protetto dalla pioggia.
Scuotete il vassoio ogni giorno: entro un paio di settimane al massimo i frutti saranno ben aperti e i semi rotoleranno nel vassoio.
Eliminate l’involucro del frutto e altri residui, scuotendolo bene per far cadere eventuali semi residui. Lasciate i semi ad asciugare per un’altra settimana.
I tempi si allungano se il meteo del periodo è umido e se il luogo prescelto ha molte aperture sull’esterno.
Ovviamente, non mettete i frutti in forno o nel microonde: li secchereste in fretta, ma uccidereste i semi…
Come si conservano
Quando siete sicuri che i semi siano ben asciutti, versateli in un boccettino (uno per ogni varietà o specie) o barattolo di vetro. Sono ottime le boccette di vetro o di plastica dei medicinali e degli integratori alimentari: quelli che hanno contenuto medicine o sostanze alimentari vanno lavati e ben asciugati prima dell’uso. Chiudeteli bene con il tappo.
Esistono in commercio anche apposite scatolette di varie misure, graziose e pratiche, d’importazione dalla Gran Bretagna, per i giardinieri più chic.
Su un etichetta autoadesiva o su un pezzo di nastro cartato da pacchi scrivete la specie, la varietà, il colore dei fiori e la data di raccolta.
Eventualmente annotate su un quadernetto o al computer gli stessi dati: saprete subito, in qualunque momento, cosa contiene la vostra “banca del seme”.
Riponete boccette e barattoli in un luogo fresco (temperatura ideale 8-15 °C), asciutto e buio.
Ricordatevi che è bene seminare entro un anno dalla raccolta, per ottenere la massima germinabilità.